Ennesimo viaggio in solitaria in Val D'aosta per godermi appieno i sentieri in mezzo alla natura che questa regione offre, tra boschi, laghi, piccole chiese e panorami mozzafiato.
Premessa: non vi spiegherò in modo dettagliato ogni sentiero in quanto elencare tutti i bivi e le strade da prendere sarebbe stato troppo lungo ma soprattutto perché sul sito della Valle d’Aosta si trovano i tracciati gpx di ogni sentiero che ho percorso e attraverso l’app Mapy, il gps e la connessione attiva avete il necessario per non perdervi e compierli in sicurezza.
Ecco perché vi metterò a ogni inizio di sentiero il link corrispondente (o meglio, il nome esatto del sentiero, il quale se lo riportate su google vi rimanda alla pagina esatta).
Ma ora passiamo al mio diario di viaggio.
Lunedì 06/10/25
Parto da casa e in un paio di ore giungo alla partenza del mio primo sentiero Circuito Arboretum Abbé P. L. Vescoz, quindi alla chiesa di Verrayes.
Da qui prendo la strada in salita fino a che non trovo l'indicazione per il sentiero. Da qui è tutto un saliscendi non faticoso (171 metri di dislivello) ma i bastoni da trekking sono comunque un toccasana.
Camminando trovo alcuni punti panoramici da cui si scorge la valle sottostante fino a che non raggiungo il punto più alto (dove si trova la statua di un alpino). Il paesaggio è bello ma alla fine il tutto è semplicemente un sentiero nel bosco con alcuni cartelli esplicativi riguardanti la flora del posto. È ad anello e per percorrerlo tutto c’ho messo circa un'ora e mezza (fermandomi anche a mangiare un panino al sacco). Occhio perché il sentiero principale ha tante diramazioni, quindi attenetevi sempre al tracciato gpx per non sbagliare strada.
Tornato all’auto, e dato che sono solo le 13:30, decido di fare un altro sentiero in zona (Ru Marseiller). Quindi parto con l'auto per raggiungerlo.
Pochi minuti e arrivo al parcheggio del paese Marseiller. Qui lascio l’auto e raggiungo il punto di partenza del sentiero: il ponte. Da qui inizia una leggera salita ma il resto è tutto in piano (quindi i bastoni sono superflui).
A volte attraverso una strada asfaltata ma per lo più il sentiero è in mezzo ai boschi, costeggia un canale e si possono vedere degli scorci della valle. Una precisazione: la fine del tracciato gpx vi condurrà decine di minuti più avanti rispetto a quella che è la destinazione finale suggerita dal sito (ovvero un punto panoramico in località Plantery da cui si scorge il castello). Io me ne sono accorto solo quando avevo superato “il punto panoramico”, quindi sono dovuto tornare indietro.
Tirando le somme, è un sentiero tranquillo con dei begli scorci che si compie in circa un paio di ore.
Anche in questo sentiero usate le indicazioni gpx perché il sentiero non è molto segnalato (specialmente in alcuni bivi).
Comunque, data l'ora torno alla mia auto e parto per il mio campo base (che sarà Nus, vicino ad Aosta).
Martedì 07/10/25
Primo sentiero della giornata: Riserva naturale Côte de Gargantua.
Arrivo fino a Moline (una frazione di Gressan). O meglio, poco prima, perché dopo una breve salita con l’auto verso Moline ho dovuto fermarmi in quanto l’accesso è a traffico limitato. Quindi lascio l’auto a un parcheggio gratuito (ma con obbligo di sosta per massimo quattro ore) che si trova di fronte alla maison Gargantua (chiusa).
Parcheggio e alle 10:00 parto per il sentiero.
È tutto un saliscendi (quindi più impegnativo rispetto a quelli di ieri, anche se ci sono più indicazioni contrassegnati da frecce gialle), ci sono poche zone in ombra ma le particolarità di questo sentiero sono un leggio con uno spartito che dà sulla valle e una croce nel punto più alto del sentiero. Il sentiero è ad anello e tutto il percorso l'ho compiuto in un'ora e mezza.
Essendo ancora mattina, largo a un altro itinerario: Passeggiata tra i vigneti tra Gressan e Jovençan.
Sempre da Moline c’è questo sentiero che parte dal ponte in pietra del paese e attraversa delle vigne con scorci sulla valle. È più o meno in piano, eccetto quello finale dove per qualche minuto si scende attraverso una stradina con una mulattiera annessa (ma nulla di proibitivo, difficile o faticoso) che conduce a un paese. Il ritorno potrei farlo in pullman ma preferisco rifarmi il tragitto a piedi.
