Racconto del mio 6° Safari in Kenya

Questo era il mio 6° Safari e fino ad oggi di gran lunga il migliore in quanto mi ha offerto l'opportunità di vedere quanto è cambiato questo favoloso paese. Sono stato nelle zone non precedentemente visitate, così da poter allargare i miei orizzonti e percepire ancor di più la magia del Kenya.
Nei viaggi precedenti ho sempre utilizzato piccoli velivoli per spostarmi da una zona all'altra. Questo ha l'indubbio vantaggio di ridurre drasticamente i tempi di trasferimento; però mi mancava l'opportunità di vedere in prima persona il popolo del Kenya a lavorare e giocare e osservare le loro diverse culture e stili di vita.
Ma in primo luogo voglio ringraziare le guide e gli autisti, che sono i veri protagonisti dello spettacolo grazie alle competenze e conoscenze acquisite e il loro entusiasmo nel condividere la loro esperienza su tutto il mondo naturale. In ogni safari intrapreso, ho sempre imparato nuove cose: sapete ad esempio qual è il significato di "safari"? La parola deriva dalla traduzione Swahili di viaggio, ma anche dalla lingua araba (Safariyah) che significa viaggio. Il verbo "viaggiare" in Swahili è "Kusafiri" e il sostantivo per il viaggio è "Safari".

  • Il viaggio è durato 8 Giorni
  • Budget speso Più di 2.000€
  • Ho viaggiato Da solo
  • Continenti visitati: Africa
  • Stati visitati: Kenya
  • Viaggio fatto in autunno
  • Scritto da Marco Lo Sicco il 01/06/2016
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  1. Giorno 1

    Per me una parte essenziale di ogni vacanza è il viaggio (safari). Mi rendo conto che nel corso degli anni il trasporto aereo ha perso gran parte della sua componente romantica, emozionale e, purtroppo, anche comfort.
    Ecco perché ho deciso di volare con la Business Class, in partenza da Londra alle 10:45 con arrivo previsto a Nairobi alle 21:20.
    Per questo viaggio sono riuscito a prenotare due poltrone letto. Con un massimo di 20 passeggeri in questo comparto e due assistenti di volo dedicati, il servizio è eccellente, così come la cucina di prima classe e una selezione di vini di qualità.
    Per un volo di 8,5 ore, credo che il costo aggiuntivo è più che giustificato in termini di comfort ed esclusività che esso fornisce.
    Siamo arrivati come da programma e espletato le formalità per l'immigrazione rapidamente. Una volta alla dogana, siamo stati trasferiti alla struttura per il pernottamento.
    Una parola su Nairobi. Sono rimasto stupito dai cambiamenti della città dall'ultima volta che l'ho visitata. Ci sono nuovi progetti di infrastrutture ovunque si guardi. strade nuove, uffici, fabbriche e abitazioni spuntano ovunque.
    Il massiccio investimento verso l'interno che sta avvenendo in Kenya in questo momento è molto evidente e l'economia è in piena espansione. Per molti aspetti questo è positivo, ma temo per il benessere e la sicurezza della sua fauna. Il turismo rappresenta ancora il 20% del PIL del Kenya e questo non va dimenticato dal governo.

  2. Giorno 2

    Dopo una buona notte di sonno, eravamo ben riposati e desiderosi di andare avanti con la nostra avventura in safari. Dopo una ottima prima colazione, il nostro autista ci riunisce prontamente alle 08:30 per il breve tragitto per l'aeroporto nazionale di Wilson e il check-in per il nostro volo di circa 1,5 ore per Samburu.
    Faceva caldo! Siamo ora negli aridi altipiani del Kenya e la temperatura era vicina ai 30. Siamo stati accolti dall'autista e siamo partiti in 4 x 4 per il nostro viaggio di 3,5 ore verso l'accampamento.
    La mia prima sorpresa dopo aver lasciato la pista di atterraggio era che noi stavamo guidando su una vera e propria strada asfaltata costruita secondo i più alti standard. È la nuova strada che si estende da Nairobi in Etiopia come parte del programma di investimento cinese in Kenya. Dopo un'ora abbiamo superato questa superstrada per continuare sul più tipico percorso "ondulato" tipico del Kenya. Il panorama era incredibile con vista sulle montagne tutto intorno e puntellato da villaggi lungo la strada. Non molto persone lavoravano visto che era Domenica. L'ultimo tratto è un vero e proprio percorso di fuoristrada, ideale per la nostra 4 x 4. Enormi massi, letti asciutti di vecchi fiumi;
    Eccoci arrivati a quella che sarà casa nostra per le prossime 3 notti.
    L'accampamento si affacciava su un fiume orlato da rigogliosa vegetazione indigena. Una catena di montagne coprivano e circondavano 900 km quadrati di foresta in questa remota valle.
    Siamo stati accolti con un drink fresco e ci venne mostrata la tenda. Mi è subito stato chiaro, ed è ciò che in effetti mi aspettavo, che non sarebbe stato il tipico safari da turista, ma molto di più. Un'esperienza per utenti un po' più esperti. D'altronde, qui gli animali selvatici c'erano per davvero e in abbondanza: elefanti, leopardi, bufali, iene; Tutto questo spettacolo della natura doveva essere vissuto a piedi, ma non senza le nostre guide locali delle tribù Samburu e Ndorobo.
    Siamo stati subito avvisati di quanto importante fosse il silenzio nella foresta. Camminare in fila indiana, obbedire ai segnali delle nostre guide, e soprattutto, in caso di incontri con grossi gattoni affamati, non correre, o si diventerebbe subito la loro cena.
    Prima uscita nella foresta intorno alle 16:00, e non molto distante dall'accampamento, individuammo già fresche impronte di leopardi e iene. Durante il percorso incontrammo piccoli fiumiciattoli da guadare, laghetti di rocce in cui immergersi. Alcuni non poterono fare a meno dell'aiuto delle guide per superare alcuni ostacoli.
    E' stata una esperienza emozionante, e al ritorno ci attendevano una doccia e un'ottima cena in ottima compagnia, ed una notte di sonno ristoratore: domani ci attendono 4 ore di camminata nella foresta.

