Slovenia, un paese piccolo ma adorabile, con piccoli borghi, belle città e luoghi immersi nella natura incantevoli.
Lunedì 07/09/2015
Eccomi in un nuovo viaggio in solitaria con la mia fidata automobile. Questa volta si va in Slovenia, in mezzo alla natura.
Parto alle cinque del mattino in modo da non trovare traffico in zona Milano. Infatti viaggio spedito. Anche perché voglio sfruttare questa prima giornata per visitare già qualcosa.
Mi fermo ad un autogrill poco prima del confine italosloveno per comprare la Vignetta (esiste da una settimana a 15€, un mese a 30€ o un anno a 110€) che mi permetterà di girare in tutte le autostrade slovene.
Attraversato il confine mi dirigo al paese di Kobarid. Qui si trovano le cascate di Caporetto (Slap Kozjak). Dal paese seguo le indicazioni fino a raggiungere il parcheggio. Mollo l’auto e mi avvio sul sentiero (l’entrata è gratuita). C’impiego quaranta minuti a raggiungere la meta: seguo il sentiero principale, ovvero tenendo il fiume alla sinistra. Poi supero un ponte fatto di pietre (occhio perché prima se ne incontra uno di legno: non attraversatelo!), costeggio il fiume tenendolo adesso alla mia destra e scendo fino a guadarlo. Arrivo in un punto dove finisce il sentiero: si scorgono solo dei ponti in mezzo al fiume. È la direzione giusta: saltellando tra un sasso e l’altro per non cadere in acqua (nulla di trascendentale, tranquilli) e passando sui ponticelli raggiungo la cascata. È piccola ma ciò che meraviglia è il contesto: è infatti circondata da rocce che fanno da cupola.
Una volta fatte le foto di rito torno all'auto e mi dirigo verso Bled (sarà il mio campo base non solo perché è al centro di tutto ciò che voglio visitare ma anche perché è un bel paesino isolato). In due ore lo raggiungo.
Lascio le valigie in albergo e faccio un giro per il paese. È piccolo, c'è poca gente e traffico quasi inesistente ma al tempo stesso è ricco di ristoranti, bar e negozietti sul lungolago. Ma si distingue anche per il suo famoso lago (con tanto di isoletta al centro e castello che domina il panorama dall’alto).
Costeggio il lago tenendomelo alla sinistra finché raggiungo un punto in cui c'è l’indicazione per raggiungere il castello. Quindici minuti in salita e sono a destinazione. Si può visitare gratis l’esterno mentre l’interno costa 9€ (in alcuni giorni alle diciassette ci sono degli spettacoli medievali che potrebbero giustificare il prezzo).
Foto e poi scendo tenendomi alla sinistra in modo da raggiungere una chiesa ristrutturata con dei bei dipinti all'interno. Raggiungo infine il lungolago e tenendomelo alla destra arrivo dopo pochi passi ad un parco dove c'è una singolare scultura di una scacchiera dove i pezzi mi ricordano divinità egiziane.
Martedì 08/09/2015
Alzatomi presto vado a fare colazione ma scopro che tutti i bar aprono alle nove. Per fortuna c’è un supermarket già aperto quindi compro qualcosa lì. Poi salgo in auto e vado verso Postumia (Postojna) dove ci sono le famose grotte (Postojnska Jama) e il castello Lueghi (Predjamski Grad).
Un'ora di autostrada e arrivo al paese. Da qui ci sono le indicazioni per raggiungere le grotte. Il parcheggio è molto grande e si accede prendendo un biglietto (4€ per tutta la giornata).
Parcheggio l'auto, attraverso la strada e mi dirigo verso la costruzione arroccata che si vede dalla strada. Salendo trovo alla destra il botteghino dei ticket, poi tutta una strada di bar, ristoranti e negozi di souvenir, e in fondo l'ingresso alle grotte (aperte dalle nove).
Solo la visita alla grotte costa 22.90€ mentre col castello 31.90€. Ci sono anche altre combinazione (ad esempio con la visita al museo) ma a me non interessano.
