A spasso per il sud del Veneto

Una bella e rilassante settimana di ferie in Veneto, tra Verona e Marostica, alla scoperta di borghi adorabili e natura rigogliosa.

  • Il viaggio è durato 6 Giorni
  • Budget speso Da 501€ a 1.000€
  • Ho viaggiato Con la famiglia
  • Continenti visitati: Europa
  • Stati visitati: Italia
  • Viaggio fatto in autunno
  • Scritto da Andrea Pistoia il 18/11/2025
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  1. Giorno 1 - 15/09/2025

    Valeggio sul Mincio e il Parco Sigurtà: un esordio di vacanza immerso nel verde

    Lunedì
    Nuova settimana di ferie. Questa volta andiamo all'esplorazione del Veneto (o meglio, la parte sud, tra Verona e Bassano del Grappa).
    Ma andiamo con ordine.
    Tre ore di viaggio e arriviamo a tarda mattinata a Valeggio sul Mincio.
    Lasciamo l'auto al parcheggio gratuito dietro la chiesa di San Pietro Apostolo e ne approfittiamo per visitarla (ma non ci trovo nulla di particolare). Da qui prendiamo via Roma fino a piazza Carlo Alberto dove troviamo anche il comune e l'infopoint.
    Prendo un paio di depliant e poi percorriamo via Antonio Murari fino all'ingresso del famoso parco Sigurtà. L’ingresso costa 18€ e, dato che il parco è molto grande, prendiamo anche una cartina gratuita. Questa presenta molti luoghi d’interessi contrassegnati ognuno da un numero. Per vederli tutti seguiamo l’ordine numerico dall’1 al 36 (ecco perché partiamo costeggiando il parco da destra).
    Che dire? È un parco enorme con tanti laghetti, giardini fioriti, statue, monumenti e persino una fattoria con galline, asini e altri animali. Per la cronaca, vi si trovano anche un bar e dei bagni pubblici.
    Percorrerlo non è faticoso; ci sono dei dislivelli naturali ma alla portata di tutti. Per visitarlo tutto ci abbiamo messo tre ore buone, quindi cose da vedere ce ne sono parecchie. Tra l’altro, per chi volesse, si possono noleggiare anche bici, golf-cart, shuttle o farsi portare dal trenino. Ovviamente tutti a pagamento.
    Soddisfatti della visita, usciamo. Ma essendo ancora presto facciamo ancora un giretto a Valeggio sul Mincio.
    Tra l’altro, lì vicino c'è Borghetto sul Mincio, il quale è incantevole ma a piedi ci avremmo impiegato troppo ed essendoci già stati abbiamo lasciato perdere (ma vi consiglio di andarci perché merita). Ovviamente se volete ottimizzare i tempi potete raggiungerlo anche in auto.
    Noi dopo un veloce giretto per Valeggio sul Mincio ripartiamo per occupare l’alloggio a Basson (il nostro campo base per questi giorni, vicino a Verona) e riposarci in modo da essere caricati per la cena.