  3. Giorno 3

    Colazione, e via. Una piacevolissima, divertentissima ma stancante camminata lungo la foresta, senza addentrarci troppo ma girando più in largo che in lungo, e ci ritroviamo in una piccola area con una tavola di legno imbandita per il nostro pranzo, con tanto di birra fresca! La mattinata è risultata abbastanza eccitante, così decidemmo di non uscire di nuovo nel pomeriggio. Piuttosto, le nostre guide ci mostrarono alcune delle loro doti fondamentali per la sopravvivenza, come accendere il fuoco usando solo due pezzetti di legno, un po' di pagliuzza e dello sterco di elefante essiccato. Dovevo provarci per forza e, sebbene con un po' di aiuto, sono riuscito a creare il fuoco!

  4. Giorno 4

    Gli elefanti si trovavano ai margini dell'accampamento, così la mattina seguente decidemmo di andare alla ricerca, il che significava farsi almeno due ore di jeep verso il posto dell'ultimo avvistamento.
    Ci sono volute un paio d'ore di ricerca, nella boscaglia molto fitta, e sebbene l'area fosse piena di tracce anche piuttosto fresche, niente elefanti; ma almeno abbiamo visto nascere un piccolo vitellino!
    Dopo pranzo, abbiamo fatto una visita davvero incredibile ai luoghi in cui si lavora quotidianamente, con situazione anni luce lontane da quelle a cui siamo abituati. Niente acqua corrente, niente elettricità; o meglio, energia solare per mandare avanti le attività dell'accampamento, per cucinare piccole bottigliette di gas e legna, lavanderie; niente da fare, a mano in acqua nei fiumi e; si stira ancora con ferri a carbone!
    Naturalmente gli approvvigionamenti alimentari vengono da orti coltivati in loco, l'acqua calda si produce riscaldandola in bollitori accendendo il fuoco; naturalmente niente internet, i collegamenti sono via satellite.
    La cosa più incredibile è il frigorifero; o meglio, ciò che usano come frigorifero. É una sorta di cabina ripostiglio isolata all'esterno con del carbone. Questo carbone viene spruzzato con dell'acqua, e si produce una reazione chimica che mantiene il ripostiglio a temperature da frigo. Non chiedetemi come possa funzionare; per me è solo magia!

  5. Giorno 5

    Si cambia direzione oggi, o meglio, accampamento. Percorriamo alcuni chilometri di terreno troppo arido per essere arato, e mi stupisce l'abbondanza di cammelli, capre, e per giunta di enormi dimensioni! Come facciano a vivere di pastorizia e agricoltura in un territorio così arido, è davvero un mistero per me.
    Il nuovo accampamento è molto meno spartano, sembra quasi glamping, un campeggio di lusso!
    Poco distante, una fonte naturale di acqua dove elefanti, leoni e zebre ogni giorno fanno rifornimento e si contendono il diritto all'acqua, insieme ai bufali.
    Ci sistemiamo, si pranza e poi appuntamento per conoscere le nuove guide.
    Primo pomeriggio fuori entusiasmante, con tanto di ritorno al tramonto attraverso la foresta

  6. Giorno 6

    Sveglia presto e spuntino a sacco, dobbiamo percorrere parecchi chilometri per arrivare al cratere Magado.
    Impressionante vedere vecchi uomini e donne lavorare in quelle miniere di sale e portare avanti e indietro carichi da 20 kg. I muli venivano usati solo per carichi più pesanti.
    Proseguiamo il viaggio verso il fiume Ewaso Nyiro, mentre la guida ci racconta alcune delle sue avventure da guida.
    Anche se ci troviamo in territorio Samburu, la guida è un Masai. Non sapevo che fossero per lo più cristiani e che venissero battezzati.
    Stanchi ma soddisfatti, si rientra in accampamento, per relax e pennichella!

  7. Giorno 7

    Si va al Meru National Park, uno dei luoghi più belli del Kenya.
    Dopo il pranzo con alcuni amici (piccoli animaletti che facevano capolino di tanto in tanto), ci vediamo con le nostre guide per le visite pomeridiane.
    Siamo stati al santuario dei rinoceronti, abbiamo visto enormi bufali, leoni, giraffe, elefanti, uccelli di ogni tipo, e fatto persino un aperitivo al tramonto proprio lì, in mezzo alla natura selvaggia; ma cosa si può desiderare di più???

  8. Giorno 8

    E' tempo di tornare indietro. Il carico di emozioni ed esperienze che mi porto dietro da questa avventura è incredibile, incommensurabile. L'Africa ha un cuore ancora più grande di quanto è grande il continente; ed il Kenya è una continua fonte di magia.

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