Tre giorni a Bologna

Tre giorni a Bologna, ammirando questa bella città e i suoi dintorni, Palazzo dell'Archiginnasio

  • Il viaggio è durato 3 Giorni
  • Budget speso Da 251€ a 500€
  • Ho viaggiato Con gli amici
  • Continenti visitati: Europa
  • Stati visitati: Italia
  • Viaggio fatto in primavera
  • Scritto da Andrea Pistoia il 03/04/2023
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  1. Giorno 1 - 02/03/2023

    Giovedì 02/03/2023: FICO, Piazza Maggiore, Fontana del Nettuno, Basilica di San Petronio, le Due Torri

    Questa volta io e il mio amico Fabio abbiamo deciso di trascorrere tre giorni a visitare una città di cui tutti parlano bene: Bologna.
    Da Milano in treno raggiungiamo a mattina inoltrata la stazione centrale di Bologna.
    Quasi di fronte all'uscita principale c'è Via dell'Indipendenza. Ne percorriamo un pezzo per raggiungere il nostro B&B. Lasciamo giù le valigie e poi torniamo in stazione perché oggi il nostro obiettivo è di andare a vedere il FICO (un parco a tema alimentare con parecchi stand, alcune attrazioni e piccoli orti).
    Considerato che l'ingresso è a pagamento, abbiamo comprato nei giorni precedenti il biglietto sul sito www.fico.it pagando 10E a testa (comprarli direttamente lì sarebbero costati 15E).
    Ho scoperto su internet che per raggiungere il parco ci sono varie possibilità: il treno (fermata Bologna Mazzini; in una decina di minuti si arriva a destinazione e altri dieci a piedi per raggiungere l'ingresso) o, sempre da stazione centrale, gli autobus 101 o 35. Decidiamo di optare per il 35 perché è quello che viene più nominato su internet. Per prenderlo ci basta, dall'uscita principale della stazione, attraversare Viale P. Pietramellara, in quanto sull'altro lato c'è la fermata degli autobus che interessa a noi. Pochi minuti e saliamo sul bus. I biglietti li facciamo direttamente a bordo pagando 2E a testa solo andata (dal tabaccaio della stazione sarebbero costati 1.50E). Non si prendono dall'autista ma direttamente alle macchinette automatiche presenti all'inizio del mezzo e si possono pagare in moneta o col Bancomat (occhio, non accettano i contanti).
    Presi i biglietti, si parte: in trenta minuti e una ventina di fermate arriviamo a destinazione (fermata: facoltà agraria). La fermata è appena dopo l'ingresso del FICO (lo si riconosce per l'enorme insegna col nome impresso) e dell'ingresso della facoltà di agraria (entrambi li trovate alla vostra destra). Dalla fermata torniamo indietro di pochi passi fino a raggiungere l'ingresso del FICO (il quale ricorda un casello dell'autostrada ma possiede un passaggio per i pedoni a sinistra). Dopo "il casello" attraversiamo vari parcheggi ma seguiamo le indicazioni per l'ingresso vero e proprio e dopo pochi istanti siamo all'interno. C'è un infopoint dove si può recuperare anche la cartina dell'intera struttura. Accanto ci sono dei tornelli; facendo passare il biglietto acquistato online si ha accesso finalmente alla fiera.