Pur essendo solo le dieci c’è già molta gente divisa in gruppi (ogni ora c'è l'ingresso con una guida che parla la propria lingua). Mi aggrego agli italiani ed entriamo.
Vi consiglio di coprirvi bene perché dentro ci sono 10° (io ero in felpa e giubbotto di jeans e stavo abbastanza bene anche se il freddo si faceva sentire, specialmente quando si era sul trenino).
Tutta la visita dura un’ora e mezza e si percorrono 4 km.
Le caverne sono grandi, maestose e d’impatto, dislocate a più livelli (infatti si scende in profondità attraverso ponti e scale).
Prima di tornare sul trenino ci fermiamo davanti ad una vasca dove ci sono degli anfibi (ricordano i gechi) che vivono solo in Slovenia.
Una volta uscito dalla grotta scopro che per andare al castello si può prendere anche un pullman gratuito che passa all'inizio di ogni ora. Ma, essendoci là il parcheggio gratuito, preferisco usare il mio mezzo. In dieci minuti e sono a destinazione.
Superati i soliti negozi e bar raggiungo l'ingresso dove mi forniscono un audio guida in italiano. Esternamente fa la sua porca figura (in quanto ‘incastonato’ nella roccia) mentre per l’interno mi aspettavo di meglio (secondo me non vale i 9€ del biglietto).
Ci sarebbe anche la possibilità di entrare nelle grotte del castello con 5€ in più ma mi puzza di ‘tutto fumo e niente arrosto’ quindi evito.
Ripartito in automobile decido di andare al lago di Circonio (Cerkinsko Jezero) situato vicino al paese di Dolenje Jezero.
Impiego mezz'ora passando per una strada sterrata tra i boschi ma infine arrivo al paese. Lo attraverso e in due minuti raggiungo un parcheggio. Lascio l'auto e torno sulla strada. A destra c'è un piccolo sentiero sterrato (occhio perché non c'è nessuna indicazione per il lago). Due minuti a piedi e lo raggiungo. Su internet ne parlano bene ma in realtà non è un granché (pare che cambi dimensioni a seconda delle stagioni… Peccato che adesso sia piccolo ed insignificante: nulla di paragonabile a Bled).
Deluso torno al mio albergo.
Mercoledì 09/09/2015
Alzandomi presto e sapendo che le grotte di San Canziano (Skocjanske Jame) aprono alle dieci, mi dirigo prima al paese Skofia Loka.
Quaranta minuti di autostrada e vi giungo.
Un paio di internauti l’avevano presentato come un bel paesino medievale ma non ho trovato nulla degno di nota. È famoso per: il ponte dei Cappuccini (ma è un semplice ponte con la statua di un frate al centro) e il castello (che sembra più una villa a U). L'entrata a quest’ultimo costa 5€ ma non mi attira per nulla quindi evito.
Recupero l'auto e mi dirigo verso le grotte di San Canziano (sono vicine al paese Matavun, uscita dell’autostrada Divaca). In poco più di un’ora arrivo a destinazione (se fossi andato diretto da Bled ci avrei messo un’ora e venti).
Raggiungo il parcheggio gratuito e vado a prendere il biglietto d’ingresso. Una ragazza in italiano mi spiega che ci sono due percorsi. Il primo tratto (ovvero quello più breve) è lo stesso per entrambi e si compie con la guida (2 km da fare in un’ora e mezza al prezzo di 11€). Chi vuole proseguire per il secondo tratto abbandona la guida e continua per altri 3 km tra boschi e grotte (per tre ore complessive di escursione al prezzo totale di 21€).
Ovviamente io scelgo quella più lunga.
Attendo la guida nello spiazzo adiacente la biglietteria. Giunta, conduce me e le altre persone all'ingresso della grotta. Per raggiungerla dobbiamo attraversare la strada e scendere in mezzo ad un bosco per una decina di minuti. Qui troviamo due guide: una parlerà inglese e sloveno e l'altra italiano e tedesco. Ognuno sceglierà la guida più adatta alle sue esigenze.
Ci avvisano che non bisogna fare foto, che la temperatura interna è di 12° e che per chi ha paura delle vertigini sarà un problema perché cammineremo su passerelle sospese nel vuoto (c'è un ponte a 45 metri d’altezza).
