Lanzarote nascosta

Questa volta vi vorrei parlare di altri luoghi, su questa meravigliosa isola, più adatti ad un secondo viaggio o a chi cerca qualcosa di più nascosto e avventuroso senza mettere mano al portafogli.
Partiamo da nord ed esaminiamo l’isola fino all’altro capo.

  • Il viaggio è durato 7 Giorni
  • Budget speso Da 501€ a 1.000€
  • Ho viaggiato In coppia
  • Continenti visitati: Europa
  • Stati visitati: Spagna
  • Viaggio fatto in estate
  • Scritto da Elisa Hope il 15/09/2017
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  1. Giorno 1

    ORZOLA
    La città di Orzola ha una costa prevalentemente rocciosa per questo le pochissime spiagge bianche presenti qui sono davvero un punto di interesse! Venendo dalla strada statale lz-1 e dirigendosi verso la città prima di entrarci si trovano le spiagge di caleton blanco e caleta de mojon blanco, hanno un piccolo spiazzo dove lasciare l'auto ma per il punto preciso affidatevi a google maps perché è molto difficile da notare!
    Giunti in paese si può ammirare la caratteristica playa de orzola, una spiaggetta di sassi protetta da un'imponente montagna sulla sinistra.
    Dal porto di Orzola, a pochi passi dalla spiaggia, è possibile prendere il traghetto per raggiungere l'isola La Graciosa (al prezzo di 16 euro andata e ritorno) ma ve lo sconsiglio se soffrite il mal di mare, in questo tratto il mare è sempre mosso, estate e inverno, sole o nuvole, per questo stesso motivo la spiaggia di Orzola può avere due aspetti, completamente di sassi e con il mare mosso quando il vento è molto forte (come l'abbiamo trovata noi) oppure sabbiosa e bianchissima quando il sole splende alto nel cielo e il mare si ritira.

  2. Giorno 2

    LANZALOE
    Sull'isola sono presenti musei dell'aloe in ogni angolo, molti dei quali sono gratuiti, il Lanzaloe a differenza degli altri non è un museo ma un'azienda che segue completamente il ciclo produttivo dell'aloe, qui l'aloe viene piantata e curata per 4 anni prima di essere utilizzata, poi viene lavorata e convertita in cosmetici oppure in alimenti. Appena arrivati rivolgetevi alla ragazze del negozio, parlano italiano, inglese, francese, polacco (e ovviamente spagnolo), ci hanno fatto tagliare una foglia di aloe ed estrarre il gel, abbiamo girato per la coltivazione liberamente, mangiato una torta e bevuto un liquore a base di aloe, tutto gratuitamente!
    SALINA DI MIRADOR DEL RIO
    vi ho già parlato del punto panoramico di mirador del rio ma quest'anno ho scoperto qualcosa di più, siamo capitati sull'isola nella settimana in cui il centro Arte, Cultura e Turismo aveva indetto uno sciopero quindi tutti i siti erano chiusi, lasciando l'auto nel parcheggio del mirador e scendendo a piedi lungo la strada (senza scavalcare i muretti con scritto "prohibido el paso" perché è veramente molto pericoloso) si arriva ad una curva da cui è possibile vedere lo stesso panorama del mirador del rio ma anche molto di più, infatti da qui si possono scorgere tutte le meravigliose sfumature della salina!

  3. Giorno 3

    ARRIETA
    Uno dei paesi che mi ha colpito di più in questo viaggio è stato sicuramente Arrieta, il villaggio è davvero molto piccolo, abitato per lo più da pescatori o da persone del posto, non ci sono hotel (o se ci sono davvero non si notano) .
    ​Partendo da nord, proprio dalla parte alta del paese, dove si può lasciare l'auto, si incontra questa particolarissima abitazione, casa Juanita, l'unica sull'isola a non essere dipinta di bianco, con annessa spiaggetta davvero molto carina!

