Beirut dopo la tempesta

Un viaggio "insolito" , semplicemente sottovalutato. Il Libano è per noi un'immagine scomoda che spesso associamo,sbagliando, alle sole triste vicende legate a guerre e terrorismo.
Ed è così che, superficiali, non ci chiediamo davvero cosa ha da offrire una delle terre più antiche del mondo. Restiamo immuni a tanta bellezza, generata nel paese delle contaminazioni, in cui il sogno dell'integrazione è nato prima di Europa e Stati Uniti. IL Libano era e resta una grande lezione.
Per la prima volta sarebbe bello imparare anche dall'Oriente certi valori da riscoprire in Occidente.
E' con questo spirito,quindi, che vi racconto il mio Libano.

  • Il viaggio è durato 3 Giorni
  • Budget speso Da 501€ a 1.000€
  • Ho viaggiato Con gli amici
  • Continenti visitati: Asia
  • Stati visitati: Libano
  • Viaggio fatto in estate
  • Scritto da andila de robbio il 01/12/2016
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  1. Giorno 1

    Dalla Turchia il Libano dista meno di 2h. E' così, dunque, che decidiamo di sfruttare i nostri ultimi 3 giorni in Medioriente alla scoperta del piccolo grande Libano.
    Ore 15.00 . Siamo atterrati. Appena scesi dall'aereo un caldo mediorientale ci prende per la gola: è asfissiante. Quel giorno di Agosto le temperature superavano i 42 gradi secchi. Un'esperienza che ho subito associato a quella in Egitto, per intenderci. Usciti dall'aeroporto notiamo un caos, uno di quelli a cui siamo abituati noi italiani delle grandi città (Roma,Napoli,Milano) alle 8 di mattina.
    Avete mai sentito parlare del traffico di Beirut? Bene, qui sentirete i clacson suonare 24 h su 24. La prima immagine di Beirut è confusa, dalle tinte poco chiare. Tra quei rumori e la folla non riuscivamo ancora a distinguerne i tratti tipici di cui ci saremmo poi innamorati.
    L'aeroporto di Beirut non dista molto dalla città: in soli 20 minuti arriviamo al centro, sistemiamo le valigie e ci riposiamo un po'.
    Aspettiamo che faccia buio e che scendano un poco le temperature per scoprire la Beirut notturna.
    il centro di Beirut si dimostra da subito assai dispersivo e dai mille contrasti: Saray coincide con la Old Town, Hamra è il quartiere più "cool" e frequentato dai giovani soprattutto il Venerdì e Sabato sera (o meglio,notte), il lungomare chiamato "Corniche" è caratterizzato dai numerosi Hotel lussuosi e grattacieli che sembrano stonare con la Old Beirut. Decidiamo dunque di visitare Hamra: Per strada non c'è un posto, le auto sembrano impazzite, bloccate in un traffico che non vuole smaltirsi. I locali dalle grandi insegne luminose e spesso lampeggianti si affiancano l'uno con l'altro creando un unico paesaggio. La gioventù di Beirut è allegra, disinibita, tra alcool e kebab delle 2 di notte,si muove nei locali più famosi come il Mojo Club dove si ballano tutta la notte i remix dei tormentoni internazionali. C'è spettacolo, luci, urla, vita e diversità ma anche limousine e lo sfarzo delle Lounge bar ( vista Beirut )più costose . Ci appare una Las Vegas del Medio Oriente.
    Stringiamo le prime fugaci amicizie, la curiosità è tanta e la disponibilità dei Libanesi sembra essere il punto più forte di questo popolo .