Entriamo e poco dopo mi appaiono delle grotte enormi e spettacolari. Stupende! Ora capisco perché sono nella lista dell'Unesco. Quella più profonda misura 160 metri e la si percorre attraverso una passerella fiocamente illuminata. Mi sento quasi immerso in un film de ‘Lo Hobbit’.
Attraversiamo tutte le grotte ed infine usciamo all’aperto. La guida ci avvisa che l’itinerario ‘breve’ è finito. Il sentiero adesso si divide in due: uno porta direttamente all'uscita mentre l’altro al secondo percorso. Proseguo a sinistra fino ad una cascata (seguendo l’indicazione ‘Waterfall’) e trovo una ragazza che mi controlla il biglietto. Poi proseguo oltre. Il percorso dura più di un'ora attraversando svariate grotte (per nulla paragonabili alle precedenti) e boschi.
Non posso perdermi in quanto ci sono molti cartelli con la scritta P e I (suppongo significhino parking ed info-point).
Infine esco dal bosco e mi trovo in un paesino. Da lì seguo le indicazioni e in cinque minuti raggiungo il parcheggio.
Tirando le somme su questa seconda tratta, la passeggiata nella natura merita ma se non avete voglia di camminare e vi ‘accontentate’ di visitare le grotte più belle scegliete solo la prima (quella con guida).
Avvertenza: quando sarete nelle grotte che sia il primo o il secondo percorso non troverete nessun chiosco di cibarie per cui ricordatevi che facendo quello più lungo starete in ballo tre ore senza cibo...
Dopo aver pranzato decido di seguire il consiglio di un mio amico e di andare a Pirano (Piran), rinomata località balneare slovena.
Prendendo l’autostrada ci metto meno di un'ora ad arrivarci. Il primo problema che mi si para davanti è il parcheggio: sono tutti a pagamento e quelli in zona centro sono per chi ha l'abbonamento. Per cui a me tocca andare in quelli più lontani (costano 1,70€ all'ora e distano una decina di minuti dal centro).
Pago e m’incammino, notando come Piran sia un paesino piccolo ma grazioso e caratteristico.
Dopo un giro nel centro perlustro le strette stradine che conducono in cima, dove si trova la chiesa che sovrasta il paese. Questa non è nulla di che però da qui si ha un bel panorama.
Dopo aver passato un po' di tempo a gironzolare, recupero l’auto e in meno di due ore sono a Bled.
Giovedì 10/09/2015
Oggi tour de force immerso nella natura.
Parto andando a visitare le gole di Vintgar (Soteska Vintgar), a dieci minuti da Bled. Raggiungo il paese di Gorje e poi seguo le indicazioni per le gole fino ad arrivare al parcheggio. Acquisto per 4€ il biglietto d’ingresso e mi tuffo nella natura.
Percorro ponti e sentieri fatti di assi di legno per 1,5 km. Il paesaggio è molto bello quindi fioccano le foto. In trenta minuti arrivo alla fine (si trova un’altra biglietteria in quanto per accedere alla gola si hanno due accessi, all’inizio e alla fine). Scendo le scale alla destra della biglietteria e girando praticamente intorno al fiume raggiungo la cascata (Poo Scap). Poi ripercorro l’intero tragitto al contrario (questa volta ci metto venti minuti, causa poche foto da fare).
Anche qui la temperatura è bassa quindi copritevi!
Io sono entrato nella gola alle dieci del mattino e c’era poca gente. Però già dopo mezz’ora si è riempito e, dato il sentiero angusto, è un continuo stringersi, lasciare passare e ritagliarsi a fatica uno spazio per la foto. Vi consiglio quindi di andare sul presto così da potervi godere meglio la gola.
Tornato all’auto riparto: direzione lago di Bohinj (da Bled seguire per il paese Bohinj Bistrica). Ci si arriva in venti minuti. Raggiunto il paese, c’è il lago. Qui i parcheggi sono tutti a pagamento: 1€ all’ora.
