Viaggio tra gli adorabili borghi umbri

Una settimana di full immersion in Umbria, tra borghi adorabili, natura incontaminata, buon cibo e quiete in ogni dove.

  • Il viaggio è durato 7 Giorni
  • Budget speso Da 251€ a 500€
  • Ho viaggiato Con la famiglia
  • Continenti visitati: Europa
  • Stati visitati: Italia
  • Viaggio fatto in autunno
  • Scritto da Andrea Pistoia il 12/12/2024
Mostra tutte
  1. Giorno 1 - 08/09/2024

    Un viaggio tra storia e borghi: Faenza, Città di Castello e il fascino serale di Bevagna

    Lunedì 09/09/2024
    Eccoci a una nuova settimana di ferie. Questa volta alla scoperta dell'Umbria.
    Di buon’ora partiamo ma, dato che il tragitto è lungo, decidiamo di fermarci prima in un paio di paesi sulla strada.
    In primis optiamo per Faenza.
    Google Maps ci porta in un parcheggio vicino al centro di Faenza e poi da lì raggiungiamo in pochi passi quest’ultimo, ovvero piazza del Popolo.
    Il primo impatto è positivo perché la piazza è piccola ma adorabile. Vi ci muoviamo ammirando i vari palazzi e monumenti: palazzo del Comune, palazzo del Podestà, piazza della Libertà, fontana monumentale e torre dell'orologio. Infine passiamo attraverso i portici della piazza per poi entrare nella cattedrale (imponente e “messa a nuovo”: mi piace). Giriamo poi per qualche via limitrofe alla piazza trovando per lo più negozi e locali.
    Giudizio su Faenza: piazza adorabile ma per il resto non abbiamo trovato nient'altro d’interessante.
    Recuperiamo l'auto e ripartiamo.
    In circa un paio d’ore giungiamo a Città di Castello.
    Parcheggiamo fuori dalle mura del borgo ovvero in viale Nazario Sauro, dove troviamo dei parcheggi gratuiti. Da qui cerchiamo il primo ingresso nelle mura e lo troviamo in viale XI settembre. Lo percorriamo tutto fino a quando lascia il passo a via Mario Angeloni e infine a piazza Matteotti (nulla di che). Quindi prendiamo corso Cavour in modo da arrivare a piazza Capriotti. Qui troviamo il palazzo dei Priori, la torre Civica e la cattedrale. Quest’ultima esternamente non rende ma l'interno è veramente notevole, sia per la cattedrale in sé che per la cripta sottostante (la quale fa decisamente effetto).
    Soddisfatti, proseguiamo andando a zig zag per le vie fino a giungere alla chiesa Chiostro di San Domenico (nulla di che). Quindi raggiungiamo corso Vittorio Emanuele II (dove si trovano un po' di negozi) e infine concludiamo la visita del paese. Così recuperiamo l’auto e ci dirigiamo al nostro campo base, ovvero Foligno (o meglio, a metà strada fra Foligno e Bevagna, in una villetta dove regna il silenzio e la pace).
    Per la cena andiamo a Bevagna dove si dice che si mangi bene. Quindi in cinque minuti di auto la raggiungiamo.
    Parcheggiamo all'esterno delle mura, davanti a Porta Cannara, in un parcheggio che a quest'ora è gratuito.
    Attraversiamo l'ingresso della cinta muraria e cerchiamo un ristorante. Dopo aver cenato facciamo un giro in paese e, come tutti i borghi “by night”, risulta adorabile in quanto possiede stradine, monumenti e piazze illuminate da luci al neon soffuse che le rendono incantevoli. Ci prefissiamo però di ammirare il borgo anche alla luce del sole nei prossimi giorni.

