PORTO E NAZARE', LA ALMA DEL GALO

Arriviamo al Francisco Sà Carneiro di venerdì alle 7 di sera, con una temperatura gradevole di 15 gradi a metà febbraio. Appena fuori dall’uscita della metro ci si rivela la piccola chiesa di Rua S. Catarina, ricoperta di incredibili azulejos, piastrelle smaltate con cui i portuensi hanno diffusamente decorato i predios della città.
Il tempo di posare i due bagagli e ci incamminiamo per le discese della città, senza meta, alla ricerca di una cena veloce ma tipica. Ci imbattiamo in un piccolo bar (il Tostinha, verso pizza da Liberdade) con cameriere molto attente e servizio veloce e ordiniamo la francesinha: pane tostato con varie carni, adagiato su una salsa di pomodoro, birra e peperoncino. Nella versione especial viene servito con un uovo sopra e delle patate fitte. La cena entra in 10 euro.
Dopo cena la città è ancora viva e finiamo una breve passeggiata prima di andare a dormire.

  • Il viaggio è durato 3 Giorni
  • Budget speso Da 1€ a 250€
  • Ho viaggiato In coppia
  • Continenti visitati: Europa
  • Stati visitati: Portogallo
  • Viaggio fatto in inverno
  • Scritto da laurinamat il 05/03/2019
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  1. Giorno 1

    Andiamo a fare colazione nella vicina Confeitaria do Bolhào, ordiniamo due caffè macchiati (pingados), due mignons e un pastel de nata: il tipico dolce portoghese, un cestino di sfoglia con crema e spolverata leggera di cannella. La pasticceria ha 120 anni e mantiene tutte le sue origini. E' frequentata soprattutto dai locali. Ce la caviamo con 3,30 euro in totale (un caffè costa 0,75 euro). E' il miglior caffè che abbia bevuto a Porto durante la permanenza e per un'italiana è una missione difficile!

    Ci dirigiamo verso la Torre dos Clérigos. La città è un continuo e irregolare saliscendi, con una planimetria imprevedibile e si ha una continua alternanza tra palazzi disabitati e virtuosismi dell'architettura. E' in atto una massiccia opera di restauro e recupero dei moltissimi palazzi abbandonati e non è raro imbattersi in cantieri in cui sono state salvate solo le facciate, con il cuore del palazzo completamente demolito. Con l'aumento del turismo si sta continuando a convertire questi palazzi in ostelli o hotel di lusso (la Brasileira).
    Ci dirigiamo verso la magica Livraria Lello, la biblioteca meravigliosamente decorata da cui ha tratto ispirazione la creatrice della saga di Harry Potter e non è difficile capire il motivo. Consigliamo di dirigersi subito al punto vendita che fa angolo subito dopo sulla destra per fare il biglietto (5euro che vengono scalati nel caso di acquisto di un libro), per evitare di fare la coda inutilmente. E' ricca di edizioni in diverse lingue, divisa per tematiche. La parte più apprezzabile si trova sulla destra, sezione di letteratura portoghese, con le opere del premio Nobel José Saramago.

    A questo punto andiamo verso le sponde del Douro, passando per Rua das Flores, forse la più pittoresca della città, dove acquistiamo un acquerello su Porto dipinto a mano da un artista di strada per una decina di euro. Buona idea per un souvenir assolutamente di artigianato locale.

    La curiosità per l'oceano ci spinge a non attendere oltre e a prendere lo storico Tram 1 di fronte alla chiesa di S. Francisco (3,50 euro a corsa). L'autista sposta manualmente la connessione della vettura con i cavi elettrici della linea e ruota i sedili a seconda della direzione. Consente di vedere dei veri e propri dipinti di Porto. Da fare!
    Al capolinea (la corsa dura circa una mezz'ora) ci attende il farol, il faro più antico d'Europa, dove il Douro si scontra con l'Atlantico. Il mare ci regala subito una piccola stella marina, portata da un' onda sulla sabbia ai nostri piedi. L'oceano qui la fa da padrone.
    Rientrati in centro città per la cena, troviamo una Porto di sabato viva, con ondate di persone di tutto il mondo lungo le salite e discese di ogni suo dove.

  2. Giorno 2

    Veloce car rent all'aeroporto e via, in direzione Nazarè, a un paio d'ore di macchina da Porto. Abbiamo prenotato una lezione di surf nel primo pomeriggio. Autostrade sgombre la domenica mattina, quasi deserte la domenica mattina (attenzione ai pedaggi, esistono due tipi di autostrada: quelle con il casello e le elettroniche, il pedaggio si paga in seguito sul sito web). Con trepidazione scendiamo dalla macchina e ci troviamo di fronte ad un miradouro spettacolare: da un'altura vediamo Praia do Norte, con un fragore impressionante. Le onde oggi arrivano a sei metri, ma per il giorno successivo sono previste creste di 20. Scendiamo sull'arenile e le onde ci regalano il loro spettacolo, con la loro forma tubolare unica al mondo, ambita dai più grandi surfisti del pianeta (Mc Namara).
    Stamattina ci sono quelli del bodyboard, i surfisti si riservano per il pomeriggio, quando le onde saranno ancora più alte.
    Ci spostiamo al Sìtio, il punto più alto di Nazarè. Un piccolo agglomerato di casine,con una chiesa barocca e un piccolo ospedale che affaccia direttamente sull'Atlantico, dove si vive ancora la tradizione portoghese, Vecchine che vendono frutta secca e bimbe che vanno a messa vestite degli abiti tradizionali. Un salto indietro nel tempo.
    Ci spostiamo al vicino farol, dove si ammira un panorama eccezionale. Al Miradouro do Suberco la vista a strapiombo sull'oceano toglie il respiro. Adesso dobbiamo scendere al paese da Nazarè, pittoresco, con case turistiche bianche, per la nostra lezione alla Nazarè Surf School. Ci aspettano due pittoreschi istruttori e l'esperienza è incredibile. Raccogliamo il coraggio e ci aiutano pedissequamente a prendere le onde di 3 metri e ad affrontare il timore dell'oceano, che ci regala un bagaglio eterno di emozioni. Il freddo ci ha ormai paralizzati, dopo una doccia calda ripartiamo per Porto, facendo una volata a Coimbra (UNESCO), ma a ora di cena è quasi deserta.

  3. Giorno 3

    E' il giorno della partenza e lo dedichiamo a Porto. Ci dirigiamo subito alla Igreja de S. Francisco, capolavoro barocco e rococò di legno intarsiato e rivestito con circa 200kg d'oro.
    A questo punto attraversiamo il Douro passando per il Ponte dom Luis I, il miradouro principale della città. Break sulle panchine del jardìm do Morro e bica al chiosco con vista panoramica e poi giù all'altra sponda del fiume, la patria delle cantine di Porto: Vilanova da Gaia. Visita guidata alla cantina Càlem (ma ce ne sono tante altre!) e poi di nuovo oltre il fiume, per prendere i bagagli, salutare Porto e tornare in aeroporto.

    Porto è una città che in tre giorni è in grado di offrire tutta l'essenza del Portogallo. E' il riassunto del paese, la collezione degli aspetti più pittoreschi e caratteristici della sua gente.

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