Il lago effettivamente merita; immerso nella natura e circondato da montagne, con tanto di barchette, anatre e pesci. Bled secondo me è più caratteristico e romantico ma anche Bohinj è degno di nota.
Ripresa l’auto vado verso la cascata Slap Savica (un quarto d’ora dal lago). Per raggiungerla costeggio il lago tenendolo alla destra. Ad un incrocio proseguito dritto: due minuti e sono arrivato. Pago il parcheggio (3€) e l’entrata alle cascate (2.5€). Dopo aver fatto una quindicina di minuti di salita in mezzo ai boschi giungo ai piedi della cascata: molto carina, imponente e circondata da rocce e alberi.
Tornato all’auto proseguo per la gola di Tolmin (Tolminska Korita). Vado al paese Tolmin (ci vuole un’ora da Slap Savica e un’ora e venti se l’avessi raggiunto da Bled). Qui ci sono le indicazioni per la gola (dieci minuti in auto).
Il parcheggio è gratuito ma l’ingresso è 4€. La bigliettaia mi dà una cartina in italiano in quanto la gola ha varie diramazioni con singolari attrattive (spicca tra queste un piccolo ponte tibetano, una piccola grotta e una roccia incastonata tra due dirupi (denominata testa d’orso).
Mi consiglia l’ordine in cui visitare le varie attrattive in quanto è il più semplice, pratico da seguire e il meno faticoso.
L’intero percorso dura un’ora ed è un continuo sali e scendi su sentieri e scalinate di roccia e asfalto.
Francamente, carino ma non ci tornerei una seconda volta. L’unica cosa degna di nota è la grotta: non per altro ma c’è il divieto di entrarci pur non c’è nessun cancello ad impedirlo. Infatti io, da provetto Indiana Jones, mi sono addentrato per qualche metro. Scivoloso, angusto e completamente al buio, ma almeno dà un pizzico di avventura al contesto.
Venerdì 11/09/2015
Oggi viaggio nella civiltà. Si va nella capitale: Lubiana (Ljubljana).
Leggevo che essendo una grande città (più di 270.000 abitanti) domina il traffico ed è difficile trovare parcheggio, quindi ho optato per andarci in autobus. Col senno di poi, mai scelta più azzeccata!
Comunque, da Bled si prende l’autobus di fronte al ristorante Union. C’è quasi ogni mezz’ora e costa 6.30€ solo andata. Lo prendo alle sette e trenta e in circa un’ora e mezza arrivo a destinazione. Fa svariate fermate nei paesini e in città un paio. A me interessa fermarmi vicino al centro. Nulla di più facile: l’autobus si ferma accanto a decine di altri suoi simili, proprio di fronte alla stazione ferroviaria.
Entro nella stazione: c’è un info-point e di fronte ad esso un bar con una bacheca con delle cartine gratuite della città. Ne prendo una e si parte. Questa mostra trenta luoghi d’interesse ma di famosi e degni di nota ce ne sono una ventina (N.d.A. Vi riporto i nomi dei monumenti in inglese, come sono scritti sulla cartina).
Comunque, dalla stazione prendo per via Miklosiceva. Mi porterà direttamente ai tre ponti (triple bridge): carini, anche grazie alla riva del fiume dove sono stati ricavati dei locali. Davanti ai tre ponti c’è la pizza Presernov trg square e la chiesa rossa.
Oltre i ponti c’è un info point. Proseguendo fritto trovo una fontana (robba fountain) e il municipio (town hall). Andando a sinistra c’è la chiesa di San Nicola (cathedral of St. Nicholas) e se da qui andate verso il fiume troverete il famoso mercato (central market), ricco di bancherelle di ogni genere (e ancora più a sinistra c’è un’arteria del mercato con bancherelle che preparano cibo al momento a prezzi abbordabili). Da qui, tenendo il fiume alla sinistra raggiungo il ponte dei draghi (dragon bridge): lo riconosco subito dalle sculture dei draghi all’ingresso del ponte.