  2. Giorno 2 - 09/09/2024

    Scorci medievali e panorami mozzafiato: Spoleto, Scheggino e Trevi in un giorno

    Martedì 10/09/2024
    Nuovo giorno, nuovi borghi da visitare.
    Partiamo alle nove alla volta di Spoleto e in una mezz'oretta arriviamo all’incrocio tra viale Martiri della Resistenza e viale G Matteotti. Qui si trova un parcheggio, chiamato “Spoletosfera” (ma noi preferiamo lasciar l’auto davanti ai “giardini dell’ippocastano” dove ci sono dei parcheggi sempre a 1,80€ all’ora).
    Appiedati, percorriamo viale G Matteotti fino a raggiungere piazza della Libertà e oltre corso Mazzini, dove si trova l'info point.
    Vi entro, recupero i depliant del borgo e infine mi faccio spiegare due cose, tra cui il fatto che Spoleto, essendo su un promontorio, è un continuo saliscendi. Ecco perché hanno posto in alcuni punti del borgo degli ascensori e delle scale mobili. Ce ne sono tre: uno da “Spoletosfera” a piazza Libertà, un altro dal parcheggio “Posterna” fino a piazza Campello e l’ultimo dal parcheggio “Ponzianina” fino alla Rocca (tra l’altro, come abbiamo scoperto successivamente, le indicazioni di scale mobili e ascensori non sono proprio comprensibilissimi anche se effettivamente fanno risparmiare tempo ed energie).
    Noi però preferiamo per adesso affrontare il borgo a piedi. Quindi dall’infopoint prendiamo via del Mercato passando per piazza del mercato e piazza B. Campello; qui c’è una salita che conduce alla Rocca Albornoziana. Iniziamo così la salita ed entriamo nelle mura che circondano la Rocca. Ci giriamo intorno trovando punti panoramici molto belli e infine entriamo nel piazzale della Rocca. Le foto fioccano. Si può entrare all'interno della Rocca e visitare le stanze al costo di 7.50€ ma, non interessandoci la cosa, prendiamo l’ascensore che ci conduce alla fermata “Giro della Rocca”. Da qui giriamo ancora intorno alla Rocca ma percorrendo via del Ponte in modo tale da raggiungere il ponte delle Torri.
    Peccato che non si possa attraversarlo, causa lavori di ristrutturazione (ma, anche così, riusciamo a scattare qualche bella foto). Poi torniamo sui nostri passi giungendo in piazza Campello e, poco oltre, alla cattedrale di Santa Maria Assunta (devo ammettere che internamente è veramente bella).
    Dopo essere usciti dalla cattedrale, facciamo zig zag attraversando in discesa strette viuzze fino a raggiungere il teatro romano. Peccato che sia chiuso (però dall'esterno vediamo i resti e, per i nostri gusti, non lo troviamo un granché interessante).
    Da qui scendiamo ancora più a sud fino a piazza G. Garibaldi e alla chiesa San Gregorio Maggiore (esternamente è carina ma non ci entriamo). Successivamente raggiungiamo torre dell'Olio e più a nord il complesso di San Nicolò. Poi andiamo a est passando accanto al Teatro Nuovo e prendiamo via Giustolo in modo da arrivare al teatro Romano (niente di particolare).
    Da qui infine torniamo alla nostra auto.
    Fate conto che ci siamo rimasti tre ore ma secondo me sarebbe stato carino restarcene almeno un'altra per visitare meglio Spoleto in quanto è veramente un borgo interessante e ricco di scorci incantevoli.
    Ci hanno consigliato anche di vedere appena fuori dal borgo la chiesa di San Pietro, quella di San Salvatore e di San Ponziano. Noi avevamo altri programmi così le abbiamo evitate ma ve le riporto per info.
    Quindi partiamo da Spoleto: direzione Scheggino (il quale pur essendo un bordo piccolo ha delle buone recensioni).
    In un quarto d’ora arriviamo a destinazione e cerchiamo il primo parcheggio disponibile gratuito. Dopo averlo trovato, pranziamo nella piazzetta sottostante al borgo, dopodiché andiamo a perlustrare il borgo.
    Incominciamo a salire fino ad arrivare a ciò che resta del castello; da qui la vista merita qualche foto.
    In effetti il paese è molto piccolo e si visita in fretta ma ammetto che ha il suo fascino perché è il classico borgo medievale non intaccato dalla tecnologia e dall’urbanistica moderna, quindi ci sono ancora tutte le case con pietra a vista e non c'è nessun palazzo o casa recente a intaccare l’atmosfera.
    Soddisfatti, passiamo al prossimo borgo. Decidiamo di fare tappa a Trevi, dato che è di strada per tornare al nostro B&B.
    Quindi in una ventina di minuti arriviamo a destinazione.
    Come ho letto online, effettivamente da lontano il borgo merita perché è su un colle a dominare la valle ma soprattutto perché è circondato da campi di ulivo che lo distinguono dalla massa di borghi anonimi. Arriviamo all'ingresso del paese, ovvero dove si trova l’ingresso alle mura, e parcheggiamo gratuitamente accanto a queste (ma ci sono altri parcheggi costeggiandole).
    Poi c’incamminiamo salendo a spirale in modo da poterci godere innanzitutto il panorama circostante (è splendido, perché essendo su una collina si vede tutta la vallata circondata da montagne e paesini limitrofi). Poi iniziamo a fare zig zag tra le strade fino ad arrivare a piazza Mazzini, ovvero la piazza principale del paese, la quale però a conti fatti è piccola e insignificante (dato che ci sono solo alcuni bar e negozi). Da qui andiamo fino al duomo (piccolo e il cui interno, pur essendo carino, non mi ha entusiasmato).
    Da qui poi facciamo un ennesimo zig zag tra le viuzze; al di là di qualche palazzo antico e stradina piena di vasi fioriti non vediamo nulla di particolare.
    Diciamo che ci ha colpito di più Scheggino (anche se più piccola e veloce da girare rispetto a Trevi).
    Comunque, soddisfatti almeno del panorama circostante, prendiamo l'auto e in una ventina di minuti siamo a Foligno.

