Capodanno con Dracula

Un Capodanno diverso. Una meta insolita scelta non solo perché realizzabile a budget ridotto ma per la curiosità verso questa regione dell'est Europa famosa per il mito di Vlad e per la sua atmosfera ancora intatta e non contaminata dal turismo di massa. Un viaggio in un paese che va visitato e vissuto per azzerare tutti i pregiudizi e gli stereotipi che abbiamo in mente. Una vera scoperta.

  • Il viaggio è durato 7 Giorni
  • Budget speso Da 501€ a 1.000€
  • Ho viaggiato In coppia
  • Continenti visitati: Europa
  • Stati visitati: Romania
  • Viaggio fatto in inverno
  • Scritto da Let135 il 27/08/2019
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  1. Giorno 1

    Siamo partiti da Roma con il volo Alitalia delle 8.20. Puntualissimi atterriamo a Bucarest alle 11.30 e ritiriamo l'auto a noleggio prenotata dall'Italia. In poco tempo siamo fuori dall'aeroporto con una nuovissima Ford Mondeo destinazione SIBIU. Il tempo è buono, ma freddo! Lasciato l'anello di Bucarest un'autostrada ben tenuta ci accompagna per una sessantina di chilometri, da qui in poi solo piccole statali che attraversano i paesini della Muntenia. Ed è già un salto nel tempo. Case colorate, fienili, greggi di pecore, carretti e una vita che ci appare così lenta e immobile. Facciamo una sosta prima dell'ingresso in Transilvania, in un ristorantino lungo la strada dove non c'è nessuno. Niente inglese e neppure italiano (parlato da tanti romeni) ma con un po' di immaginazione e la disponibilità della proprietaria, che è anche la cuoca, ce ne andiamo più che soddisfatti. Già contenti della cucina romena... per non parlare dei prezzi....8,50 euro in due!
    Arriviamo a Sibiu che sono le 17:00 e ci sistemiamo nell'hotel scelto su booking, il Continental Forum Sibiu, un 4 stelle all'ingresso dell'area pedonale, non più di 600 metri da Piata Mare. L'hotel ha il parcheggio proprio di fronte all'ingresso, è curato e ottimo per la cifra pagata. La stanza non è enorme ma pulita e dotata di ogni comfort. Il tempo di scaldarci con una doccia calda e siamo già fuori, verso Piata Mare. Restiamo sorpresi dalla pulizia e dalla cura che ci circonda. Sibiu è un gioiello, ci ricorda la Repubblica Ceca. La Piazza è addobbata con mille luci, un bellissimo albero, una pista di pattinaggio e il tipico mercatino di Natale con prodotti tipici. Tanti turisti, tanta gente a spasso, aria di festa. Siamo qui da meno di dodici ore e già ci chiediamo dov'è quel paese che ci aspettavamo un po' tetro e "meno bello" del nostro?
    Per cena scegliamo il ristorante "Weinkeller", una vera e propria cantina dall'atmosfera magica. E' qui che ci innamoriamo della cucina di questo paese! Ancora una passeggiata per la città vecchia e rientriamo in Hotel.

