Tra le bellezze madrilene e de la mancia

Tra le prime capitali europee che abbiamo in mente di visitare, dopo Londra e Parigi, adesso è la volta di Madrid. Leggendo i sempre utilissimi diari di viaggio di chi ci ha preceduto ci siamo convinti che 3 giorni basteranno per saziare la nostra voglia di conoscere la capitale ispanica... Allora si parte!

  • Il viaggio è durato 4 Giorni
  • Budget speso Da 251€ a 500€
  • Ho viaggiato Con la famiglia
  • Continenti visitati: Europa
  • Stati visitati: Spagna
  • Viaggio fatto in estate
  • Scritto da peppe sparacino il 01/11/2016
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  1. Giorno 1

    Venerdì 11 giugno si parte dal grazioso e funzionale aeroporto V. Florio di Trapani. La partenza è prevista per le 16.45 e così è. Arriviamo in perfetto orario.
    L'aeroporto Barajas di Madrid è bellissimo ed immenso, e noi per un attimo ci fermiamo ad ammirarlo. Il tempo non è granché, anzi, cade perfino qualche gocciolina di pioggia, ma siamo certi che è solo un caso.
    Ritiriamo l'Auto a noleggio e via verso l'hotel. Anche questa volta, dopo la più che positiva esperienza londinese di dicembre scorso, abbiamo scelto un express holiday inn, quello proprio a pochi minuti dall'aerostazione. Stesso standard, solo che i collegamenti per chi non avesse un'auto propria sono praticamente inesistenti. Per fortuna noi siamo automuniti!
    Fatto il check in e posate al volo le valigie nelle camere, decidiamo di dare da subito l'assalto alla città e corriamo verso il centro. Per scoprire già da adesso che parcheggiare l'auto è semplicemente un sogno... Dopo vari giri la lasciamo in un angolo sperduto abbastanza lontano dal centro e ci muoviamo di buon passo verso Plaza Mayor... Che bellezza!! Ha un fascino che è unico, pittoresco.
    Dopo aver metabolizzato lo stupore per la piazza, sul posto, decidiamo di iniziare anche la vacanza parallela: quella gastronomica.
    Grazie a quanto segnalato dagli amici che mettono qui a disposizione le loro esperienze vacanziere, punto sicuro sul museo del jamon, dove iniziamo subito con la tradizione pura: boccadillos con calamari, con il Jamon e con la tortilla! Tutto molto buono e ad ottimi prezzi, cameriera al banco un po' "asettica", ma esperienza accettabile. Giro di perlustrazione di tutta la piazza, poi verso Puerta del Sol, altra attrazione della città e, poiché c'è da recuperare l'auto e la serata è freschetta, cominciamo già ora la nostra conoscenza con la metro madrilena. Ottimo l'impatto: il nostro standard è legato a quelle di Londra prima e Parigi dopo, ma ammetto che qui non è niente male! E' palpabile che i madrileni tengono a farla brillare, e così è.
    Per fare presto compriamo un carnet da 10 corse a 9E e andiamo. Auto, non si sa come, recuperata e via a letto... Bella invenzione i navigatori GPS! Le Autostrade, bellissime, qui sono un po' incasinate: un pensiero in meno non dover cercare autostrade ed incroci alle 2 di notte!

  2. Giorno 2

    Sabato 12 Giugno: alle 8 già a colazione, in viaggio abbiamo la "buona abitudine" di massimizzare il tempo a ns disposizione. Purtroppo le condizioni meteo sono pessime e noi, sinceramente, non siamo molto attrezzati per freddo e pioggia. Solo dispiaciuti, ma per nulla intimoriti, iniziamo quella che, da programma, sarà una giornata intensissima.