  3. Giorno 3 - 10/09/2024

    Immersi nella natura e nella storia: Cascata delle Marmore, Terni e Bevagna in un giorno

    Mercoledì 11/09/2024
    Oggi vogliamo passare la giornata immersi nella natura, quindi ci dirigiamo alla cascata delle Marmore. Così, andando in auto verso sud per un'oretta, giungiamo a destinazione.
    Ma, prima di spiegare la nostra escursione, un paio di precisazioni.
    Innanzitutto per visitarla sappiate che è “divisa in due parti”: una superiore (per intenderci, da dove precipita l’acqua) e una inferiore (dove prosegue come torrente). Perché sottolineo questa cosa ovvia? Perché ogni parte possiede un proprio parcheggio, delle peculiarità, dei percorsi, ecc.
    La parte sopra viene chiamata “Belvedere superiore” e si trova nel paese di Marmore mentre quello sotto è il Belvedere Inferiore.
    Usando googlemaps impostiamo in primis il Belvedere Inferiore (il cui posto auto è a pagamento e da pagare subito a una delle colonnine elettroniche. Si può pagare a ore o a giornata. Noi optiamo per la seconda perché prevediamo di starci parecchio tempo).
    Dal parcheggio andiamo alla biglietteria passando attraverso una pseudo piazzetta circondata da negozietti e bar. Alla biglietteria acquistiamo il biglietto per l’accesso alla cascata (costa 12€ ma incluso si può visitare anche il museo Hydra). Si può acquistare anche un biglietto speciale con la combo cascata d'amore più balcone degli innamorati (la visita è guidata e il biglietto costa 3,50€ in più).
    Quella della biglietteria ci spiega brevemente come funziona il tutto. Tra l'altro, scopriamo che il biglietto fatto al parcheggio vale anche per parcheggiare al Belvedere superiore (e viceversa). Questo ci tornerà utile successivamente.
    Intanto che siamo nella biglietteria fotografiamo col cellulare la cartina con i percorsi da compiere intorno alla cascata (si può acquistare anche la versione cartacea ma, detto tra noi, dopo aver fotografato la cartina è superfluo l’acquisto). E, tra l’altro, la trovate anche su internet (anche se i colori dei percorsi cambiano a secondo dell’immagine che trovate, quindi la mia spiegazione qui sotto segue i colori della cartina che ho fotografato).
    Poi partiamo all’avventura.
    A pochi passi a sinistra del parcheggio, uno di fronte all’altro, ci sono i primi due ingressi dei sentieri, separati dalla strada statale. Li riconosciamo perché ci sono due box con un paio di operatrici pronte a vidimare il biglietto.
    Il marciapiede che prosegue dal parcheggio permette di raggiungere “l'Ingresso Byron” che conduce al sentiero 3 (sulla cartina di colore grigio) e direttamente sotto le cascate mentre attraversando la strada c’è il sentiero 4, giallo, soprannominato “Ingresso Pennarossa”, che conduce a una collina di fronte alla cascata, la quale permette di ammirarla dall'alto e presenta due diversi punti panoramici, uno sopra l’altro.
    Noi prima facciamo il Pennarossa, quindi iniziamo a salire per qualche minuto fino ad arrivare a un piccolo balcone panoramico e da qui ammiriamo la cascata in tutto il suo splendore.
    Ma il bello deve ancora arrivare perché tutto verte intorno al rilascio dell'acqua. In pratica il parco apre l’accesso alla cascata alle 10:00 e chiude alle 18:00 (nel weekend, fino alle 19:00 o alle 21:30) ma solo in alcune ore della giornata viene rilasciata l'acqua (tradotto, passiamo da un modesto flusso di acqua della cascata a uno più violento e massiccio). Ciò accade in settimana dalle 11:00 alle 13:00 e dalle 15:00 alle 17:00 mentre il weekend dalle 11:00 alle 18:00 e sabato anche dalle 20:00 alle 21:00 (ma cambiano a seconda del mese, quindi informatevi prima).
    Tornando a noi, usciamo dal sentiero 4, torniamo sull’altro lato della strada e valichiamo l'ingresso Byron (quindi il sentiero 3, grigio). Percorriamo un tratto di strada asfaltata fino ad arrivare alla base della cascata. Poi attraversiamo un ponte che ci porta al di là del torrente e infine costeggiamo la cascata in salita fino a trovarci molto vicini a essa.
    Tra l'altro, nel frattempo si sono fatte le 11:00 quindi ammiriamo il rilascio dell'acqua e l'aumento delle dimensioni e della potenza della cascata che diventa così impetuosa che ne veniamo investiti anche noi (ecco perché è consigliato avere un kway dietro, altrimenti ci si laverebbe completamente).
    Proseguendo in salita raggiungiamo la fine del percorso grigio e da qui subentra quello blu (sentiero 2) che costeggia ancor più da vicino la cascata. Noi ovviamente lo percorriamo e così facendo ammiriamo ancora di più la maestosità di questa cascata (infatti le foto fioccano, in quanto è spettacolare… Certo, l’insieme non è paragonabile ai laghi di Plitvice in Croazia però devo ammettere che anche questo merita, al punto che ci tornerei volentieri in futuro).