  2. Giorno 2 - 16/09/2025

    Molina, San Giorgio e Bussolengo: natura, colline e piccole sorprese

    Martedì
    Da Basson raggiungiamo in venticinque minuti il parco delle cascate a Molina.
    Nel paese omonimo si trova all’inizio un parcheggio molto grande. Lasciamo giù l’auto e a piedi attraversiamo il paese seguendo le indicazioni per le cascate.
    Dopo qualche minuto di passeggiata arriviamo all'ingresso delle cascate (aperte da lunedì a venerdì dalle 9:00 alle 18:00 mentre il sabato e la domenica dalle 9:00 alle 19:30 mentre l’ingresso costa 8€). Ci viene fornita anche una cartina in quanto il parco è composto da tre percorsi diversi: c'è quello verde che dura solo mezz'ora, quello rosso un'ora e quello nero due. Sono ad anello e uno ingloba gli altri (nel senso che il nero include tutto il percorso rosso e verde mentre il rosso include il verde).
    Partiamo all'esplorazione del parco che è tutto un saliscendi ma per nulla proibitivo (anche se sono consigliate le scarpe da tennis). È immerso nella natura e presenta alcune cascate molto scenografiche.
    La cartina è molto utile perché vengono raffigurati i punti d’interesse contrassegnati ognuno da un numero. Valore aggiunto è una seggiovia che vi fa attraversare dall’alto un fiumiciattolo.
    Per la cronaca, l'unica cosa che manca è l'altalena che si vede in tanti reel su instagram (ma ciò non penalizza assolutamente il parco).
    Noi siamo rimasti un paio di ore ma solo perché abbiamo percorso il sentiero rosso con calma e facendo molte foto (abbiamo evitato il nero perché sarebbe stato troppo impegnativo per mia mamma, quindi ci siamo accontentati del rosso e non ce ne siamo pentiti).
    Poi siamo tornati in paese per mangiare qualcosa, dato che ci sono vari ristoranti e bar (ma se volete potete trovare un baretto anche nel parco).
    Dopodiché, in venticinque minuti siamo andati a San Giorgio di Valpolicella perché ne ho sentito parlare bene sul web in quanto è un piccolo borgo con le rocce a vista.
    Giunti, abbiamo trovato un parcheggio subito a destra dell’inizio del paese e da qui siamo saliti a piedi per le viuzze.
    Alla fine però l’ho trovato il classico, piccolo paese con una piazza e un’antica chiesa (Pieve di San Giorgio Martire). Tra l’altro, per vederne l’interno illuminato devo fare una donazione (ma anche no).
    La cosa particolare di questo paese è che la piazza dà su una vallata da cui si può scorgere in lontananza il lago di Garda: devo ammettere che è un bel panorama, anche se di contro è l'unica cosa caratteristica di questo luogo, quindi non so quanto il gioco (ovvero farsi tutti quei chilometri) valga la candela.
    Comunque, tornando verso il nostro campo base decidiamo di fermarci a Bussolengo (dato che dista solo dieci minuti da Basson) e visitarlo per tirar tardi. Scopriamo che è un paesino con una piazza molto carina con case colorate, una fontana al centro e un monumento ai caduti a pochi passi dalla piazza. Onestamente l’ho trovato più interessante e piacevole di San Giorgio di Valpolicella.
    Ne approfittiamo per farci un aperitivo e poi torniamo a casa per prepararci alla serata.

  3. Giorno 3 - 17/09/2025

    Verona: dall’Arena ai ponti dell’Adige

    Mercoledì
    Oggi si visita Verona.
    Da Basson arriviamo a destinazione in quindici minuti. Parcheggiamo in viale Colonnello Galliano in quanto si trova un enorme parcheggio gratuito accanto a Porta Palio (ma trovandolo pieno la parcheggiamo sul viale).
    Da qui in venti minuti a piedi (passando per stradone Porta Palio e attraversando via Roma) arriviamo alla famosa arena. Qui si trova anche piazza Bra e l’infopoint. Quindi entro in quest’ultimo per recuperare alcuni depliant e poi iniziamo il vero e proprio giro della città.
    Ma prima foto di rito all’arena in quanto fa la sua porca figura.
    Da qui prendiamo via Mazzini (la via dei negozi) fino a trovare a sinistra piazza Erbe con il mercato, la Torre de Lamberti e piazza dei Signori. Pochi passi da qui invece ci sono le Arche Scaligere (molto carine). Poi torniamo in piazza Erbe e prendendo via Cappello troviamo la famosa casa di Giulietta. Do giusto un'occhiata nel cortile per vedere il famoso balcone (ma evito di entrarci perché non m’interessa).
    Proseguiamo per via Leoni, la quale ci conduce al ponte Navi. Da qui costeggiamo il fiume a nord fino al teatro romano. Accanto c'è una salita che conduce al castello San Pietro. Percorriamo metà salita fino a raggiungere un parchetto che dà su Verona. La vista non è nulla di che, quindi, supponendo non migliori salendo ulteriormente, lasciamo perdere. Per la cronaca, accanto al teatro c'è anche una funivia che per 3€ A/R vi fa raggiungere il castello.
    Successivamente attraversiamo ponte Pietra e andando poco più a sud troviamo la basilica Santa Anastasia (visitabile a 4€). Andiamo oltre perché mi rifiuto di spendere dei soldi per visitare una chiesa, quindi proseguiamo verso nord e troviamo il Duomo (ingresso 3€… Lasciamo perdere). Per la cronaca, in città si può anche visitare la basilica San Zeno ma l’ingresso costa 4€, quindi evitata anche questa.
    Attraversiamo poi corso Porta Nuova ma solo per andare a pranzare al Flower burger, una paninoteca che prepara hamburger vegetali molto particolari. Straconsigliata, sia per il cibo in sé che per l’ambiente originale (ci sono persino delle altalene al posto delle sedie).
    Nutriti e soddisfatti, torniamo in via Roma fino a trovare a destra il museo di Castelvecchio (prezzo d’ingresso 9€) mentre a sinistra il ponte di Castelvecchio (interessante e antico con tanto di piazza Arsenale sull’altra sponda). A piedi ci spingiamo fino al ponte Catena per provare la gelateria Renon consigliata dal web, la quale prepara dei caffè molto particolari (ammetto che sono buoni ma è stata una sfacchinata raggiungerla a piedi; andateci in auto piuttosto).
    Tra l’altro, questa strada conduce anche al santuario della Madonna di Lourdes, il quale domina la città dall'alto. Lo si raggiunge in sedici minuti a piedi, in salita, ma siamo troppo stanchi e si è fatta una certa, quindi rinunciamo. Peccato. Così recuperiamo l’auto e torniamo a Basson per riposarci e prepararci per la cena.