    Memori dell'esperienza della sera prima circa i parcheggi, stavolta lasciamo l'auto alle porte della città laddove possiamo prendere la metro. Occorre sistemare "la questione metro": visto che i 10 ticket sono finiti troppo presto, quindi prendiamo "l'abono" per 48h a 8.80 (4,40 per i bambini) con uso illimitato, che alla fine si p rivelata la scelta migliore.
    Il tour inizia dalla Plaza de la indipendencia, dove si erge la sontuosa porta di Alcalà e prosegue per Plaza de Espana, dove tra l'altro vi sono le bellissime statue di Don Chisciotte e Sancho Panza. Molto curata, circondata da un paio di enormi grattacieli e con una bella fontana in uno dei lati della stessa, consiglio di inserirla nei vs piani per visitare Madrid.
    A pochi metri si trova l'enorme Palazzo Reale con i bellissimi giardini che lo rendono ancor più unico... però continua a piovere! Per fortuna, come vuole la tradizione, come per magia, spuntano i cinesi e compriamo un po' di ombrelli...
    Il Palazzo Reale non può mancare in nessuna visita della città che si rispetti. Sfortunatamente la fila per accedere all'interno è davvero lunga e di affrontarla sotto la pioggia battente non se ne parla, quindi rinunciamo. Proseguiamo verso Plaza Mayor, per vedere lì a pochi metri il famoso mercato coperto di San Miguel, che per l'occasione è zeppo di gente che più che visitarlo si ripara dalla pioggia! Non ci si può muovere... e noi che lì volevamo pranzarci! Scappiamo.
    Ci rifuggiamo in un localino nella Calle Mayor, poco prima di arrivare alla Puerta del Sol, che sembrava essere poco male... E qui dovrei, circa il cibo e i locali, aprire una parentesi, ma la rimando alla fine quando le informazioni saranno complete.
    Mangiamo i calamari fritti, il buonissimo bacon che preparano da queste parti, i boccadillos con il jamon iberico, tutto come vuole la tradizione e sempre a prezzi contenuti, in effetti.
    Da Puerta del Sol prendiamo la metro per recarci al museo del Prado, così finalmente possiamo, almeno per un po', smettere di bagnarci e sentir freddo. Sfruttando gli sconti under 18, quelli per gli studenti UE under 25, alla fine su 6 paghiamo solo in 2!!
    Dopo il Louvre, il British Museum, gli Uffizi e la National Gallery, pensavamo di aver visto tutto o quasi, ma non era così: qui c'è davvero "tanta roba"!! E il museo è davvero ben organizzato.
    Imperdibile! Per ritemprarci un poco facciamo sosta da starbucks, che per noi già da tempo è diventata una tappa volutamente obbligata, a prendere il buonissimo frappuccino e comprare qualche bella tazza da collezionare. Ci voleva.

    Usciamo e passiamo al poco lontano Reina Sofia, che il sabato pomeriggio è gratuito. E meno male, perché l'organizzazione è inesistente. Circa le opere esposte, a parte quelle di Dalì, tra le quali la famosa Guernica che da sola attrae la quasi totalità dei visitatori, quelle di Juan Mirò... Non siamo rimasti molto soddisfatti. Forse perché prima avevamo fatto il pieno al Prado, ma tant'è.
    Secondo i nostri piani, il passo successivo è la adiacente stazione di Atocha, dove all'interno vi è un giardino tropicale degno dell'amazzonia, davvero unico! Gli amici che hanno prima di noi lasciato il loro diario di viaggio avevano segnalato un locale sulla Gran via, di fronte Plaza de Callao, "Cafè & te", per mangiare la paella fatta secondo la migliore tradizione... Non ci sentiamo di fare la stessa cosa consigliandolo ai futuri visitatori della città: vedasi parentesi più avanti. Finita la cena, passeggiatina verso Puerta del Sol e poi in metro.
    Ritiriamo l'auto e troviamo una bella sorpresa: multa per divieto di sosta, 60E... Così avremo un ulteriore ricordo di questa vacanza! Le nostre batterie hanno davvero urgente bisogno di essere ricaricate, capirete, qualora andaste, che giro che abbiamo fatto in una sola giornata!