    Essendo giovedì ci sono poche persone e qualche scolaresca quindi ce la godiamo con la giusta calma ammirando gli stand, le giostre per i più piccoli (ma anche per i grandi) e le sculture raffiguranti pasta, vino, olio e quant'altro. Passiamo in rassegna l'intera struttura ma soprattutto gli stand dove si può mangiare (birrerie, ristoranti, gelaterie ecc) dato che, essendo ormai ora di pranzo, ci è venuto un certo appetito. Mangiamo infine in una piadineria e poi riprendiamo il giro perlustrativo per ammirare ciò che ci manca (soprattutto le strutture esterne, dove ci sono dei piccoli orti, e le zone tematiche, dove si possono fare alcuni giochi interattivi). Dopo tre ore dall'arrivo concludiamo la visita, così usciamo e andiamo all'autobus. Per prenderlo, attraversiamo la strada, quindi dalla parte opposta dove ci ha lasciato all'andata; qui si trova una pensilina in cui si fermerà sempre il 35, il quale ci riporterà in stazione centrale.
    Giuntivi, riprendiamo Via dell'Indipendenza, dato che questa conduce direttamente in centro Bologna, dove si trova la Piazza Maggiore.
    Attraversiamo quindi questa lunga via piena di portici, negozi e locali fino ad arrivare a destinazione. O meglio, prima di questa, a Piazza del Nettuno dove si trova la fontana di Nettuno circondata da vari palazzi antichi (che vi descriverò dopo). Pochi passi e siamo nella Piazza Maggiore dove si trova la Basilica di San Petronio. Entriamo per dare un'occhiata. Pur essendo imponente e maestosa risulta troppo spoglia per i miei gusti (per la cronaca, ci sono dei cartelli in cui si avvisa che per fare le foto bisogna pagare 2E).
    Torniamo in piazza anche per chiedere informazioni all'infopoint (aperto tutti i giorni dalle 9.00 alle 19.00 e domenica dalle 10.00 alle 17.00) che si trova proprio di fronte all'ingresso della Basilica. Qui recuperiamo le cartine della città e chiediamo alcune informazioni su Bologna. Scopriamo anche che accanto alla fontana di Nettuno c'è un altro infopoint predisposto per le "gite fuori porta", quindi paesini limitrofi e sentieri naturalistici.
    Visitiamo entrambi, facciamo incetta di depliant e poi riprendiamo il giro esplorativo proseguendo verso sud, in modo da raggiungere dopo pochi passi il Palazzo dell'Archiginnasio, dove si trova anche una biblioteca (con i corridoi e le stanze adornate da centinaia di stemmi antichi molto belli e d'impatto) e il museo anatomico (accessibile pagando 3E). Non interessandoci il museo proseguiamo andando poco più a est fino a raggiungere il Quadrilatero, un dedalo di vie che rappresenta il centro commerciale della città, il quale è pieno di palazzi antichi, botteghe e negozi di artigianato locale ma anche ristoranti e locali.
    Proseguendo ancora più a est raggiungiamo Piazza Santo Stefano dove si trova la Basilica di Santo Stefano, la quale è un insieme di edifici che formano il complesso delle sette chiese (anche se in realtà se ne sono salvate solo quattro) in una fusione di strutture costruite in epoche diverse. Ammetto che per la particolarità del complesso l'ho trovato più interessante della Basilica di San Petronio.
    Da qui in poi proseguiamo poco più a nord-ovest fino a raggiungere dopo pochi passi le Due Torri (Asinelli e Garisenda). La particolarità: quella degli Asinelli è storta e contiene 498 scalini (la si può visitare pagando 5E con obbligo di prenotazione).
    Dato che si è fatto ormai un po' tardi, torniamo in centro per goderci le piccole vie limitrofe e infine torniamo in albergo per riposarci e prepararci per la cena.