  4. Giorno 4 - 18/09/2025

    Da Thiene a Bassano: piccoli tesori e una serata magica sul Ponte Vecchio

    Giovedì
    Oggi spostamento dal campo base di Basson a quello di Marostica (vicino a Bassano del Grappa), in quanto nei prossimi giorni visiteremo luoghi limitrofi a questo paese (troppo distanti da Verona per mantenere Basson come campo base). Ma prima di arrivare a destinazione ci fermiamo a visitare Thiene, raggiungendola in un'ora.
    Parcheggiamo in piazzale Divisione Acqui e poi da qui raggiungiamo il centro in pochi passi dove si trova: il Duomo (chiuso), delle viuzze piene di negozi, un castello (chiuso) e alcuni palazzi storici.
    Lo visitiamo con calma e concludiamo che è un borgo piccolo ma carino (diciamo che va bene come meta di passaggio).
    Poi ripartiamo e raggiungiamo Bassano del Grappa.
    Lasciamo l’auto in piazzale Luigi Cadorna dove si trova un parcheggio che dalle 12:00 alle 14:30 è gratuito. Fortuna ha voluto che arrivassimo proprio a mezzogiorno, quindi cogliamo l'occasione. Qui si trova anche il Tempio Ossario (chiuso dalle 12:00 alle 13:00. Poco male; lo rivisiteremo al ritorno perché l’interno merita).
    Comunque, da qui prendiamo via Verci fino a raggiungere piazza Libertà (dove scopriamo esserci oggi il mercato, il quale riempie questa piazza e piazza Garibaldi). In quest'ultima troviamo l’infopoint, quindi andiamo a recuperare la cartina della città.
    Qui vicino c'è la chiesa di San Francesco (chiusa), quindi percorriamo via Elisabetta Vendramini fino a raggiungere piazza Terraglio ma soprattutto il castello degli Ezzelini con la sua piazza Duomo. Visita veloce (perché non offre nulla di particolare) e poi da qui torniamo in piazza Terraglio. Prendiamo infine la strada in discesa arrivando al Ponte Vecchio dove fioccano le foto perché è un ponte veramente adorabile.
    Da qui facciamo un pezzo di via Angarano dove si trovano alcuni negozi. Poi torniamo indietro, attraversiamo il ponte e prendiamo a destra via Ferracina in modo da raggiungere il palazzo Sturm dove si trova la riproduzione gigante di un rinoceronte di metallo veramente curiosa e particolare.
    Da qui facciamo zig zag tra le vie per il piacere di passeggiare senza meta e circondarsi di negozi, bar e ristoranti.
    Torniamo poi al Tempio Ossario perché ormai è aperto. Lo visitiamo e colpisce tristemente perché ci sono le lapidi dei morti della Prima Guerra Mondiale. Costeggiando tutte le pareti del tempio osserviamo anche i pannelli dove si trovano le foto d’epoca dei soldati nei contesti più disparati (veramente un tempio toccante e da visitare assolutamente).
    A questo punto, dato che dobbiamo prendere possesso dell'appartamento a Marostica, recuperiamo l’auto e andiamo a destinazione.
    Essendo stanchi passiamo il resto della giornata a riposarci in previsione della serata perché vogliamo visitare Bassano del Grappa “by night”.
    All’ora di cena andiamo al ristorante e poi giriamo un'oretta per la città notando come di sera alcuni monumenti meritino ancora di più (soprattutto le piazze e il ponte).
    Soddisfatti anche di questo giretto serale torniamo al nostro appartamento perché domani sarà un nuovo giorno di esplorazione.