    Comunque, percorriamo tutto il percorso blu, ad anello, fino a tornare al “piazzale Velino”. Qui potremmo prendere il percorso rosso (il numero 1) che conduce fino in cima alla cascata ma non abbiamo voglia di fare questa sfacchinata quindi decidiamo di tornare alla nostra auto perché abbiamo un piano: andare in auto al Belvedere Superiore in modo da raggiungere da sopra lo stesso punto panoramico che ci avrebbe condotto il sentiero rosso. Quindi parcheggiamo l’auto sfruttando il biglietto del parcheggio del Belvedere Inferiore ma in primis andiamo a vedere l'Hydra.
    Seguiamo le indicazioni dal parcheggio fino a raggiungerlo e poi vi entriamo. In pratica è uno spazio espositivo sotto una scuola a pochi metri dal parcheggio. Nella prima sala c'è un proiettore che mostra com’è nata, sviluppata e ampliata la cascata dall'antichità a oggi mentre nelle altre sale si hanno delle esperienze interattive con la realtà aumentata attraverso il cellulare (che personalmente ho trovato sì modeste ma tutto sommato originali e simpatiche). La visita occupa una mezz'oretta.
    Torniamo poi al parcheggio e da lì andiamo ad ammirare la cascata dall'alto passando per “l’ingresso Specola”. Da qui seguiamo il breve sentiero che ci conduce a questo punto panoramico (una torretta che dà sulla cascata) che è anche il punto di arrivo del sentiero rosso (se partite dal Belvedere Inferiore). Anche qui le foto fioccano perché c’è un panorama sulla cascata spettacolare.
    Soddisfatti infine della visita, torniamo al parcheggio.
    Per la cronaca, al Belvedere Superiore c’è un percorso ad anello (arancione, sentiero 5) che attraversa i boschi allontanandosi dalla cascata. Questo si congiunge al sentiero rosso scuro (sentiero 6) che permette, sempre attraverso i boschi, di tornare al Belvedere Inferiore. È un percorso interessante ma lungo e impegnativo, quindi noi lo evitiamo. Quindi, se uno volesse compiere tutti i sentieri dovrebbe lasciare l’auto al Belvedere Inferiore, fare tutti i sentieri che abbiamo fatto noi del Belvedere Inferiore, percorrere il sentiero rosso fino ad arrivare al parcheggio del Belvedere Superiore e da qui prendere il sentiero arancione e rosso scuro per tornare all’Inferiore e alla propria auto. Ciò che abbiamo fatto noi invece è stato più veloce, pratico, meno faticoso e permette comunque di ammirare la cascata da ogni angolazione.
    Tirando le somme, siamo stati pienamente soddisfatti da questa visita; soldi ben spesi.
    Dato che è ancora presto decidiamo di fare una visita a Terni, la quale è solo a una quindicina di minuti in auto dalla cascata, procedendo verso nord ovest.
    Lasciamo l’auto vicino al centro, in un parcheggio a pagamento, e poi iniziamo a visitare la città.
    Innanzitutto raggiungiamo via di Camporeali (dove si trova l'infopoint) e recuperiamo una cartina. Poi da lì ci spostiamo in piazza San Francesco (nulla di che) e così scendiamo fino a piazza Europa, la quale è il centro nevralgico della città e dove si trova il palazzo Spada, il municipio, la biblioteca e la chiesa di San Giovannino.
    Non ci conquista come piazza, quindi ci spostiamo poco più a ovest per visitare la cattedrale, la quale esternamente non ci dice un granché ma ci colpisce il dipinto all'ingresso, in quanto è decisamente fuori dai classici dipinti cristiani: è un affresco raffigurante la resurrezione di Cristo ma in chiave post moderna con etero, omosessuali e trans nudi o seminudi e uomini tatuati in pose grottesche. È veramente un dipinto strano e inaspettato.
    Per il resto, il paese non ci ha impressionato particolarmente, quindi torniamo all’auto. Ma, dato che il sole è ancora alto nel cielo, decidiamo di visitare Bevagna in modo da ammirarla di giorni. Quindi recuperiamo l'auto e in un'ora arriviamo a destinazione.
    Parcheggiamo questa volta non al solito parcheggio all’ingresso di Porta Cannara (perché in queste ore è a pagamento) ma in una traversa di via Properzio. Poi raggiungiamo Porta Cannara e la valichiamo, ritrovandoci in piazza Garibaldi. L’attraversiamo fino a giungere in corso Matteotti e lo percorriamo sbirciando i negozi che si trovano in esso fino a giungere in piazza Filippo Silvestri dove si trova la chiesa di San Michele Arcangelo, la colonna di San Rocco, il teatro e la chiesa di San Silvestro. Certo, di sera fanno tutto un altro effetto ma anche di giorno qualche foto se la meritano.
    Proseguiamo poi per corso Amendola fino alla chiesa di Sant’Agostino e alla Porta omonima che ci conduce fuori dalle mura della città. Po torniamo indietro facendo zigzag tra le vie in modo da ammirare qualche altro scorcio e monumento. Raggiunta via Santa Maria troviamo la Porta Todi (oltre cui si vede il lavatoio e di fronte il largo Gramsci).
    Continuiamo poi a zigzagare fino a che non abbiamo perlustrato l’intero borgo.
    Il paese si conferma essere adorabile in quanto è il classico borgo umbro con le case con i mattoni a vista e le stradine piene di negozietti e ristoranti.