    "C'è una storia molto triste dietro questa casa, un uomo che abitava sull'isola emigrò in argentina e sposò una donna, ebbero una figlia ma questa si ammalò di tubercolosi, pensando che l'aria di Lanzarote le potesse portare sollievo tornarono in patria e costruirono questa casa modellata sull'idea di una casa delle bambole che la piccola possedeva, sfortunatamente lei morì 5 anni dopo"

    ​Lasciandosi questo luogo alle spalle e camminando sempre dritto verso sud si incontra la scritta con il nome del paese e poco dopo un negozio di souvenir e qualche ristorante. Vi consiglio il ristorante Amanecer, non prende prenotazioni e quindi è necessario andare presto perché raggiunto il completo non fanno più entrare nessuno, ha una bellissima terrazza sul mare e oltre al consueto menù (economicissimo) si può chiedere di mangiare il pescato del giorno!
    Su questa passeggiata lungo il paese tra un ristorante ed un'abitazione potete trovare questi piccoli corridoi che affacciano sul mare
    Il paese si conclude con playa Garita, piena di surfisti per la grande presenza di onde.

  4. Giorno 4

    LOS HELECHOS
    ​Poco più sotto di Arrieta nella parte centrale dell'isola, abbiamo scoperto per caso un favoloso punto panoramico, cercavamo una via veloce per tornare in hotel e ci siamo avventurati su questa spettacolare strada tra le montagne che si è infine aperta sul Mirador de los Helechos, un punto da cui lo sguardo scivola giù nella vallata deserta fino ai piccoli paesi sulla costa e al mare, abbiamo gustato un cono gelato gigante a soli 3 euro al gusto di Dulce de Leche.
    CHARCO DEL PALO
    Un altro posto da mozzare il fiato è Charco del Palo, non ha grandi indicazioni per la strada ma è ben segnalato su google maps, seguite le indicazioni per l'omonimo paese, e dopo aver percorso una lunga e stretta strada asfaltata si arriva in questo piccolo paesino, le attività sono tutte chiuse, ma ci sono innumerevoli case di proprietà e case vacanze, è un paese di nudisti quindi non meravigliatevi se incontrerete persone, così come la natura le ha fatte, andare a buttare l'immondizia o portare a spasso il cane! camminando verso la spiaggia si incontra un bivio con un lampione al centro, scendete verso sinistra e dopo 5 minuti di cammino questo sarà lo spettacolo che vi si aprirà davanti.
    CALETA DE FAMARA
    ​Sempre a nord dell'isola ma sulla costa opposta c'è la bellissima spiaggia e l'omonima città di Caleta de Famara, una distesa immensa di sabbia, con un mare limpidissimo contornato da una montagna vulcanica, bandiera rossa costante a causa delle onde, popolata da surfisti e da amanti degli sport estremi.

  5. Giorno 5

    TEGUISE
    ​Scendendo verso il centro dell'isola non vi potete perdere la domenica mattina il favoloso mercato di Teguise (dalle 9 alle 14) qui si può trovare di tutto, dai vestiti in cotone canario, agli artigiani del cuoio e del legno, agli artisti di strada, al cibo tipico!
    Abbiamo mangiato il queso (formaggio) fritto e marmellata per soli 2 euro, polpo alla gallega a 3 euro e un mojito con zucchero di canna estratto al momento! Ovviamente girare il mercato vi farà godere anche della bellezza di questa città.
    Poco distante dal centro della città svetta la Fortezza di Santa Barbara un antico castello costruito per proteggersi dall'arrivo dei pirati che ospita oggi il museo della pirateria, il prezzo del biglietto è di 3 euro, vale più pagare per vedere il panorama da un punto così alto che per il castello in sé perché all'interno c'è una sala per matrimoni con animali-pirata disegnati sulle pareti e la riproduzione interna di due stanze della Perla Nera di Jack Sparrow con annessi personaggi del film.
    ARRECIFE
    Arrecife è una città davvero molto turistica, la musica ad alto volume e le feste per le strade sono all'ordine del giorno, sul lungo mare c'è il castello di San Gabriel all'interno del quale c'è il museo di storia dell'isola, il Charco San Gines che è una laguna tra la passeggiata del lungomare e il centro della città e il Barco Telamon, una nave mercantile rimasta incagliata dell'area industriale della città.