  2. Giorno 2 - 03/03/2023

    Venerdì 03/03/2023: Palazzo del Podestà, Palazzo Re Enzo, Palazzo D'Accursio, Palazzo dei Notai e Palazzo dei Banchi, Orto botanico, parco Giardini Margherita

    Alle 9:00 siamo già operativi, pronti per visitare (o rivisitare, ma con più attenzione) tutti i posti più degni di nota della città.
    Percorriamo di nuovo Via dell'Indipendenza ma prima di arrivare a Piazza Maggiore diamo una sbirciatina all'interno della Cattedrale Metropolitana di San Pietro (nulla degno di nota). Poi proseguiamo fino a Piazza del Nettuno. L'edificio accanto alla fontana è la Biblioteca Salaborsa. Entriamo e, a livello architettonico, devo ammettere che è una delle cose più belle e inaspettate che ho visto in questa città, sia per l'open space che valorizza il tetto di vetrate sia perché attraverso il pavimento si possono vedere dei resti archeologici (c'è anche una visita guidata ma solo oggi alle 18:30).
    Usciti, diamo di nuovo un'occhiata ai palazzi che stanno intorno a Piazza Maggiore, ovvero: Palazzo del Podestà, Palazzo Re Enzo, Palazzo D'Accursio, Palazzo dei Notai e Palazzo dei Banchi (in realtà è solo una facciata, la quale però abbellisce ancor di più la piazza).
    Da qui ci spostiamo poco più a est fino a Palazzo Pepoli Campogrande e oltre, fino alla Basilica di Santa Maria dei Servi (nulla d'interessante all'interno). Poi raggiungiamo le Due Torri e prendiamo per Via Zamboni in modo da raggiungere il teatro (è chiuso e ci sono pure dei lavori che coprono la facciata: peccato). Proseguendo per questa via passiamo accanto alla Pinacoteca Nazionale e alla Zona Universitaria. Non ci fermiamo perché il nostro obiettivo è andare a vedere più a nord l'orto botanico, in Via Erminio. Vuoi per la stagione vuoi perché non è così grosso come ci aspettavamo ma non vi abbiamo trovato nulla di particolare o degno di nota.
    Dato che è l'ora di pranzo torniamo indietro percorrendo nuovamente via Zamboni alla ricerca di un ristorante/osteria. Forse a causa del fatto che in questa via c'è l'università, troviamo tanti locali e ristoranti a prezzi decisamente più bassi rispetto a quelli di altre zone centrali di Bologna (per capirci, un primo costa 10E contro i 14E degli altri ristoranti che abbiamo visionato ad esempio ieri sera).
    Tornando in centro andiamo nuovamente all'infopoint (quello in Piazza Nettuno) per informarci sui paesi limitrofi meritevoli di una visita, dato che domani mattina saremo ancora qui e pensavamo di fare una gita fuori porta. Soddisfatti delle informazioni (ve ne parlerò più avanti), e dato che abbiamo ancora il pomeriggio libero, in un quarto d'ora ci spingiamo a sudest fino al parco Giardini Margherita, il quale è il più grande della città (anche se visitandolo mi aspettavo di meglio. Invece risulta un piccolo parco con un lago).
    Non essendo ancora ora di cena decidiamo di rilassarci gustandoci un aperitivo in centro. Fatta una certa, torniamo in albergo per riposarci e per prepararci ad andare fuori a cena.

  3. Giorno 3 - 04/03/2023

    Sabato 04/03/2023: Pieve di Cento, Galliera e San Giovanni in Persiceto

    Dato che il treno del ritorno ce l'abbiamo nel primo pomeriggio, ieri la ragazza dell'infopoint ci ha suggerito vari luoghi da visitare in mattinata. In primis Modena e Ferrara (raggiungibili in trenta e quaranta minuti in treno). Ma dato che ci siamo già stati optiamo per i suggerimenti successivi, ovvero dei paesini di cui ci fornisce anche il depliant: Pieve di Cento, Galliera (raggiungibile in bus ma facendo un cambio) e San Giovanni in Persiceto. Abbiamo optato per quest'ultimo in quanto, oltre al paese in sé, ci sono anche delle aree naturalistiche che parrebbero interessanti. Per raggiungerlo prendiamo il treno da Stazione Centrale spendendo 7E A/R e in venti minuti arriviamo a destinazione (per la cronaca, potete prendere i biglietti nella biglietteria o online ma se li prendete sul treno vi costano 5E in più).
    Giunti alla stazione di San Giovanni in Persiceto, seguiamo le indicazioni per il centro fino a trovarci in Piazza del Popolo dove si trova anche la collegiata di San Giovanni (una chiesa piccola e senza nulla di particolare all'interno). Facciamo zigzag per le vie del centro e infine andiamo verso sud-est, in direzione "La Bora", l'oasi più vicina tra le quattro segnate sulla cartina. Occhio perché ci sono varie strade per raggiungerla. Di queste, con una ci s'impiegano quarantacinque minuti per arrivare a destinazione, passando per una strada statale trafficata mentre con l'altra impiega una trentina di minuti passando attraverso delle viuzze della periferia del paese (spiegarvi nello specifico l'intero tragitto di queste due strade è complicato, quindi vi consiglio di chiedere a qualcuno del posto). Comunque, alla fine arriviamo in questa oasi.
    Sulla carta sembra molto carina e interessante ma, vuoi per il periodo che ingrigisce ogni cosa vuoi per le dimensioni ridotte dell'oasi, ne siamo rimasti un po' delusi (specialmente rapportato al dispendio di tempo per raggiungerla).
    Come riportato in precedenza, ci sono altre aree naturalistiche nei dintorni del paese (le vasche di Tivoli, la cassa di Espansione del Torrente Samoggia e l'Area "Collettore delle Acque Alte") ma a piedi sono veramente troppo distanti dal paese.
    Torniamo infine al paese, ma prima di prendere il treno che ci riporterà a Bologna andiamo ad ammirare la Piazzetta Betlemme in cui si trova un ciclo pittorico ispirato a Cesare Zavattini che abbraccia tutti i muri della piazza. Carina.
    Conclusa la visita del paese, torniamo in stazione e prendiamo il primo treno per Bologna.
    Giuntivi, dato che abbiamo ancora un po' di tempo prima del rientro a Milano, pranziamo e facciamo un ultimo giro per il centro, il quale è pieno di ragazzi e turisti. Infine andiamo in stazione e torniamo a casa.