  4. Giorno 4 - 11/09/2024

    Spiritualità e borghi fioriti: Assisi, Eremo delle Carceri, San Damiano e Spello in un giorno

    Giovedì 12/09/2024
    Oggi nuova destinazione: Assisi.
    Partiamo alle 9:00 e in una mezz'oretta arriviamo alla meta.
    Ci sono vari parcheggi a pagamento ma, da dove proveniamo, quello più vicino è il parcheggio Matteotti (a nord est del paese).
    Qui troviamo anche l'ascensore che ci conduce all’interno di Assisi, ovvero in via Galeazzo Alessi, da cui prendiamo via San Gabriele dell’Addolorata in modo da arrivare in piazza del Comune dove si trova la basilica di Santa Maria degli Angeli. Vi entro ma non trovo nulla d’interessante. Però alla destra della basilica c'è l’infopoint dove prendiamo un depliant.
    Usciti, proseguiamo per via Portica, via Fortini e infine via San Francesco. Queste vie sono caratterizzate da una fila interminabile di negozi che vendono per lo più oggetti religiosi.
    Giungiamo così alla fine di via San Francesco, che dà sulla basilica di San Francesco. L'entrata è al piano sottostante e, vista la sua imponenza, ci aspettiamo grandi cose all’interno. Infatti devo ammettere che è molto bella e ricca di zone da ammirare nei vari piani. Peccato che non si possano fare fotografie. Comunque merita decisamente la visita.
    Usciti, attraversiamo la piazza inferiore di San Francesco (in pratica al “piano inferiore” della Basilica) circondata dalle navate: anche qui fioccano le foto. Da qui percorriamo via frate Elia fino a giungere a piazza San Pietro dove si trova l'abbazia omonima.
    Proseguiamo oltre percorrendo via Borgo San Pietro e via Santa Apollinare fino a raggiungere la piazza del Vescovado dove si trova il santuario della Spogliazione in cui si trova la salma di Carlo Acutis, un ragazzo che ha compiuto dei miracoli dopo la sua morte.
    Da qui proseguiamo per via Sant'Agnese fino a piazza Santa Chiara dove si trova la basilica omonima, la quale esternamente è molto bella. L’interno è a due livelli: quello superiore è la classica chiesa antica mentre sotto c’è la cripta di Santa Chiara dove ci sono le sue spoglie (decisamente d’impatto).
    Da qui poi prendiamo via Sermei fino a piazza San Rufino dove si trova la cattedrale omonima, la quale non ci ispira un granché (c'è anche un museo ma costa 4€, quindi lo evitiamo causa disinteresse). Però ci incuriosisce la torre accanto alla cattedrale, che si può visitare con 2€. Prendiamo il biglietto e saliamo. Peccato che, per quanto la vista sia interessante, le grate limitino la visione.
    Infine, soddisfatti della visita a questo paese, torniamo all’auto e andiamo all'eremo delle Carceri, il quale dista pochi minuti da Assisi. Fa scena perché possiede tutto ciò che ti aspetteresti da in un eremo religioso. È immerso nel verde e tra le montagne (però sappiate che l’eremo è piccolo, quindi si visita in fretta) e possiede una sacrestia, una chiesa, una cappella e alcune grotte. Fuori dall'eremo ci sono alcuni sentieri tra gli alberi in un continuo saliscendi (con tanto di statue, altari e luoghi di preghiera). Percorriamo quello principale (evitando gli altri per una questione di tempo ma sicuramente avendo più ore sarebbe stato interessante compierli tutti).
    Comunque, soddisfatti, lasciamo l'eremo e in circa una decina di minuti arriviamo al santuario San Damiano. Qui San Francesco udì la voce di Cristo che gli ha dettato il Cantico delle creature.
    Il santuario è piccolo, molto silenzioso, in mezzo ai boschi e possiede delle stanze per la preghiera. Però, lo ammetto, sopra ogni cosa mi ha sorpreso il negozio all’interno, in quanto ci sono delle statue e dei dipinti interessanti.
    Soddisfatti anche di questa visita, decidiamo di andare a Spello, un borgo arroccato sulla collina.
    Prendiamo l'auto e in una quindicina di minuti lo raggiungiamo. Parcheggiamo gratuitamente accanto alla chiesa San Ventura e procediamo a destra. In pochi passi arriviamo all'ingresso del borgo ma prima di entrarvi andiamo in via Paolina Schicchi Fagotti numero 7 dove si trova l'infopoint (stranamente non è all'interno della città ma appena fuori). Entro e chiedo informazioni. Peccato che non abbiano una cartina del paese ma mi faccio la foto di quella presente e poi andiamo in esplorazione.
    Quindi torniamo a piazza JF Kennedy, dove si trova l'ingresso del borgo. Da qui percorriamo in salita via Consolare fino a raggiungere piazza Giacomo Matteotti (dove si trovano per lo più locali e negozi). Qui c’è anche la chiesa di Sant’Andrea (molto bella, specialmente per gli interni. Peccato che ci siano delle impalcature che coprono tutta la navata e per andare oltre bisogna pagare 3€, quindi lasciamo perdere).
    Riprendiamo la nostra esplorazione del borgo fino a raggiungere la chiesa di Sant'Andrea (nulla di che). Però, appena dopo la chiesa, a destra, c'è una volta che conduce a uno spiazzo dove c'è un belvedere.
    Poi proseguiamo in salita per via Giuseppe Garibaldi (dove si trovano negozi e atelier) fino a piazza della Repubblica (dov’è presente anche il comune, ma non è niente di particolare).
    Continuiamo a salire per la strada e da qui prendiamo via Cappuccini, la quale è molto bella e merita alcune foto. Infine, soddisfatti della visita del borgo, torniamo alla nostra auto e in pochi minuti siamo al nostro campo base.
    L'impressione che abbiamo avuto di Spello è che non spicca tanto sugli altri borghi per le chiese o le piazze ma per le vie straripanti di balconi fioriti e di arte in ogni sua forma che lo rendono incantevole e interessante.