Ora è il momento di visitare il castello. Ci si può arrivare a piedi, con una funicolare o con un trenino. Dato che di tempo ne ho, opto per i piedi. Nulla di che, dieci minuti in salita e raggiungo il castello: molto bello perché ristrutturato e valorizzato. L’unica pecca è il cortile pieno di bar e tavolini; questo penalizza l’atmosfera medievale del complesso. La maggior parte del castello si può visitare senza pagare (andate a visitare anche la cappella: molto carina). Con 7.50€ invece si possono visitare la torre, il museo e un altro paio di cose.
Foto di rito e poi torno in città. Raggiungo il ponte dei calzolai (cobbler’s bridge). Da lì giro a sinistra fino a raggiungere una piccola piazza dove trovo la libreria universitaria (national and university library), l’accademia fisarmonica, il museo di Lubiana (city museum of Ljubljana) e la chiesa della trinità.
Da qui proseguo verso il parco Tivoli ma prima mi fermo alla piazza della repubblica (republic square), una piazza enorme ma grigia e triste. Andando verso nord-ovest si trovano il museo nazionale (national museum), la galleria nazionale (national gallery) e il museo d’arte moderna (museum of modern art). Davanti a quest’ultima c’è una chiesa ortodossa; entrateci perché merita la visita (come tutte quelle ortodosse, le pareti e il soffitto sono completamente dipinti con colori vivaci). Tra chiesa e museo c’è un sottopassaggio: lo percorro e mi ritrovo nel parco. Davanti a me c’è un viale con una villa (adibita a museo) in fondo. Tutt’intorno si estende un parco enorme, utile se volete ritagliarvi qualche momento di relax nel verde.
Visito il parco e poi torno in città per godermela senza meta, immerso nei negozietti, nelle case dai colori vivace e dalla gente tranquilla.
Poi è ora di tornare a Bled. Vado al parcheggio degli autobus e prendo il primo pullman a disposizione (mi fanno pagare 7.30€ questa volta: si vede che perché è un’altra compagnia). Dopo aver impiegato lo stesso tempo dell’andata, arrivo al mio albergo.
Sabato 12/09/2015
Si rientra in Italia. Dato che da qui a Milano è lunga, cerco di spezzare il viaggio fermandomi da qualche parte. Pur attirandomi Trieste so che è una città grande e quindi mi aspetterà traffico, caos, problemi a trovare parcheggio e scleri vari. Preferisco qualcosa di più soft, così opto per Gorizia che possiede anche un castello ed è pure sulla strada del ritorno.
Ci metto un paio d’ore per arrivarci.
Come previsto, poco traffico e quasi nessuna difficoltà a trovare parcheggio.
Giro intanto per il centro fotografando il Duomo, la chiesa di Sant’Ignazio e la sinagoga (sfortunatamente è chiusa: apre alle diciassette).
Dopodiché vado fino al castello (in piazza, tenendo la chiesa alle mie spalle, vado a destra, in salita. In una decina di minuti arrivo in cima). Anche qui, le mura esterne si posso visitare gratuitamente mentre l’interno costa 3€. Bella la vista panoramica della città. Tirando le somme, questo castello è decisamente migliore di quello di Skofja Loka.
Proseguo il giro in città e poi si torna a casa.
Info generali
-Campo base: come detto in precedenza, ritengo che Bled sia un ottimo posto dove alloggiare. Non solo è un paesino incantevole con uno sfondo stupendo, ma possiede svariati locali, ristoranti (anche una pizzeria e un cinese), bar, negozi, spa e un centro per gli sport estremi. È il luogo ideale anche per chi vuole passare una settimana in completo relax: poche auto, pochi turisti e poco casino.
-Vignetta: si trova prima del confine italiano. Se fate il mio stesso tragitto, quando superate il confine tra Veneto e Friuli Venezia Giulia il primo autogrill ve la può fornire da applicare sul vetro dell'auto. Potete prenderlo anche in Slovenia, alle poste (si chiamano ‘P.B.S.’ e le riconoscete perché hanno insegne gialle).
Ma come fanno i poliziotti a controllare che voi ce l’abbiate? In giro per le autostrade ci sono dei caselli senza sbarre. Una volta ho trovato un poliziotto che con un binocolo osservava le auto che arrivavano. Dato che comunque a questi caselli bisogna rallentare, immagino che l’auto che non possiede la Vignetta verrà fatta accostare dal poliziotto il quale multerà il conducente.