  2. Giorno 2

    Il secondo giorno ci alziamo in tarda mattinata. Attraversiamo l'elegante Rue Maarad, simbolo dell'influenza e dell'eleganza francese. Qui sono presenti non solo i palazzi amministrativi e gli uffici più importanti della città, ma anche Bar e pasticcerie in cui è possibile fare colazione dalla crepe al mieloso Baklava.
    Nel frattempo Sauditi in costumi tradizionali, uomini in giacca e cravatta, militari sfilano sul grande boulevard dal fascino arabo. Il caldo si fa sempre più torrido e decidiamo di andare a mare ma dimentichiamo un particolare: è una Domenica d'Agosto e mezza Beirut si riversa nelle piccole e privatissime spiagge cittadine. Cambiamo idea e ci dirigiamo subito verso Biblo con un bus che a fatica cerca di affrontare il traffico domenicale.
    Esatto, Biblo, l'antica città citata dalla Bibbia. Devo ammettere che I suoi 5000 mila anni li porta davvero bene attendono Ampie spiagge di costa dorata che abbracciano beach bars, moderni complessi urbani e i templi dell'antica città fenicia . Dopo qualche tuffo mangiamo in un uno dei tanti ristoranti tipici: di lì c'è uno scenario che tanto mi ricorda la Grecia,la vera essenza del Mediterraneo, quando all'imbrunire i pescatori sistemano le reti sulla sabbia. Qui mangiamo le deliziose Mezze , ovvero "tapas" servite su colorati piattini di terracotta. Dopo olive, salse, verdure miste e Fatayer (fagottini di spinaci e verdure) ordiniamo un Shish Kebab, consistente in un piatto enorme con un grandi spiedini di carne e verdure.
    A Biblo è assolutamente imperdibile una passeggiata al tramonto costeggiando il porto e le antiche stradine del centro.
    Ovunque troviamo volantini circa un festival estivo . La città è in gran fermento poiché,solo più tardi avrebbe ospitato un'artista internazionale. Dopo aver capito il calibro di questo evento senza battere ciglio decidiamo anche noi di partecipare all'evento all'aperto, dopo aver ovviamente pagato il ticket. Biblo di notte è incantevole: la valle con i suoi templi e le luci arancio pallido ci salutano da lontano mentre la musica parte e i giovani urlano al mito.
    Conosciamo inoltre un gruppo di simpatici turisti francesi con cui Torniamo a Beirut per poter riposare nei nostri alberghi.

  3. Giorno 3

    Il giorno dopo ci svegliamo di buon mattino,scarpe da ginnastica al piede, colazione con crepes e..via!
    La nuova tappa è Balbeek a circa 1 ora da Beirut. Raccomandiamo a chiunque abbia intenzione di partire alla scoperta del Libano di farlo con tour organizzati . Infatti ,con gli inaffidabili mezzi pubblici non è facile (come nel nostro caso). I grandi templi color "Petra" giganteggiano e fanno ombra su di noi. E' lunedi', ci sono pochi turisti e l'atmosfera sembra creata apposta per noi.
    Passiamo davanti ai templi romani più grandi e meglio conservati del mondo: quello di Bacco,dagli eleganti capitelli corinizi, risulta essere il più miracolato dai danni del tempo. E' un'esperienza senza paragoni entrarvi e sentirsi minuscoli . Dentro c'è ancora la scalinata che conduce all'altare sovrastata dai preziosi fregi in marmo. Dal tempio di Bacco, tenendo l'antica via lastricata dai Romani, si giunge al tempio di Giove-Baal. E' forse meno noto rispetto a quello di Bacco ma è straordinario il suo cortile dai grandi propilei, statue di leoni e le esedre che ricordano moltissimo quelle di Petra.
    L'ultima tappa è Tripoli a circa 1 ora . Questa città somiglia moltissimo alla mia, Napoli. Le case vicine, strette, i vicoli più tenebrosi , i colori giallo pastello dei palazzi e la vista sul mare non potevano distogliere la mia attenzione . Su una collinetta è possibile visitare la cittadella di Raimondo saint Gilles, una labirintica fortezza di epoca crociata mentre in città è inevitabile una visita al Suq. Qui ci si perde tra tappeti, artigianato e buon cibo di strada!
    Dopo ritorniamo a Beirut, poco più tardi ci aspetterà infatti il nostro volo diretto ad Istanbul.

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