  5. Giorno 5 - 12/09/2024

    Tra borghi e panorami sul lago: Foligno, Passignano sul Trasimeno, Tuoro e Castiglione del Lago in un giorno

    Venerdì 13/09/2024
    Nuova giornata, nuovi borghi.
    Prima meta: Foligno.
    Parcheggiamo nel parco dei Canapè dove si trovano molti parcheggi gratuiti.
    Prendiamo poi via santa Maria Infraportas fino ad arrivare all'omonima chiesa. La chiesa è antica ma ha dei quadri e delle sculture curiose. Percorriamo poi tutta via Gramsci fino a piazza Don Minzoni (minuscola) e a piazza della Repubblica (carina ma con lavori in corso che ne celano la bellezza). Qui si trova anche: il museo della città (il quale è particolare perché è un palazzo concavo), la cattedrale di San Feliciano, il museo capitolare diocesano, il museo della stampa, il palazzo Orfini e il palazzetto del Podestà.
    Prendiamo corso Cavour (che scopriamo essere una strada piena di negozi) fino ad arrivare a Porta Romana (dove si trova anche l'infopoint). Da qui andiamo nella strada accanto per ammirare piazza San Francesco (molto piccola) con la sua omonima chiesa. Vi entriamo ma non c'è nulla di particolare.
    Facciamo via Saffi e via Palestro fino a voltare a destra in via delle Conce (niente di particolare in queste vie). Infine torniamo sui nostri passi per recuperare l'auto.
    Tirando le somme: il paese non ci ha impressionato un granché. Ma diciamo che se si è in zona un'oretta la si può anche investire per visitarlo.
    Comunque, lasciato Foligno, in circa un'oretta arriviamo a Passignano sul Trasimeno, un paesino che dà sul lago Trasimeno.
    Lasciata l’auto al primo parcheggio in via Rinascita (a nord del paese) procediamo in discesa fino ad arrivare in via Nazionale. La percorriamo giungendo sotto la Rocca (dove si trova anche l'infopoint e dove recupero un depliant in cui vengono elencati tutti i paesi intorno al lago; ciò ci tornerà molto utile in seguito).
    Arriviamo fino in fondo alla via e seguiamo via Europa fino al lungolago Lello Giappesi. Poi torniamo indietro facendo sempre il lungolago (trovando tanti ristoranti e bar) fino a giungere a delle fabbriche dismesse nell’area verde Pidocchietto, in viale Roma.
    Potremmo anche proseguire oltre ma noi decidiamo di tornare indietro perché vogliamo salire fino al castello.
    Quindi torniamo nella piazza sottostante alla Rocca e, accanto al’infopoint, troviamo le scale che ci conducono alla meta.
    Dopo un po’ di scalini attraversiamo le mura di cinta trovandoci un attimo dopo circondati da case con mattoni a vista (ciò ci dà la piacevole impressione di essere nella parte antica del paese). Tra l’altro, salendo si ha una bella vista panoramica sul lago e ancor più della Rocca vera e propria (peccato che quest’ultima sia aperta solo nei giorni festivi). Quindi, essendo chiusa, torniamo verso l’auto perché ora il nostro obiettivo è di visitare altri due paesi sul lago che abbiamo estrapolato dal depliant recuperato all'infopoint.
    Così in una decina di minuti siamo a Tuoro sul Trasimeno (o, per essere più precisi, al “Campo del sole”, dove si trova un museo all'aperto con delle statue insolite).
    Lasciamo l’auto al parcheggio gratuito di fronte al lungolago e poi attraversiamo il bar che si frappone fra i due. Oltrepassandolo, proprio davanti a noi, c’è uno spiazzo erboso con le statue. Dalla disposizione ricordano un po’ Stonehenge, però ogni colonna è scolpita in modo diverso e possiede il percorso è a spirale. Le sculture sono interessanti ma sappiate che, essendo piccolo, questo museo all'aperto si visita in pochi minuti (però apprezzo l'originalità dell'idea).
    Da qui poi c'è un piccolo parco, alcuni ristoranti e un pontile. Lo percorriamo facendo alcune foto del lago. Infine, soddisfatti, recuperiamo l’auto e in un quarto d'ora arriviamo a Castiglione del Lago.
    Parcheggiamo in piazza Marconi, dove c'è una via di parcheggi gratuiti. Di fronte alla via c'è una scalinata che porta alla città vecchia. Percorsa, ci si presenta davanti il borgo vero e proprio (decisamente imponente e d’effetto) e un panorama splendido sulla valle. Poi attraversiamo il portone per entrare nella città vecchia e percorriamo via Vittorio Emanuele (anche qui facciamo un paio di foto perché il panorama merita).
    Proseguiamo dritti fino ad arrivare in fondo al paese, dove si trova l'ospedale civile ma soprattutto, alla sua sinistra, l'ingresso alla fortezza (chiusa).
    Anche questo paese promosso.
    Comunque, soddisfatti, torniamo alla nostra auto e al campo base per studiare le prossime mete di domani.

