Un weekend alla scoperta delle Meteore

Un weekend nei suggestivi panorami naturali delle Meteore, nella regione Tessaglia. Un'immersione nei sapori tipici della Grecia.

  • Il viaggio è durato 3 Giorni
  • Budget speso Da 251€ a 500€
  • Ho viaggiato Da solo
  • Continenti visitati: Europa
  • Stati visitati: Grecia
  • Viaggio fatto in primavera
  • Scritto da Eliana Lazzareschi Belloni il 03/05/2016
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  1. Giorno 1

    La Tessaglia è tra i maggior centri di pellegrinaggio della religione ortodossa perché vi vissero numerosi santi. Il modo migliore per raggiungere i monasteri delle Meteore è volare fino a Salonicco e poi da lì spostarsi in pullman (circa 3 ore).
    Il primo giorno atterro all'aeroporto di Salonicco in mattinata. Dalla parte opposta dell'uscita c'è la fermata del 78, l'autobus che conduce in centro. Il biglietto costa E2. L'autobus impiega circa una trentina di minuti, dipende dal traffico. Arrivata al capolinea, al signore della biglietteria chiedo come fare per arrivare alla stazione dei pullman e lui, in maniera molto cortese, mi indica il numero del bus (l'8). I biglietti degli autobus urbani costano E1. Si possono acquistare direttamente alla macchinetta automatica sul mezzo, ma bisogna avere i soldi spicci, perché non da resto.
    Arrivata alla stazione, mi reco allo sportello per Trikala e chiedo un biglietto a/r per la città. Il costo è di E31 e il biglietto del ritorno ha una validità di un anno, quindi non c'è bisogno che indichiate la data.
    Alle 15 parte il pullman e inizia il mio viaggio verso Trikala.
    Le ore scorrono piacevolmente: i paesaggi montani sfilano fuori dal finestrino e dalla radio del pullman giunge una melodia greca.
    Dopo tre ore, arrivo a Trikala e alla biglietteria acquisto il biglietto dell'autobus che mi condurrà in centro (E0,60) in dieci minuti. Come al solito, i greci si rivelano molto gentili e disponibili nel dare tutte le informazioni necessarie ai turisti.
    Arrivata alla piazza centrale, mi reco subito all'Hostel Meteora, l'ostello che avevo prenotato su internet. Dopo essermi sistemata in una camerata in cui sono completamente da sola (aprile non è periodo di alta stagione), esco per andare a fare una passeggiata. Il centro dista pochissimo, mi godo così le temperature miti di un'estate già alle porte. Un fresco venticello soffia fra le chiome verdi degli alberi che costeggiano il fianco del fiume. Le strade pullulano di persone che si riversano nei viali o fuori dai ristoranti o dai bar per chiacchierare. Si respira un'atmosfera allegra.
    Ceno al Mparmpanikolas, un ristorante che mi hanno consigliato le ragazze dell'ostello e ordino feta fritta e un piatto di funghi grigliati. I gestori del locale mi offrono del gelato alla vaniglia. Costo della cena E6 (l'acqua è sempre gratuita).

  2. Giorno 2

    Il secondo giorno mi sveglio la mattina presto, mi reco in una bakery per acquistare qualche fetta di spanakopita, una tipica torta salata composta da pasta sfoglia, feta e spinaci. Me la gusto passeggiando per strada, diretta alla fermata del pullman che mi porterà a Kalambaka, la città ai piedi delle Meteore. La mia scelta di alloggiare a Trikala è stata puramente strategica: Kalambaka infatti è molto più turistica e quindi cara. Trikala, inoltre, è molto più carina.
    Il biglietto fino a Kalambaka costa E3,60 e include anche la navetta che mi porterà fin su alle Meteore.
    Il viaggio dura circa quarantacinque minuti. La parte più dura di questo itinerario sono i numerosi spostamenti, ma gli sforzi vengono ampiamente ripagati. Infatti, appena a bordo della navetta, comincio a scorgere i pinnacoli di roccia che caratterizzano così tanto il paesaggio strabiliante delle Meteore. La vegetazione in questo periodo dell'anno è rigogliosa e ricca, il verde delle chiome degli alberi riveste i monti.
    I monasteri furono costruiti a partire dall'XI secolo, quando alcuni eremiti decisero di erigere questi edifici religiosi a 600 m da terra, servendosi solo di carrucole, scale di corda e funi. Inizialmente i monasteri erano 24, oggi ne rimangono solo sei: Gran Meteora, Varlaam, Roussanou, Agios Nikolaos, Agia Triada e Agios Stefanos. Ognuno di essi prende il nome del monaco che li ha fondati.

    Arrivo a Gran Meteora (noto anche come monastero della Trasfigurazione), il monastero più grande. C'è un ampio piazzale, dove è possibile parcheggiare le auto. Qui sostano anche dei furgoncini, che però vendono solo patatine e gelati, conviene quindi portarsi il pranzo al sacco.
    L'entrata al monastero costa E3 e mi fanno indossare una gonna lunga sopra i pantaloni per coprire le gambe, come da tradizione. Il monastero include un museo che custodisce antichi manoscritti, abiti dei monaci e vecchi cimeli religiosi. C'è anche l'ossario, una cantina e le cucine.
    Dal cortile si gode di una splendida vista sugli altri monasteri e, dalla parte opposta, lo sguardo spazia verso la valle, dove vi sono i villaggi.
    Per le visite ai monasteri bisogna informarsi bene sugli orari e i giorni di chiusura, differenti per ogni monastero.
    Al ritorno decido di immergermi nella natura, data la bella giornata, e di fare una passeggiata scendendo a valle. La camminata richiede circa tre ore, ma è tutta in discesa e quindi relativamente facile.
    Arrivata a Kalambaka, prendo l'autobus per Trikala (stavolta E2,60). La sera sono sfinita, mangio qualcosa al volo e poi rientro in ostello.

  3. Giorno 3

    L'ultimo giorno riparto per Salonicco. Di nuovo l'autobus fino alla stazione dei pullman e poi tre ore di viaggio fino a Salonicco. Arrivo dopo pranzo e mi reco subito in centro per fare una passeggiata. Le temperature sono estive e si respira il profumo del mare, trasportato dalla brezza. Attraverso Piazza Aristotele e mi reco a vedere la Torre Bianca, percorrendo un viale su cui si affacciano tantissimi locali. C'è un gran baccano, la gente si rilassa all'aria aperta e festeggia il fine settimana. Pregusto così questo clima da "dolce vita" tessalonicese.
    Rimango seduta nei pressi della Torre Bianca, ad osservare le persone e a riposarmi. Riprendo la passeggiata e arrivo all'arco di Galerio.
    Finisce così la mia breve giornata a Salonicco, l'indomani mi aspetta l'aereo con relativa levataccia.
    È stato un viaggio breve, ma intenso, che mi ha lasciata estasiata per la bellezza dei paesaggi e la gentilezza dei greci, ma che non mi ha saziata. Le cose che avrei voluto vedere erano tante, motivo in più per tornare.

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