L’intero percorso (quindi andata e ritorno) l’ho compiuto in meno di un paio di ore.
Mercoledì 08/10/25
Oggi vado in primis a farmi l’Anello Chantorné - Lago Gordzà.
Come da indicazioni del sito raggiungo Les Gorres e da lì l’abitato di Saint-Salò fino al parcheggio lungo la strada (vicino a un ristorante).
Lascio l’auto qui e, seguendo le indicazioni del gpx, raggiungo in pochi passi l’inizio del sentiero. È in mezzo ai boschi e il primo tratto è sterrato ma largo (per capirci, ci possono passare anche le auto). In una mezz’oretta giungo a un laghetto (mia meta fin dall’inizio di questo sentiero ad anello). È un po’ in secca, quindi si vedono gli argini coperti da reti che ne rovinano la bellezza (ma alcune foto le scatto comunque perché il panorama circostante è splendido e prendendo il lago da certe angolazioni non si notano le reti). Per la cronaca, accanto al lago c'è anche un ristorante (in questo momento chiuso).
Colgo l’occasione per avvisarvi che (forse a causa del mese in cui sono venuto) ho trovato tutti i ristoranti sui sentieri chiusi, quindi informatevi prima se sono aperti. Mal che vada portatevi qualcosa da mangiare al sacco per ogni evenienza.
Resto un po' a godermi la pace del luogo e poi ricomincio la discesa (sempre su strada sterrata) che mi riporterà al parcheggio dove ho lasciato l’auto.
Che dire? La passeggiata non è affatto faticosa, quindi non c'è bisogno neanche dei bastoni (240 metri di dislivello ma spalmati per il sentiero non si sentono neanche). Il lago è stato un po' deludente a causa delle reti ma ammetto che il panorama circostante è stato decisamente d’effetto.
Per la cronaca, sulla pagina del sentiero (linkato sopra) la foto del lago colmo d’acqua fa effettivamente scena, quindi secondo me se ci andrete d’estate meriterà sicuramente.
Infine, vi avviso che l’intero sentiero l’ho percorso in un'oretta.
Comunque, giungo all’auto alle 11:45 pronto per un altro sentiero (l’ho trovato a questo link: Chantorné - Alpeggio Châtelard). Tra l’altro, parte dallo stesso punto in cui ho lasciato l’auto (o meglio, il primo pezzo è in comune con il precedente sentiero ma a un certo punto c'è una diramazione che conduce a un alpeggio, ora chiuso).
Comunque, l’alpeggio è giusto un paio di case messe in croce ma da qui noto un sentiero che conduce alle paludi di Lodetor in un'ora e mezza. Dato che è segnato anche sulla pagina (citata prima) del sito della Valle d'Aosta, colgo l'occasione per farmi una bella passeggiata fuori programma. Tra l’altro, non ho la traccia gpx perché non l’ho trovata online quindi andrò “a sentimento”.
Dopo una salita abbordabile trovo un bivio dove a un albero è affisso il cartello “Nordic walking Park Torgnon” e tutti i sentieri disponibili. Da qui scopro che il sentiero che mi porterà alle paludi è il numero 3 (anche se a volte ho seguito i cartelli gialli contrassegnati dal numero 1 ma indicanti le paludi). Mi fido delle indicazioni e dal parcheggio in circa un’ora e mezza arrivo alle paludi (che in realtà non sono altro che: un laghetto il cui centro è decisamente profondo, un ponte che lo attraversa e tutt’intorno piante a fior d’acqua).
Diciamo che rispetto al laghetto di stamattina le paludi sono decisamente più sceniche e belle visivamente (specialmente per i giochi di colore delle rocce e delle piante all'interno), quindi qualche foto se le aggiudica.
Passo una decina di minuti a godermi il paesaggio e infine torno indietro.
Mio consiglio: all'andata fatevi le foto dei cartelli quando vi trovate davanti a un bivio o incrocio perché poi al ritorno potrebbe essere un problema azzeccare la strada giusta (in quanto in certi punti il cellulare non prende e non potete neppure regolarvi con google maps).
Ultima cosa, volendo dalle paludi si possono raggiungere delle cascate ma ci vogliono altri quaranta minuti di cammino (per quanto mi riguarda ho già dato a sufficienza oggi, quindi rinuncio).
Dopo essermi goduto un po’ il paesaggio torno indietro e in un’ora e venti sono alla mia auto.
Giovedì 09/10/25
Nuovo giorno, nuovo sentiero: Charvensod - Alpe di Ponteille.