  6. Giorno 6 - 13/09/2024

    Tra storia e spiritualità: Todi, Collevalenza e Montefalco in un giorno

    Sabato 14/09/2024
    Oggi si va in primis a visitare Todi.
    Partiamo in auto e in una quaranta minuti siamo a destinazione.
    Raggiungiamo la cinta muraria e la circumnavighiamo fino ad arrivare al parcheggio Porta Orvietana (a pagamento: 1,20€ all’ora) dove si trova l'ascensore che conduce in cima al paese. Quindi parcheggiamo e prendiamo il biglietto (per la sosta pagheremo quando recupereremo l’auto al ritorno) e poi iniziamo a salire con l’ascensore (gratuito).
    In pochi secondi arriviamo in cima, dove c'è un piccolo parco e una vista panoramica sulla valle e sul paese sopraelevato. C’incamminiamo per via A. Ciuffelli fino in piazza Umberto Primo, alla cui destra, sopra una scalinata, si trova la chiesa di San Fortunato. Andiamo a visitarla: fa scena in quanto antica e imponente ma l’interno è spoglio. Si può anche andare in cima al campanile (costa 2€ e l’ingresso è alla sinistra dell'altare). Evitiamo di salire e torniamo in strada, proseguendo per via Mazzini (dove si trova il teatro comunale) fino a raggiungere piazza del Popolo dove si trova l'infopoint, la cattedrale, il palazzo del capitano e le cisterne romane.
    Entriamo prima nella cattedrale, la quale spicca per il dipinto su una facciata, per le vetrate colorate e i dipinti sulle pareti. C'è anche una cripta da visitare ma costa 2€.
    Dalla chiesa poi andiamo a sinistra fino ad arrivare al palazzo vescovile, al cui interno si trova la galleria affrescata, la biblioteca e la sala del trono (l'ingresso costa 5€… quindi anche no).
    Preferiamo andare all'infopoint; qui ci dicono che si può visitare il museo sopra l’infopoint (costo: 5€) e le cisterne romane (che sono sotterranee e costano 2€ con visite guidate spalmante in varie ore della giornata, tra cui alle 11.45, ovvero tra pochi minuti). Queste ultime sembrano interessanti quindi prendiamo i biglietti all’infopoint e all’ora pattuita una delle ragazze ci conduce in pochi passi alle cisterne romane. Essendo sotterranee scendiamo un po’ di scale per giungervi. Scopriamo ben presto che le cisterne sono poche e si visitano in una decina di minuti. Però diciamo che per due euro ci può anche stare.
    Tornati in superficie, proseguiamo il nostro giro.
    Accanto a piazza del Popolo c'è piazza Garibaldi con la statua omonima ma soprattutto con una vista panoramica sulla valle.
    Poi percorriamo corso Cavour per vedere qualche negozio e infine zigzaghiamo tra le viuzze fino a tornare all'ascensore che ci riporta all’auto. Paghiamo il parcheggio e poi ripartiamo: destinazione Collevalenza.
    In dieci minuti raggiungiamo questo minuscolo borgo ma soprattutto il “Santuario dell'amore misericordioso”, famoso in quanto qui ci sono delle acque ritenute miracolose. All’interno di questo santuario c’è anche la cripta con dentro “Madre Speranza”, una suora.
    Devo ammettere che il santuario è imponente, maestoso, moderno e merita alcune foto, sia per l’esterno che per l’interno.
    Dopo averlo visitato raggiungiamo in pochi passi l'ingresso del paese, il quale è piccolo, praticamente tutto sotto ristrutturazione e con nulla degno di nota. Al che torniamo all’auto (che avevamo parcheggiato gratuitamente sotto al santuario) e da qui andiamo a Montefalco, il quale dista quaranta minuti.
    Arriviamo fino alle mura della città dove troviamo un parcheggio enorme gratuito. Lasciamo l’auto e iniziamo a salire. Dopo pochi passi siamo davanti alle mura del borgo e al suo ingresso. Lo oltrepassiamo e da qui inizia corso Goffredo Mameli, il quale è una strada in salita piena di negozi che conduce in piazza del Comune (piccola ma carina).
    Qui troviamo anche l'infopoint; ci facciamo dare una cartina e partiamo in esplorazione. Da piazza del Comune prendiamo via Ringhiera Umbra trovando in primis il museo di San Francesco (costa 10€ quindi lasciamo perdere) e, proseguendo per il Largo Sesto Properzio troviamo un punto panoramico che dà su tutta la vallata (la visione è spettacolare e solo questa merita il viaggio in questo paese). Foto inevitabile.
    Poi da qui prendiamo via Giacomo Matteotti fino a giungere a un altro punto panoramico che merita altre foto.
    Rientriamo successivamente in paese attraverso via Porta Camiano fino a tornare in piazza del Comune e da lì andiamo a recuperare la nostra auto per tornare al nostro B&B.

