Un weekend alternativo a East London

Se in passato era famosa per Jack Lo Squartatore, la zona di Londra ad est della City è oggi la parte più vivace della città, quella dove abitano artisti, designer e creativi a vario titolo e dove ogni giorno apre almeno un nuovo locale... e fa subito tendenza!

  • Il viaggio è durato 2 Giorni
  • Budget speso Da 251€ a 500€
  • Ho viaggiato Con la famiglia
  • Continenti visitati: Europa
  • Stati visitati: Inghilterra
  • Viaggio fatto in estate
  • Scritto da Giulia Blocal il 01/07/2016
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  1. Giorno 1

    Il quartiere simbolo di East London è Shoredich, ed ovviamente il nostro weekend è cominciato proprio da qui. La scena della street art di Shoredict è così ricca che tutta la famiglia si è subito trovata d'accordo su mangiare qualcosa prima di iniziare ad esplorare i suoi ormai iconici vicoli ricoperti di murales.
    E così ci siamo seduti da Albion, uno dei tanti bistro dove gli hipster del quartiere vengono a mangiare sandwich, insalate o dolci.
    Subito dopo pranzo è iniziata la caccia alla street art, ma ammettiamolo: a Shoreditch si gioca facile! Da intere facciate di palazzi a stencil più piccoli, praticamente su ogni muro è possibile fotografare qualcosa. E, mentre cacciavamo, non ci siamo fatti mancare neanche un po' di shopping, entrando nelle numerose boutique indipendenti e negozi pop-up dove giovani designer emergenti mettono in mostra i loro capi.
    Da Shoreditch la "caccia" è proseguita su Brick Lane, un'altra area piena di graffiti, fino ad arrivare all'Old Spitalfields Market, un mercato vintage e di antiquariato dove si trova un po' di tutto, dai vestiti dell'armadio della nonna a vecchi modelli di macchine fotografiche. E anche se questo mercato non è più il posto dove andare alla ricerca di occasioni, è pur sempre uno spazio molto colorato e vivace dove sorseggiare un caffè passeggiando tra le bancarelle.
    Quando è arrivato il momento di ammirare dell'arte contemporanea un po' più "convenzionale" siamo andati alla Whitechapel Gallery, uno dei tanti bellissimi spazi museali londinesi ad ingresso gratuito dove ho sempre trovato delle mostre molto interessanti.
    La giornata si è conclusa al Fifteen, il mitico ristorante dello chef Jamie Oliver, un posto bellissimo dall'atmosfera accogliente e l'arredo tipicamente East London: divani Chesterfield, luci che pendono dal soffitto e uno stile retro che mi ha conquistata prima ancora che assaggiassi i piatti di questo ristorante, che sono famosi in tutto il mondo. La cena è iniziata al cocktail bar, la cui specialità sono i cocktail a base di gin. Poi siamo scesi al piano inferiore e ci siamo seduti in un tavolo proprio accanto alla cucina, da dove ho seguito con interesse tutte le "manovre". Inutile dire che la cena è stata eccellente!

  2. Giorno 2

    Il secondo giorno le nostre strade si sono divise, e ognuno ha proseguito la visita della città come preferiva. Io sono voluta tornare a Shoreditch per fotografare altra street art, setacciando tutti quei vicoli che avevamo tralasciato il giorno prima, e soprattutto per andare al Cargo, un locale con un ampio giardino pieno di murales (tra cui un'opera di Banksy!).
    Da qui ho proseguito verso Hackney, un'area caratterizzata da canali lungo i quali si affacciano le terrazze affollate dei pub. Oltre alla street art, di Hackney mi è piaciuto molto il Victoria Park. Qui, dopo una bella passeggiata tra scoiattoli e partite di cricket, mi sono fermata al People's Park Tavern, un pub dal giardino decisamente eccentrico dove si può giocare a minigolf e a biliardino, così come godersi una mostra d'arte, il tutto sorseggiando delle ottime birre artigianali, alcune delle quali sono prodotte nel birrificio della stessa taverna.
    Tornando verso il centro, ma sempre restando nella Zona Est, sono andata a passeggiare tra le case georgiane di Islington, dove mi ha colto - non troppo di sorpresa, essendo in Inghilterra - un temporale talmente forte da costringermi a cercare riparo proprio quando passavo davanti ad uno dei pub della catena "Craft Beer Co." il quale, come suggerito dal nome, vanta un'ampia offerta di birre artigianali.
    Passata la pioggia, sono andata all'Exmouth market, che in realtà non è un mercato ma una via piena di negozietti, cafè e boutique. E qui sarei potuta restare per il resto della giornata, se solo non avessi avuto l'autobus per Bristol da prendere nel pomeriggio! Certamente, la prossima volta che torno a Londra, è proprio da qui che ripartirà il mio giro!

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