  3. Giorno 3

    Domenica 13 Giugno 2010: sembra ci sia il sole, evviva! Non durerà molto a lungo, ma se non altro non pioverà tutto il giorno. Decidiamo di percorrere in auto quasi tutto il Paseo della Castellana con sosta obbligata a Plaza della Castilla dove torreggiano 2 colonne convergenti tra loro che rappresentano idealmente la porta dell'Europa e un obelisco al centro con annessa piazza molto bello.
    Lasciata l'auto in un parcheggio lì vicino, proseguiamo per la prima tappa del programma odierno: il Rastro, il famoso mercato domenicale di Madrid pieno di ogni genere di oggetti e uomini. Immenso e ricco di molte cose interessanti. Noi eravamo un po' tesi per via della eventuale presenza di borseggiatori che da molti, compresi i poliziotti che orbitavano in una piazza antistante, ci erano stati segnalati, ma è andata liscia, per fortuna. Prima di andare facciamo una visitina alla vicina Puerta de Toledo e poi alla metro.
    Visto che il sole permaneva, ci siamo organizzati per tornare a P. Mayor e Puerta del Sol per fare qualche foto decente, finalmente. Mangiamo un panino al volo e proseguiamo per un'altra delle nostre tappe immancabili: hard Rock Café, in Paseo della Castellana 92. Piccolino, ma qualcosa di carino da portare via la troviamo facilmente.
    Non lontano, poiché sempre sulla stessa strada, non possiamo non vedere il tempio del calcio: il Santiago Bernabeu! Lo vediamo solo da fuori e ne visitiamo il grandissimo shopping center, dove, manco a dirlo, anche qui il modo di spendere qualche soldo lo troviamo!
    Il tempo vola, e noi non possiamo perdere l'occasione di assistere allo spettacolo odierno (in genere il sabato e la domenica ci sono gli spettacoli) della corrida in Plaza de Toros che inizia alle 19.00! Arriviamo praticamente 5 minuti prima che inizi lo spettacolo, in un attimo compriamo i biglietti a 7,00E cadauno per una sistemazione niente male e ci fiondiamo dentro.
    La corrida, si sa, può innescare discussioni infinite, ognuno poi può fare le scelte e le considerazioni che crede, ma noi volevamo vivere di persona questa esperienza. Tensione e spettacolo... Questi sono i sentimenti che si provano in un arena. Si passa dal mettersi le mani davanti gli occhi all'alzarsi, coinvolti da tutti gli spettatori, e gridare olé nel giro di un attimo. Noi la abbiamo ritenuta una tappa memorabile del nostro viaggio. Usciamo dall'arena alle 21.30 e valutiamo dove e cosa mangiare. Per suggellare la giornata ci regaliamo una cena all'aperto, però stavolta seduti nei tavoli all'aperto, non al banco come la prima volta, nel famoso museo del jamon di Plaza Mayor, che già la sera prima aveva attirato la nostra attenzione, perché aveva il tutto esaurito.
    A questo punto è il caso di aprire quella parentesi relativa alla gastronomia spagnola alla quale si è più volte accennato. La sensazione che (anche) noi abbiamo avuto è che gli operatori gastronomici in Spagna siano molto carenti in quanto a norme igieniche. Su questo aspetto avevamo già letto diverse recensioni che preannunciavano quanto noi possiamo confermare. Dalla Pulizia basilare dei locali, al confezionamento e alla presentazione dei piatti, qui la fanno... troppo semplice, per usare un eufemismo. Del tipo che i nostri NAS lì farebbero chiudere il 70% dei locali! E non per infierire per forza, ma nemmeno in quanto a cordialità e professionalità sono "cintura nera" a Madrid!! Tutti piatti e/o alimenti precotti, assemblati e riscaldati all'occorrenza, noncuranti del gradimento di coloro che tanto sono solo di passaggio e sono qui occasionalmente e certamente non torneranno domani... Ma è ovvio che è una politica sbagliatissima! Perché noi siamo qui affinché chi andrà dopo di chi scrive sia preparato a pretendere e cercare un servizio migliore. Non dilunghiamo, volevamo solo mettervi in guardia.

  4. Giorno 4

    Lunedì 14 giugno: facciamo colazione e chiuse le valigie lasciamo l'hotel.

    Ci dirigiamo a Toledo, bellissima cittadina ricca di storia, visto che fu a lungo la capitale Spagnola, e di un'architettura davvero interessante.
    Costruita dentro delle mura ancora oggi in perfetto stato di conservazione, sembra di essere sul set di un film del genere medievale, davvero imperdibile. Segnaliamo la magnifica cattedrale, l'Alcazar, il Monastero di San Juan de los reyes, un punto panoramico prospiciente l'Alcazar che offre una vista su una vallata dove scorre il fiume toya che vi farà perdere per qualche minuto. E poiché il fiume è intorno alla città, anche dal lato opposto, ovvero dal Monastero di San Juan de los reyes potrete ammirare un simile, se non più bello, panorama. In pratica si deve seguire il magnifico percorso dei Cigarrales che permette di godere di magnifici panorami sulla città.
    Per gli appassionati, ricordiamo che Toledo è la patria di don Chisciotte e Sancho Panza, nonché di un famoso artigianato specializzato nella realizzazione di spade e armi da taglio e punta di ogni tipo, sempre che poi si possano trasportare in aereo, ovviamente.
    Sono quasi le 15, è il caso di mangiare qualcosina. Individuiamo un localino poco più sotto del Monastero di San Juan de los Reyes, gestito da una famiglia, dove abbiamo mangiato, quelli che senza indugio possiamo definire, i migliori boccadillos della nostra vacanza.
    E' l'ora di recuperare l'auto al parking e puntare verso l'aeroporto di Madrid che rimane a circa 80 km di distanza. Il viaggio è accompagnato da una scrosciante pioggia, segno che la nostra vacanza finirà così come era iniziata: sotto la pioggia.

    Per le 17 siamo a Barajas, lasciamo l'auto e ci avviamo verso il check in, così prima facciamo e prima ci sistemiamo. L'aereo parte ed arriva puntuale nonostante, ovviamente, l'attraversamento di un brutto temporale che ci ha fatto ballare un po'!
    E così anche questo gettone d'oro andrà ad arricchire il nostro scrigno delle vacanze, che contiamo e speriamo possa piano piano divenire sempre più ricco!

    Buona vacanza a tutti!
    Peppe, Laura, Rosanna, Sergio, Claudia e Serenella

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