Ma vale la pena acquistare la Vignetta? Dati alla mano:
da Bled a Piran: quasi due ore in autostrada e ben tre evitandola
dalle grotte di San Canziano a Skofa Loka: un’ora in autostrada contro le due su strade normali
da Bled a Postumia: un’ora contro le quasi due
Tirando le somme, quello che ho speso in Vignetta l’avrei bruciato ampiamente in benzina (e stress da stradine che s’inerpicano sulle montagne con dossi e curve a iosa). Quindi, a conti fatti, sono 15€ ben spesi.
-Temperature: per tutta la settimana (seconda settimana di settembre) sono state variabili, dalla mattina alla notte. Partivo con 8° alle nove del mattino (quindi ero bello bardato) ai 20° e oltre al pomeriggio (quindi maglietta e pantaloncini). Senza contare che nelle grotte, a prescindere dall’ora, ci sono 10° costanti. Quindi portatevi qualcosa di pesante da tenere in auto che non si sa mai. Non sottovalutate le temperature, anche se è estate.
-Benzina: c'è una netta differenza di prezzo tra Italia e Slovenia. Per quanto riguarda il diesel, si passa dall’1,400-1,500€ in provincia di Milano (e di Gorizia) a 1,100€ in Slovenia.
Se doveste fare il mio tragitto sappiate che il navigatore dopo il confine vi farà fare un tratto sulle strade urbane, quindi non fate il pieno nell’autostrada italiana (a 1,700€!!!): aspettate di entrare in Slovenia e cercate un benzinaio in zona (tanto ce ne sono svariati). Ma durante la permanenza evitate di restare con poca benzina perché ci sono delle zone in cui per kilometri sarete in mezzo alle montagne senza l’ombra di un benzinaio.
-Paesaggi: la Slovenia è tutta natura, quindi distese di boschi, montagne e prati verdi. Un bel posto per far riposare lo spirito. Peccato per le case, che a livello architettonico sono come le nostre (da questo punto di vista sono più belle e d’impatto quelle austriache). Si distinguono dalle nostre le chiese e i tanti castelli disseminati per la nazione.
-Polizia e strade: A parte un posto di blocco e un paio di auto della polizia, non ho visto forze dell’ordine in giro. Ma soprattutto, traffico quasi inesistente e pochissimi autovelox (ci sono alcuni in autostrada ma nei paesini no, anche perché essendo in piena montagna si deve per forza di cose mantenere una velocità ridotta). Quindi per tali ragioni si è meno stressati alla guida (al contrario di Austria e Svizzera che sono più caotiche).
-Lingua: in giro troverete persone che parlano italiano (soprattutto nella zona sud-ovest in quanto prima era italiana). Invece dalla capitale verso nord tendono a parlare in inglese.
-Prezzi: essendoci l’euro, i prezzi sono simili ai nostri. Per esempio: un caffè=1€ pasta arrabbiata=8€ birra media=tra i 3/4€
Diciamo che si risparmia sulla benzina. Per il resto è come in Italia.
-Da visitare: oltre a ciò che ho visto, su internet consigliano come posti di mare anche Portorose, Izola e Capodistria (vicini a Piran). In mezzo alle montagne invece Celje, Otocec e Kranji. Teneteli presente…
Tirando le somme
La Slovenia è sottovalutata: possiede delle belle zone naturalistiche, è immersa nel verde e il poco traffico la rende una meta anti-stress.
Col senno di poi, eviterei di andare a Skofia Loka. Delle gole quella che mi ha deluso di più è stata Tolmin. Dei laghi ho trovato insignificante Cerknica.
Da vedere assolutamente il lago di Bled e il suo paese. Le grotte di Postumia sono belle ma ho trovato più maestose quelle di San Canziano. Delle gole/cascate, quelle di Vintgar e di slap Koziak sono belle a pari merito. Delle città: è d’obbligo una visita alla capitale ma tassativamente in autobus e anche Piran ha il suo perché.