  5. Giorno 5 - 19/09/2025

    Asiago, tra fascino alpino e sorprese nel bosco

    Venerdì
    Nuova meta: Asiago (in quanto dicono tutti che è adorabile).
    In cinquanta minuti raggiungiamo il grande parcheggio di fronte al Sacrario militare (alla fine di viale della Vittoria).
    Già la vista del Sacrario dal parcheggio merita qualche foto perché è imponente, maestoso e circondato da prati verdi.
    Poi entriamo: anche qui ci sono le lapidi di circa cinquantacinquemila militari morti durante la Prima Guerra Mondiale. Toccante anche questo luogo.
    Poi torniamo al parcheggio proseguendo su viale della Vittoria fino a trovarci nel centro del paese. Qui facciamo zig zag tra le vie ammirando le case esteticamente adorabili (mi ricordano quelle del Sud Tirol, quindi tanta roba).
    Infine arriviamo in piazza G. Carli dove si trova la chiesa, il municipio e un piccolo parco: tutto incantevole.
    Da qui facciamo un ennesimo zig zag per le vie fino a trovare un bar dove pranzare e successivamente andiamo in via Oberdan (dove si trova la chiesa) e in via Lumera, la quale conduce fuori dal paese ma soprattutto al lago omonimo (suggerito da un sito in quanto ritenuto bello ma io onestamente non vi ho trovato nulla di particolare in quanto piccolo e senza attrattive particolari).
    Volendo in auto potremmo raggiungere il Forte Interrotto (un altro posto curioso da visitare) ma dovendo scegliere preferiamo andare a SelvArt (un sentiero in mezzo al bosco pieno di opere di artisti mondiali).
    Quindi in venti minuti da Asiago arriviamo in via Campiglio Mezzaselva dove si trova un parcheggio davanti a un hotel. Riconoscete il parcheggio/hotel anche perché di fronte a essi c'è un murales che indica l'inizio del sentiero.
    Lasciamo così l’auto e partiamo all’esplorazione. Dal parcheggio, poco più avanti a sinistra, c'è un sentiero sterrato in salita che porta in mezzo a un bosco dove si troviamo decine di sculture (di cui alcune veramente curiose, adorabili, strane e particolari). Tra l’altro, il percorso è un continuo saliscendi ma per nulla faticoso, è ad anello, è ben segnalato e percorribile in un'ora e mezza per lo più all’ombra e immerso nel silenzio.
    Promosso a pieni voti.
    Concluso il giro, saliamo in auto e in un'ora e dieci siamo di nuovo a Marostica.