  6. Giorno 6

    EL GRIFO
    ​Tornando verso il centro dell'isola e spostandoci ancora più in basso, incontriamo El Grifo, il museo del vino dell'isola. Questo luogo non è gratuito ma se volete assaggiare qualcosa di tipico ne vale veramente la pena. L'ingresso costa 15 euro a coppia e comprende il giro del museo, liberi o guidati da una guida italiana, il giro delle caratteristiche vigne a terra e l'assaggio di 6 calici di vino a scelta, con formaggio e qualche tarallo. (potete anche comprare il biglietto con un solo assaggio ad un prezzo inferiore).
    LOS HERVIDEROS E IL LAGO VERDE
    Sul lato sud ovest dell'isola, nell'area del parco del Tymanfaya, si può camminare nella labirintica passeggiata de Los Hervideros, tanti piccoli sentieri sulla scoglierà che affacciato su gallerie da dove entra ed esce l'acqua dell'oceano, proseguendo sulla stessa strada si arriva al Lago Verde, già visto ma sempre impressionante, si lascia l'auto in un parcheggio, nel villaggio del Golfo, per intraprendere una passeggiata di 5 minuti lungo una montagna rossa che affaccia su una spiaggia nera, con il lago verde sulla sinistra e il blu dell'oceano sulla destra, un progetto tanto ambizioso poteva riuscire solo alla natura!

  7. Giorno 7

    SALINE E PLAYA JANUBIO
    proseguendo in direzione Playa Blanca attirano l'attenzione le Saline Janubio, sul lato sinistro della strada. queste saline, tra le poche ancora attive sull'isola, sono diventate un vero e proprio sito turistico. A dividerle dal mare la nerissima Playa del Janubio, una spiaggia formata con sabbia vulcanica, trascorrendo il pomeriggio su questa spiaggia ci siamo accorti che i sassi più grandi che si trovavano li erano "ripieni" si potevano rompere facilmente e al loro interno c'erano delle pietre verdi semipreziose caratteristiche dell'isola, questo perchè le pietre che componevano la spiaggia sono state ricoperte di lava in seguito all'ultima eruzione del vulcano.
    LOS CHARCONES
    ​Spostandoci ora verso Playa Blanca prima di entrare in città google segnala la strada per Los Charcones.
    La più temeraria delle nostre avventure.
    Vorrei spendere due minuti e parlare alle vostre coscienze, non fatelo con la macchina a noleggio, noleggiate un quad, una bicicletta, un motorino, fate una gita a piedi ma non andateci con l'auto! Con le auto a noleggio non si potrebbe andare negli sterrati, ma su strade sicure come quella che porta a Playa Papagayo lo fanno tutti ed è comunque una cosa accettabile, qui no!
    Qualcuno ha tracciato la strada sulla mappa di google ma la strada non c'è! È un'immensa distesa di terra, con rocce laviche che sbucano da ogni parte e i segni dei pneumatici che un po' ci sono e un po' no di qualcuno che è passato prima. Ho chiuso gli occhi e pregato per tutto il tratto, sono quasi 20 minuti di panico puro, con un quad ce ne vorrebbero 5 e senza nemmeno grandi difficoltà, si giunge infine al mastodontico scheletro di un hotel abbandonato e aguzzando la vista, nei piccoli quadratini delle camere, si possono scorgere tavoli, sedie, letti e lavandini, proprio davanti all'hotel la scoglierà ospita le spettacolari piscine naturali, vi avverto, anche scendere è un'impresa! Non so dirvi se ne valga la pena o meno, io l'ho fatto ed è stato stupendo, mi sarei pentita di non averlo fatto, ma credo proprio che non lo rifarei una seconda volta.

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