Da Nus, in una quarantina di minuti, arrivo a Les Gorres, un paesino vicino ad Aosta.
Parcheggio l’auto tra Les Gorres e Saint Salod in uno dei piccoli spiazzi d’erba sul ciglio della strada, dopodiché parto all’avventura.
Il primo, lungo, pezzo del sentiero è in salita (260 metri di dislivello, quindi i bastoni sono tornati utili). Dopodiché diventa abbastanza in piano e costeggia un canale d’irrigazione fino a che (dopo un’ora e mezza dalla partenza) giungo a un ponte di legno, il quale è la destinazione del sentiero.
Ammetto che il primo tratto è stato per me faticoso ma quello in piano rilassante (senza contare che il canale circondato dagli alberi è un connubio perfetto per ottenere delle belle foto).
Dopo essermi seduto su una panchina vicino al ponte e mangiato qualcosa al sacco, alle 12:00 riparto e percorro lo stesso percorso al contrario. In un’ora sono di nuovo alla mia auto.
Quest'oggi il mio girar per sentieri finisce qui perché nel pomeriggio visiterò Aosta, non tanto per la città in sé (già vista altre volte) ma perché avrò l'onore di andare al “Wet”, un locale dove troverò Luca, il conduttore di “Illumina Show” (se non sapete di cosa stia parlando, cercatelo su youtube).
Quindi prima faccio un giro in città tra le vie del centro per godermi il piacere di andare a zig zag senza una meta precisa fino a quando, all’ora pattuita, raggiungo il locale per scambiare quattro chiacchiere con Luca. Dopodiché, fatta una certa, torno a Nus perché devo pianificare i sentieri di domani.
Venerdì 10/10/25
Nuova escursione. Questa volta costeggerò il castello di Quart compiendo questo sentiero: Castello di Quart - Nus.
Arrivo al castello dove trovo il parcheggio nonché l'inizio della passeggiata. Peccato che tutta l'area sia chiusa per lavori in corso, quindi non posso né parcheggiare né iniziare da lì la camminata. Però vedo dal tracciato gpx che poco più avanti c'è un altro sentiero che si aggancia a questo e bypassa la zona chiusa, quindi seguo la strada asfaltata in salita per qualche secondo fino a che trovo un'area sterrata dove possono starci giusto un paio di auto, così ne approfitto per parcheggiare. Di fronte invece c'è il sentiero che dovrò prendere, ovvero una salita sterrata con i cartelli gialli indicanti “castello di Quart” e, rispettivamente, sentiero 103 e 3.
Il primo pezzo è pianeggiante, costeggia il castello e segue la parete della montagna (la quale offre dei begli scorci sulla valle). Poi lascia il passo a un lungo tratto asfaltato in discesa (e trafficato, in quanto strada provinciale) che attraversa alcuni villaggi. Ciò mi rovina l’atmosfera quindi, non essendo venuto in vacanza per camminare sull'asfalto e per respirare smog di auto, decido di interrompere la camminata e tornare indietro.
Quando mi ritrovo ancora nel tratto sterrato boschivo che dà sul castello di Quart trovo però un bivio con un cartello riportante un sentiero che conduce all’Oratorio Beato Emerico, quindi decido di fare un fuori programma e raggiungerlo (sfruttando il percorso gpx scaricabile da qui: Château de Quart - Oratorio Beato Emerico).
Il sentiero è tutto in salita (con 400 metri di dislivello, di cui un primo pezzo decisamente impegnativo mentre un secondo un po’ più soft). Tra l’altro, alcuni punti sono coperti dall'ombra degli alberi ma perlopiù il sentiero è sotto il sole.
Impiego un’oretta ad arrivare al Beato Emerico, il quale non è altro che uno spiazzo erboso con un’area pic nic, una cappella e una croce a grandezza d’uomo.
Per la cronaca, il tracciato gpx scaricato dal sito mi dà un ulteriore tratto da percorrere ma dove mi trovo adesso è la destinazione finale del sentiero.
Comunque, approfitto dell’aria pic nic per mangiare qualcosa e rilassarmi. Infine ricomincio la discesa, cosicché in una cinquantina di minuti arrivo all’auto.
Però, prima di tornare a Nus, in pochi minuti raggiungo il “Monastero Mater Misericordiae” in quanto ho visto delle foto sul web e mi ha incuriosito la sua forma. Lascio l’auto al parcheggio di fronte al monastero e visito l'interno, il quale lo trovo decisamente singolare (soprattutto per la croce di legno sull’altare).