    Info varie
    -Bologna da visitare: come detto in precedenza, i più importanti monumenti sono raccolti nella parte centrale della città e sono visitabili tranquillamente a piedi e in un'intera giornata. Per i più lontani (ad esempio l'orto botanico e i Giardini Margherita) ci vogliono una quindicina di minuti dal centro. Sappiate però che se volete seguire in nostro stesso iter di venerdì, mettete in conto che macinerete circa 18 km a piedi!
    Alcune cose però ce le siamo perse. In primis la via Piella, dove si trova una finestra che dà su un canale. Da prendere in considerazione anche il porticato di San Luca che parte da Porta Saragozza e conduce fino al Santuario di San Luca (anche se farlo piedi è decisamente troppo, troppo lungo e impegnativo). Alcuni siti consigliano anche di visitare il Cimitero Monumentale della Certosa, ma a piedi ci vogliono tre quarti d'ora.
    Per la cronaca, a Bologna ci sono numerosi musei (una ventina). Per lo più a pagamento, tra i 5E e i 7E. Spiccano tra tutti la Pinacoteca Nazionale, il Museo Ebraico, quello Civico Archeologico e il Museo di Arte Moderna di Bologna (MamBO). Per i musei, vi consigliamo di andare all'infopoint di Piazza Maggiore, il quale vi fornirà un foglio con tutti i musei con annessi prezzi e orario d'ingresso. Tra l'altro, so che c'è una card fornita dall'infopoint che permette l'accesso (credo gratuito) a musei, palazzi e quant'altro ma non so dirvi il prezzo e le specifiche perché non mi sono interessato alla cosa.
    Infine, se siete da vita notturna, online consigliano Via del Pratello, dove si trovano locali per giovani e non.
    - Impressioni a caldo: Bologna l'ho trovata molto carina, accogliente e tutto sommato pulita. Piena di gente, specialmente di giovani, anche di sera. Non abbiamo mai percepito situazioni di pericolo anche se inaspettatamente abbiamo trovato più senzatetto del previsto, i quali però non sono mai stati invadenti o aggressivi.
    Bologna si visita in fretta: se volete vedere solo i palazzi e i musei dall'esterno, in una giornata potreste vedere quasi tutto. Aggiungerei un secondo giorno se si vuol visitare qualche museo o per fare una gita fuori porta in treno a Modena o a Ferrara. Escluderei i paesini perché secondo me offrono poco rispetto all'impegno e al tempo per giungervi.
    Il FICO è originale e particolare (più che altro per come hanno valorizzato i prodotti locali con giochi, monumenti e aree interattive) però 10E l'ho trovato un prezzo eccessivo specialmente perché, tolte quelle quattro attrazioni multimediali, è sostanzialmente un enorme mercato pieno di stand alimentari di marche famose. Diciamo che è uno di quei posti che si visitano una volta sola e poi si passa oltre. Ciò non toglie che personalmente mi sia piaciuto per l'originalità di certe attrazioni e per come sono state presentate le aree tematiche.
    -Ristoranti: il pezzo forte sono le osterie e i loro prodotti tipici bolognesi.
    Noi siamo andati all'osteria Vamolà in Via delle Moline e ve la consigliamo perché abbiamo mangiato bene mentre il posto è caratteristico ed economico (sempre per il discorso che è nella zona universitaria di Bologna).

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