  7. Giorno 7 - 14/09/2024

    Un ritorno medievale: Gubbio e l'incanto della Basilica di Sant'Ubaldo per concludere il viaggio

    Domenica 15/09/2024
    Siamo giunti alla fine di questa vacanza ma, tornando verso casa, ci fermiamo a Gubbio per concludere in bellezza la settimana. Quindi in un'oretta arriviamo a destinazione.
    Lasciamo il mezzo in un parcheggio gratuito in via Perilasio, vicino alle mura. Percorriamo Largo della Pentacoli fino a trovare Porta Castello; attraversandola siamo nella città vera e propria. Poi prendiamo via del Popolo dove ammiriamo già delle case antiche molto medievali.
    Facendo zigzag senza meta tra le vie arriviamo alla chiesa di Santa Croce (carina, antica e con dei bei dipinti). Poi usciamo dalla chiesa e riprendiamo a gironzolare tra le vie fino ad arrivare in piazza Giordano Bruno dove c'è la chiesa, alcuni bar e ristoranti. Continuiamo fino a piazza dei 40 Martiri dove si trova un parco col monumento ai Caduti e la chiesa di San Francesco (classica, con nulla di particolare all’interno). Però in piazza della Repubblica troviamo l'infopoint. Recuperiamo la solita cartina della città e ci facciamo dare un paio d’informazioni.
    Usciti dall’infopoint percorriamo la strada in salita fino ad arrivare in via XX Settembre. Qui andiamo a sinistra in modo tale da raggiungere piazza Grande (decisamente una bella piazza, con il palazzo dei Consoli, al cui interno si trova il Museo Civico, e palazzo del podestà). Prendiamo poi qualche stradina in salita perché vogliamo raggiungere il palazzo Ducale e il duomo.
    Per raggiungerli passiamo accanto al Museo Diocesano (costa 5€) e ai giardini pensili (dove si trova una balconata che mostra Gubbio dall’alto e il panorama circostante; naturalmente foto d'obbligo).
    Arriviamo infine in cima dove c'è il palazzo Ducale (costa 5€) e di fronte il duomo (il cui interno è molto imponente e poco illuminato ma ciò fornisce un’atmosfera misteriosa all’ambiente. Colpiscono anche i dipinti sull’altare…).
    Torniamo poi in via XX Settembre e la percorriamo fino alla fine, in modo tale da prendere la “funivia Eletto”, una funivia particolare perché le cabine sono delle bidovie, ovvero delle piccole gabbie di ferro (immaginatele come grandi gabbie per uccelli).
    Paghiamo i 7€ di biglietto e saliamo. L’intero tragitto c’impiega qualche minuto per portarci in cima ma devo ammettere che l’esperienza è interessante, sia per il paesaggio sia per il fatto che è curioso salire su una funivia del genere. In cima troviamo un bar, un ristorante, un balcone panoramico ma soprattutto la basilica di Sant’Ubaldo che dà sulla valle (ovviamene foto obbligatoria). La basilica è carina e presenta le spoglie di Sant’Ubaldo sull'altare, in una teca.
    Riprendiamo poi la funivia e scendiamo fino al punto di partenza. Qui prendiamo via Dante che incrocia poi corso Garibaldi e da lì c’incamminiamo verso l’auto perché è ormai giunta l’ora di tornare a casa.

Lasciati ispirare, guarda altri diari di viaggio