  2. Giorno 2

    Stamattina la giornata è splendida. Alle 9.00 abbiamo già fatto colazione in hotel e usciamo per godere con la luce del sole delle bellezze di Sibiu. Ripercorriamo praticamente tutta la città vecchia, innamorandoci di ogni angolo a quest'ora deserto. Sulla strada del rientro visitiamo la Cattedrale ortodossa, dove si sta svolgendo la funzione domenicale. Torniamo a prendere la valigia e ci rimettiamo in marcia verso Sighisoara. Lungo la strada abbiamo previsto una sosta pranzo nel paese di Biertan con la sua chiesa fortificata patrimonio UNESCO. Percorriamo strade sempre più piccole e più lontane dalla nostra normalità. Si susseguono paesini sempre più piccoli, tutti simili, con queste case colorate allineate lungo la strada. Gente sulle porte delle case, bambini che giocano, uomini al lavoro. Tante greggi sorvegliate dai pastori coperti ancora da pellicce tradizionali. Prima di Biertan superiamo Richis, dove c'è una bella chiesa e finalmente arrivati scopriamo che la chiesa è chiusa per restauri fino a marzo, così dobbiamo accontentarci di vederne l'esterno. Pranziamo in un bel ristorante, proprio addossato alla chiesa. Verso le 15:00 riprendiamo la strada per Sighisoara. In meno di un'ora raggiungiamo la cittadella e il nostro albergo. Qui alloggiamo alla Pension Am Schneidertum, proprio a ridosso di una delle torri. La pensione è piccola ma così pulita e curata da far seria concorrenza a un B&B di lusso. La stanza grande, comoda e arredata in perfetto stile. Siamo già entusiasti. Approfittiamo dell'ultima luce per fare un primo giro della cittadella e saliamo nella sua zona più alta. Fa freddo, c'è poca gente e qui cominciamo a respirare l'atmosfera immaginata della Transilvania. Bellissimo. Ci riposiamo un paio d'ore scongelandoci sotto l'acqua bollente e riusciamo per cena. Andiamo nella parte bassa della città in uno dei tanti ristoranti consigliati dall'albergatore. Sono molto più economici rispetto a quelli dentro le mura ma garantito che resterete comunque contenti. 30 Euro sono il massimo che riuscirete a spendere in due persone in un bel ristorante!!! Stasera assaggiamo Ciorba di legumes e i famosi Sarmale cu Mamaliga, uno dei piatti tradizionali composto da involtini di carne mista chiusi nelle foglie di verza, serviti con polenta di mais a grana grossa e la panna acida messa. Veramente da provare. Finisce così la nostra seconda serata in Romania e tutto si sta rivelando sopra a ogni aspettativa.

  3. Giorno 3

    Oggi abbiamo l'intera giornata a disposizione qui a Sighisoara. Stamattina fa ancora più freddo ma il cielo limpido continua a non abbandonarci. La colazione alla pensione è un piacevole inizio di giornata. Tanti prodotti locali, fra cui formaggi buonissimi, che ci danno l'energia giusta per affrontare il freddo. Dedichiamo la mattina a Sighisoara visitando l'intera cittadella deserta e poi scendendo nella città bassa dove ci immergiamo nella normalità della vita romena. Tanti caffè, tanta gente, tanti negozi (questi non proprio belli). Prima di pranzo riprendiamo la macchina per un giro nei dintorni, che oltre al sito UNESCO di Saschiz, ci porta a Chris e Malancrav, altri borghi simili a quelli visti lungo la strada. A Chris c'è un grande castello e a Malancrav un'altra chiesa fortificata, ma ad essere piacevole e interessante non sono tanto queste attrazioni, che poi si rivelano nulla di speciale, ma osservare le persone, le loro case, il loro lavoro, i loro vestiti e notare come loro guardano noi. Arrivati a Saschiz pranziamo provando altre specialità come la Ciorba de Burta, la famosa zuppa di trippa servita con panna acida. Molto Buona.
    Dopo pranzo visitiamo la chiesa fortificata. Per 4 Lei a persona, una signora di guardia ci ha aperto la chiesa. L'interno non ha nulla di speciale ma il fatto di essere completamente soli ha regalato più fascino a quest'attrazione. Rientriamo a Sighisoara e ci fermiamo in un centro commerciale fuori città, per integrarci ancora un po' con la vita locale. Insieme al sole ci ritiriamo anche noi per un po' di riposo e la solita doccia bollente. Stasera per cena scegliamo la piazza della cittadella, accettando il rischio della fregatura per turisti andiamo al ristorante Casa Dracul, al primo piano della casa in cui pare sia nato e vissuto il principe Vlad Tepes. Bel locale, bell'atmosfera, servizio impeccabile, buon cibo e buon vino. Prezzi un po' più alti della media ma a Roma non sarebbero bastati per una pizza!!!
    Con un po' di nostalgia e nella notte gelida diamo il nostro saluto a Sighiasoara e ci ritiriamo alla pensione. Domattina partiamo presto!