  6. Giorno 6 - 20/09/2025

    Oliero, Marostica e gli alpaca: chiusura perfetta del viaggio

    Sabato
    Pur essendo l’ultimo giorno di vacanza vogliamo visitare altri luoghi che ritengo molto interessanti. Quindi, preparate le valigie e caricate in auto, partiamo.
    In una mezz'oretta arriviamo alle grotte di Oliero (mettendo come destinazione via Oliero di Sotto n.85 a Valbrenta).
    Le ho scelte perché una parte di visita viene fatta in una grotta allagata attraversabile solo con una barca.
    Lasciamo l’auto nel parcheggio gratuito vicino all’ingresso e andiamo alla biglietteria (in cui si trova anche un bar e un negozio di souvenir).
    Acquistiamo il biglietto e prendiamo gratuitamente la cartina che ci illustra ciò che c’è da visitare oltre alla suddetta grotta.
    Poi dall'ingresso percorriamo un tratto in salita passando accanto a dei covoli (piccole grotte). A un certo punto c’è un bivio: scendendo troviamo un piccolo spiazzo dove ci mettiamo in fila in attesa (in quanto la grotta col lago si può visitare solo con la guida).
    Quand'è il nostro turno saliamo su una piccola barca e passiamo attraverso la grotta allagata. Il tragitto è breve ma molto suggestivo (soprattutto perché arrivo e partenza sono illuminate fiocamente, quindi fanno degli effetti di luce particolari sull’acqua).
    Raggiunto l'altro estremo della grotta ci fanno scendere e da lì c'è un breve percorso in cui la guida dà un’infarinatura su tutto ciò che concerne le grotte. Dopodiché si sale sulla barca e si torna indietro.
    Diciamo che le grotte in sè non sono un granché (ne ho viste di decisamente più grandi e spettacolari) però ciò che fa la differenza è il (breve) giro in barca.
    Comunque, usciti dalla grotta torniamo “al piano superiore” e da lì visitiamo gli altri covoli.
    Soddisfatti della visita, prima pranziamo in una pizzeria a Carpanè e poi andiamo a Marostica in quanto, dato che non l’avevamo fatta nei giorni precedenti, essendo di strada per tornare alla nostra città vogliamo visitarla.
    Parcheggiamo in una via vicino al centro e in meno di dieci minuti a piedi arriviamo alle mura che lo circondano. Attraversiamo così un arco e siamo all'interno delle mura. Dopo pochi passi raggiungiamo la famosa piazza con al centro una scacchiera gigante (Marostica è famosa in quanto vengono eseguite delle partite con scacchi viventi, ovvero persone travestite da elementi degli scacchi).
    La piazza in sé è carina, non solo per la scacchiera in sé ma anche per il castello inferiore e i vari palazzi storici.
    Ci dirigiamo all'ingresso del castello inferiore e scopriamo che si può visitarlo (il biglietto può comprendere anche il cammino di ronda che porta a un altro castello, il quale si trova sopra Marostica. Per la cronaca, visitare solo il castello inferiore costa 8€, solo la ronda 5€ mentre entrambi 11€).
    Il tutto è molto interessante ma non entriamo da nessuna parte in quanto si è fatta una certa e noi dobbiamo partire, dato che a un'ora di strada da qui (tornando più o meno verso casa) c’è il A&Alpaca, una fattoria dove si allevano gli alpaca, in via Costigiola n.123, a Monteviale, in provincia di Vicenza).
    Avevo prenotato infatti qualche giorno prima la passeggiata con gli alpaca che avverrà dalle 17:30 alle 19:30, così alle 17:00 siamo a destinazione.
    All’ora pattuita noi e tante altre persone ci spostiamo insieme alla guida, nonché proprietario della fattoria, in una stalla moderna dove si trovano tutti questi animali (ce ne sono più di quaranta). La guida ci spiega tutto ciò che orbita intorno a loro e alla fattoria.
    Poi danno un alpaca a coppia di persone e da qui si parte in fila indiana seguendo la guida attraverso strade sterrate o asfaltate fino a raggiungere un prato dove lasciamo mangiare gli alpaca e nel frattempo facciamo insieme a loro foto e video a iosa. Poi si riprende la camminata per tornare alla fattoria.
    Due ore sono volate, dato che gli alpaca sono adorabili e simpatici e l’esperienza sicuramente da provare.
    Soddisfatti, è ora di tornare a casa. Quindi saliamo in auto e partiamo.


    INFO VARIE
    -E’ stato un viaggio decisamente piacevole, sia per i posti visitati che per le persone che abbiamo incrociato (tutti molto gentili, dal barista al commesso alla bigliettaia).
    Non c’è mai stata una città o paese dove ci siamo sentiti “in pericolo” o sul chi vive. Anche le (poche) volte che siamo usciti di sera a Bassano del Grappa abbiamo trovato bella gente.

    -Ed ora, un riassunto dei posti visitati e una valutazione veloce.
    Promossi a pieni voti a livello naturalistico: parco Sigultà, parco delle cascate a Molina, SelvArte e A&Alpaca. Le grotte di Oliero mi sono piaciute per il giro in barca (ma sappiate che le grotte sono piccole e il giro in barca breve).
    A livello di città e borghi: Asiago, Bassano del Grappa e Verona mi sono piaciute molte (per motivi differenti).
    Valeggio del Mincio, Bussolengo, Marostica e Thiene sono paesi carini da visitare ma solo di passaggio (nel senso che sono piccoli, quindi si visitano in fretta).
    Quella che mi ha deluso più di tutti è San Giorgio di Valpolicella. E’ vero che si vede il lago in lontananza ma il rapporto tempo impiegato per raggiungerlo e ciò che offre lascia a desiderare.
    -Infine, vi riporto i ristoranti in cui siamo stati perché ci siamo trovati decisamente bene (per la nostra sensibilità di buongustai della domenica).
    Hosteria La Corte (a Bussolengo): prezzi leggermente alti rispetto alla media ma piatti abbondanti (fin troppo!).
    Ristorante pizzeria Nuova Speranza (a Verona): oltre a fare dei piatti buoni, le sale sono piene di quadri e statue di film americani (dai supereroi Marvel a Matrix a Star Wars, ecc). Ci siamo andati due volte perché meritava.
    Flower burger (a Verona): colorato, con le altalene al posto di alcune sedie ma soprattutto hamburger vegetariani veramente buoni e curiosi (tipo fatti con pane viola). Da provare.
    Trattoria Al Caneseo (a Bassano sul Grappa): tornati più volte, offre piatti buoni a prezzi onesti.

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