Vivere Cape Town

Cape Town è stata la prima tappa di un viaggio lungo la costa meridionale del Sudafrica - la famosissima Garden Route - prima di volare in Zimbabwe e Botswana, per le meraviglie delle Cascate Vittoria e del Parco Chobe.
Un viaggio eclettico, sorprendente e immerso nella natura, che ha preso il via dalla città in cui, senza pensarci neanche un attimo, volerei per viverci per sempre...

  • Il viaggio è durato 3 Giorni
  • Budget speso Più di 2.000€
  • Ho viaggiato In coppia
  • Continenti visitati: Africa
  • Stati visitati: Sud Africa
  • Viaggio fatto in inverno
  • Scritto da Rosaria Rivieccio il 15/04/2016
Mostra tutte
  1. Giorno 1

    Il primo giorno in questa città, le emozioni erano immense e la voglia di scoprire il più possibile era tanta, perché desideravo questo viaggio con tutta me stessa.
    Fortunatamente avevo un programma di viaggio ben studiato e definito, così - nonostante fossi stremata dalle 11 ore di volo - non ho perso neanche un attimo della giornata e sono riuscita a portare a termine il mio piano di battaglia! ;)
    Come prima tappa, sono volata sulla Table Mountain, una delle Sette Meraviglie del Mondo Naturale e senza dubbio il simbolo della città. C'era un vento pazzesco, come al solito, e fortunatamente io e Aramis (mio marito e mio inseparabile compagno di viaggi, nonché fotoreporter delle nostre avventure) siamo riusciti a raggiungere la cima. Purtroppo, proprio a causa del frequente forte vento, non è sempre possibile prendere la cabinovia che conduce sulla sommità e potrebbe capitare addirittura che durante tutto il soggiorno non si possa mai salire sulla Table Mountain.
    Per questo motivo, il mio consiglio è di programmare questa visita già il primo giorno, in modo da riprovarci anche successivamente, nel caso l'accesso fosse chiuso.
    Una volta scesi, la seconda tappa obbligata è Camps Bay, di cui si ha la fortuna di ammirarne il panorama già dall'alto. E' un tratto di mare fiancheggiato da una strada pieni di locali, ragazzi che passeggiano con i surf a portata di mano e uno degli spettacoli più maestosi a fare da cornice: i Dodici Apostoli.
    Se è ancora presto, potreste pensare di fare un salto anche sulla Signal Hill, ma per noi era tardi, così doccia e Waterfront, l'anima in movimento di Cape Town.
    In Italia li chiameremmo centri commerciali, ma in realtà lì è un luogo di ritrovo, dove fare shopping, sì, ma anche dove passeggiare, cenare e godersi uno scorcio calmo di oceano, dove magari sono attraccate anche antiche barche.

  2. Giorno 2

    Il secondo giorno, sempre sveglia di buon'ora, ma senza perdere la possibilità di gustare l'ottima colazione offerta dal nostro hotel, e intera giornata dedicata alla visita della Penisola del Capo.
    In realtà, prima di intraprendere la Chapman's Peak drive (ovvero una strada panoramica con pedaggio) che ci avrebbe portato a destinazione, abbiamo fatto la prima sosta a Hout Bay, per salpare alla volta di Seal Island, l'isola delle foche: trovarsi poco a largo nell'oceano, circondati dalle montagne e dal verde, con centinaia di foche a portata di mano, è davvero suggestivo!
    Dopodiché, di volata a Simon's Town, per guardare da vicino una colonia di pinguini simpaticissimi! Naturalmente, non ci si può avvicinare, ma lungo il cammino li puoi trovare lungo la tua strada e vederli saltellare e giocare, prima di tuffarsi in acqua.
    Ma la giornata non è ancora finita, anzi! Ci aspetta il panorama più struggente forse di tutta l'Africa, quello che in anni di scuola e di storia abbiamo più volte immaginato: il Capo di Buona Speranza.
    Arrivare fino a Cape Point, salire in cima e raggiungere il faro per poter ammirare il paesaggio dall'alto è un'emozione che non ha prezzo.

  3. Giorno 3

    Ma Cape Town non è solo natura ed arriva anche il momento di una giornata culturale.
    Il terzo giorno, infatti, è riservato alla visita di Robben Island, il carcere di massima sicurezza dove Nelson Mandela ha trascorso tantissimi anni della sua vita.
    E' un'escursione molto richiesta, questa, e infatti noi l'abbiamo prenotata dall'Italia; in questo modo, ci siamo presentati al punto di imbarco al Waterfront già muniti di biglietto, non rischiando così di non trovar posto.
    La navigazione in barca dura poco più di un'ora e devo dire la verità, non è proprio il massimo per chi soffre il mal di mare, ma una volta arrivati, lo spettacolo è surreale: nonostante ora sia solo un'attrazione turistica, si respira ancora tristezza e non è difficile scorgere lungo le strade deserte i segni del razzismo e dell'apartheid, di cui si potrebbe dire che la prigione ne è un'emblema.
    Per questa escursione bisogna calcolare una mezza giornata abbondante, tra navigazione e visita guidata dell'isola, ma al ritorno è ancora possibile soffermarsi al Waterfront per gli ultimi acquisti o fare una passeggiata per le strade del centro.
    Ci sarebbe ancora tanto da vivere a Cape Town, ma il nostro viaggio prosegue... tuttavia, il mio saluto a questa indimenticabile città, non può essere che un arrivederci!

Lasciati ispirare, guarda altri diari di viaggio