  4. Giorno 4

    Alle 9:00 siamo in macchina in un paesaggio gelato diretti a BRASOV. Non vogliamo perderci la deviazione per VISCRI, dove c'è un'altra cittadella patrimonio UNESCO. Stavolta la deviazione vale veramente la pena. Non solo per la magnifica cittadella fortificata, ma per tutto il paese che è un altro tuffo nel passato in cui restiamo un po' prendendo un caffè e passeggiando per queste stradine polverose fra oche e tacchini. Ci siamo solo le noi, e siamo piacevolmente colpiti da queste donnine con il fazzoletto in testa che gentilmente ci salutano e ci sorridono. Lasciamo la tranquillità e ci tuffiamo verso il caos della città di Brasov in attesa del Capodanno. Sono le 11:30 quando raggiungiamo l'hotel prenotato. Qui alloggiamo a Sanpetru, una frazione a 7 chilometri dalla città, unico posto in cui dormire a meno di 200 Euro.... ebbene anche qui la notte del 31 è da folli. L'hotel Bielmann è un bel 3 stelle pulito e ben gestito da una simpatica famiglia. La stanza è carinissima e grande, stile chalet alpino. Il giardino stupendo, in estate deve essere davvero bello con la grande piscina al centro.
    Ci dirigiamo a Brasov. La periferia è quella di una triste città dell'est, con palazzoni sovietici e stabilimenti industriali; ma entrando in centro torna la magia. Tantissima gente, tantissime luci, i mercatini natalizi. Piata Sfatului è bellissima, così come la vicina Chiesa Nera che visitiamo solo all'esterno poiché chiusa per le feste (no comment...). Ci godiamo quest'atmosfera festosa permeata di quella strana attesa che precede le ultime ore dell'anno! Purtroppo il ristorante dove avrei voluto cenare è full...così come anche tutti gli altri che non chiudono alle 18:00.......ahi......si mette male.
    Infreddoliti torniamo in hotel a riposarci e a cambiarci per la cena (sperando che ci sia), ma alle 20:00 siamo di nuovo in piazza. Per pura fortuna troviamo un caffè che ha il ristorante aperto, è affollatissimo ma riusciamo a concederci il nostro cenone. Aspettiamo in piazza Sfatului il 2014, fra la gente con canti e danze popolari di gruppi famosi arrivati qui per lo spettacolo del 31. Buon 2014!

  5. Giorno 5

    Dopo la festa della sera prima ci svegliamo con calma e dopo una ricca colazione in hotel ci dirigiamo verso una delle attrazioni della Transilvania: BRAN e il suo Castello. Lungo la strada sostiamo a Rasnov, per qualche foto alla sua fortezza. Bran ci colpisce da subito perché a differenza di ogni altro posto visitato sembra tutto dedito esclusivamente al turismo. Il Castello di Bran, meglio noto come il Castello di Dracula, si erge maestoso e inquietante sulla cittadina. Prima di entrare nel suo parco ci perdiamo in un mercatino di souvenir colorato e invitante come i tanti prodotti locali che fanno bella mostra sulle bancarelle. La visita al Castello si paga 25 Lei, circa 5,50 Euro, e ne vale assolutamente la pena. Eretto su questo sperone, esposto al vento che ulula, con le sue guglie e l'atmosfera medievale si merita la fama che ha. Finita la visita pranziamo con calma in un bel ristorante e ci concediamo un po' di shopping. Rientriamo in hotel che è notte, dopo aver fatto un'ulteriore passaggio per Predjam, che può essere benissimo saltata.
    Stasera non rinunciamo a cenare nel ristorante Bella Muzica: romantico e intimo, cucina e vino ottimi, servizio impeccabile per i soliti 35 Euro in due! Lasciamo Brasov nel migliore dei modi!