Foto di rito e poi torno al mio appartamento.
Sabato 11/10/25
Continuo i miei giri per sentieri.
Questa volta farò la Passeggiata nella riserva naturale Les Îles.
Alle 10:00 arrivo al parcheggio di Brissogne dietro l'autostrada e da qui parto per la mia escursione giornaliera.
Il sentiero costeggia una parte di fiume e di lago con degli scorci caratteristici che meritano una foto ed è perlopiù su una pista ciclopedonale (ma ci sono punti in cui si cammina sulla strada sterrata).
Comunque, camminando giungo alla parte diametralmente opposta alla partenza, ovvero davanti a un campo da calcio, e da qui torno indietro continuando il sentiero ad anello fino ad arrivare di nuovo alla mia auto.
L’intero sentiero l’ho percorso in un’ora.
Che dire? Un sentiero facile, rilassante e tranquillo, immerso nella natura e con scorci piacevoli.
Visto l’orario, c’è ancora tempo per un altro sentiero, quindi vado a Pila in una quarantina di minuti per affrontare il sentiero Pila - Eremo di San Grato.
All’ingresso del paese c'è un grande parcheggio alla destra (dove lascio l’auto) mentre alla sinistra c'è l'inizio del sentiero (praticamente oltre i palazzi e i negozietti).
Lo prendo e in circa quaranta minuti giungo a destinazione, ovvero l’eremo (in francese Hermitage) di Saint-Grat (una chiesetta in mezzo al verde).
La camminata è stata piacevole (soprattutto perché è in mezzo al bosco) e per nulla impegnativa.
Mi siedo sulla panchina accanto all'eremo (che tra l'altro è chiuso) e mangio qualcosa. Poi riparto, ma invece di tornare subito indietro raggiungo, a pochi passi dall’eremo, un bivio la cui strada in salita è contrassegnata da un cartello che riporta “Saint Grat”. Incuriosito, decido di andare a vedere. Pochi minuti e arrivo a ciò che ha tutta l’aria di essere una stalla con un'abitazione accanto. Nulla di che, ma almeno da qui si scorge un bel panorama della valle e dell'eremo.
Per la cronaca, qui trovo un cartello che indica, salendo per la montagna, altri punti panoramici. Peccato che non sia molto chiaro il percorso da fare né quanto ci voglia per raggiungerli ma per sfizio prendo comunque la strada larga a destra della costruzione sperando di poter arrivare almeno al primo punto panoramico. Quindi salgo per una quindicina di minuti ma non trovo nulla (solo alberi che ostruiscono la vista della valle e una casetta di legno a un bivio). Demotivato, decido di tornare indietro fino a giungere all’auto.
Per la cronaca, ho fatto un giro a Pila ma è solo un triste agglomerato di palazzi senza attrattive e qualche negozio e bar. Persino la chiesa era chiusa, quindi non saprei neppure dire se l’interno fosse interessante.
Domenica 12/10/25
È giunto ormai l'ultimo giorno di ferie, ma prima di tornare a casa mi faccio un ultimo sentiero: Anello Ru d'Arbérioz.
Quindi in una ventina di minuti in auto da Nus raggiungo il paese di Les Adam (una frazione di Jovencan).
All'entrata del paese lascio l’auto in un grosso parcheggio che dà su un parco giochi, dopodiché parto all'esplorazione.
Però prima di percorrere l’inizio del sentiero raggiungo la chiesa del paese, la quale internamente non ha nulla di particolare ma sui muri esterni sono stati affissi delle foto di bambini dei dintorni del paese in contesti a volte curiosi, strani e bizzarri.
Poi torno all’inizio del sentiero per compierlo. Inizia in salita per poi alternarsi con le discese (i bastoni sono tornati utili).
Ci sono vari bivi ma quello più importante è dove ci sono delle panchine e dei tavoli di legno; questo è l’inizio del tratto ad anello, quindi a prescindere da quello che prenderete tornerete di nuovo qui. Il bivio presenta una direzione in salita o l’altra pianeggiante.
Io opto per la seconda, quindi incomincio a percorrerla fino a giungere a un paesino.
Questo non offre nulla d’interessante, quindi continuo il sentiero ad anello, il quale mi riconduce alle panchine e ai tavoli di legno che avevo incontrato prima.
Da qui torno al parcheggio stimando che l’intero percorso l’ho compiuto in circa tre ore e mezza.
Risalgo infine in auto e torno in un paio di ore alla mia casa e vita di sempre.