  6. Giorno 6

    Stamattina lasciamo Brasov. Sembra abbia nevicato a causa della coltre gelata che ci circonda. Ci dirigiamo verso le montagne, passiamo Predeal diretti verso Sinaia. La strada si snoda fra stazioni sciistiche dove il turismo sembra diffuso ovunque. Sinaia è una bellissima cittadina ai piedi delle montagne, dove l'area dei castelli di Peles e Pelisor è una meta imperdibile. L'accesso al parcheggio è a pagamento e l'ultimo tratto deve essere percorso a piedi. Davanti a Peles restiamo affascinate come se fossimo nel mondo delle fiabe. L'ingresso al castello si paga 25 Lei e l'accesso avviene in piccoli gruppi suddivisi per lingua. Scegliamo il tour in inglese, ma non paghiamo il supplemento per fare le fotografie. (Un po' eccessivo....)
    Il Castello, residenza estiva del Re Carlo di Romania e della sua consorte Elisabetta, è semplicemente una piccola meraviglia. Davvero una meraviglia. Da solo varrebbe un viaggio in questa regione. Ce ne andiamo con dispiacere da questo luogo magico e riprendiamo la nostra marcia verso Bucarest. Scendendo dalle montagne entriamo in una fitta nebbia, che lascerà posto al grigiore della pianura. Passiamo alla periferia di Ploiesti, triste e desolata, e imbocchiamo l'autostrada nuova di zecca per gli ultimi 60 chilometri che ci separano dalla capitale. Per pranzo sostiamo a Snagov. Arriviamo a Bucarest verso le 15:00. Tutti i miei ricordi della periferia di Mosca riaffiorano; solo cemento e osceni palazzoni ci circondano. Non mi aspettavo nulla di diverso ma questo grigio sembra entrarti dentro.
    Raggiungiamo il nostro hotel, all'ingresso dell'area pedonale di Lipscani all'angolo con la centrale Piazza Unirii. L'Hotel Europa Royale è comodissimo per una sosta in città, un 4 stelle standard in ottima posizione.
    Ci concediamo riposo e relax, uscendo verso sera. Entriamo al centro commerciale di Piazza Unirii e confermiamo che i negozi non sono certo un paradiso per lo shopping.
    Entriamo a Lipscani, dove ristoranti, pub e night club si susseguono uno dopo l'altro. Scegliamo un ristorante tipico e torniamo in hotel.

  7. Giorno 7

    Oggi è l'ultimo giorno in terra romena. Alle 19:00 abbiamo il volo che ci riporterà a casa. Dedichiamo il tempo che ci resta alla Capitale e credete... è più che sufficiente.
    Abbiamo iniziato dall'enorme Palazzo eretto da Ceausescu, oggi sede del Parlamento. Grigio, immenso, tetro... maestosamente orribile. E ci siamo rituffati nelle strade più famose di Lipscani: Strada Franceza, Strada Selari, Strada Lipscani con il suo mercatino e l'unica bellezza di Bucarest, scovata in Strada Stavropolos. Un piccolo monastero ortodosso in cui le monache erano intente a celebrare la messa; è come una piccola gemma rimasta incastonata nella distruzione provocata attorno. Ci siamo poi diretti verso la famosa Calei Victoriei, passando davanti alla banca nazionale, al circolo militare e all'Hotel Casa Capsa. Anonimo. Definire Bucarest la "Parigi dell'Est" è un vero schiaffo.
    Per pranzo abbiamo scoperto un altro angolo che ci ha regalato due ore di magia, peccato fosse troppo affollato. Il ristorante Carù Cu Beri è un'antico palazzo di inizio secolo dove mangiare col sottofondo del'orchestra che suona dal vivo riporta allo splendore dei tempi che furono.
    E' ora di andare... riprendiamo la nostra macchina e percorrendo i larghi boulevard torniamo verso l'aeroporto. Passiamo per l'Arco di trionfo (e si può anche evitare). Raggiungiamo l'aeroporto che sta facendo notte. Arrivederci Romania. Un Paese di cui ci porteremo uno splendido ricordo, tante ricette da riprovare a casa e tanti pregiudizi in meno verso un popolo diverso da quello che dall'Italia possiamo immaginare.

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