3 giorni ad Amsterdam

In un raro guizzo di spontaneità, cosa piuttosto rara per me, prenoto un volo per Amsterdam per me e la mia compagna di volo, giusto 2 settimane prima. Mi sentivo particolarmente avventurosa e... in vena di posti “cool”.
Era la prima decade di Novembre, così io e la mia amica Marlene partiamo con le nostre valige verso i Paesi Bassi! Era la prima volta per entrambe che partivamo con così poco tempo per organizzarci e senza aver pianificato il 99% del viaggio, ma lo abbiamo fatto, siamo partite. Eravamo ad Amsterdam.

  • Il viaggio è durato 3 Giorni
  • Budget speso Da 251€ a 500€
  • Ho viaggiato Con gli amici
  • Continenti visitati: Europa
  • Stati visitati: Paesi Bassi
  • Viaggio fatto in autunno
  • Scritto da Giovanna Scivoletto il 18/05/2016
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  1. Giorno 1

    Il tempo era piuttosto nebbioso, quando siamo uscite dal treno alla stazione Sloterdijk, il che di certo non ci aiutò a raggiungere l'ostello che avevamo prenotato. Buongiorno anche a te, Amsterdam!
    Per fortuna un ragazzo del posto venne in nostro aiuto indicandoci la giusta direzione attraverso la nebbia.
    Dopo il check in, lasciamo i bagagli in camera e andiamo a gironzolare un po' qui e lì, fermandoci ogni tanto per un drink e qualcosa da stuzzicare prima di tornare in ostello. Era ormai sera, e stanche del viaggio, abbiamo preferito ricaricarci per l'indomani.

  2. Giorno 2

    Sveglia di buon ora, si va in tram verso il centro. Avevamo fatto una check list di posti da vedere, ma per iniziare, prima di ogni cosa si va in cerca di cibo... e lo abbiamo trovato!
    Un piccolo forno che vendeva ogni genere di dolci, torte, paste e pasticci da leccarsi i baffi! Io mi son presa un waffel con cioccolata calda e Marlene un krapfen alla crema. Erano entrambi deliziosi, e in un attimo ci siamo innamorati della cucina locale!
    Il prossimo punto della lista era Body Worlds, una mostra del dr. Gunther von Hagens che ha praticamente "plastificato" corpi e parti di corpi. Sebbene non fosse proprio una mia idea, Marlene ci teneva tanto e; così andammo. Devo ammettere che è stato più educativo di quanto pensassi, c'erano spunti interessanti riguardo la salute, l'allenamento, anche se non pensavo che mi sarei sentita così poco a mio agio con tutti quei corpi di plastica messi in pose poco ortodosse, ma mi sentii davvero a disagio.
    Infatti l'unica stanza della mostra che mi entusiasmò fu la "Happiness Room", la stanza della felicità, con specchi, poltrone e spazi infiniti per rilassarsi e; essere felici!
    Subito dopo andammo poche porte più avanti in Damrak Street al Museo del Sesso... ancora una volta una scelta di Marlene! Solo 4 euro l'ingresso, ma devo ammettere che ne è valsa la pena!
    Una enorme collezione di arte e artefatti sul sesso. La mia preferita fu la collezione di foto in bianco e nero risalenti al 1800 di uomini e donne in amplesso.
    Giusto per completare il quadro, dal museo del sesso si va dritte al distretto a luci rosse, senza alcuna mappa! Ed infatti siamo riuscite a girarci intorno un paio di volte senza però mai riuscire a raggiungerlo!
    Amsterdam è un posto così pittoresco che è facile dimenticarsi della destinazione a cui sei diretta. L'architettura, i canali, le biciclette e le barche... c'è qualcosa che ti fa ruotare la testa in ogni stradina!
    Dopo un pranzo veloce da Bagels & Beans (che raccomando se doveste andare ad Amsterdam), siamo andate di nuovo a zonzo alla ricerca della Oude Kirke e, ancora una volta, del distretto a luci rosse.
    Trovammo il distretto a luci rosse e dopo un'occhiata guardinga, passeggiammo da quelle parti, direzione sud, ma senza una meta definita. Trovammo un posto per mangiare, ristorante italiano, e speravamo in sapori di casa. Ovviamente, non fu così. I sapori di casa sono solo a casa.
    Dopo cena dritti di nuovo in centro per prendere il tram e tornare all'ostello. Dopo quasi 12 ore fuori a camminare, eravamo davvero distrutte!

  3. Giorno 3

    Sveglia di nuovo presto anche il terzo giorno, dritti per la casa di Anna Frank. Nonostante l'orario di buon mattino, c'era già un sacco dii fila. Così rinunciammo, fila davvero esagerata, e andammo in cerca di un posto per la colazione nella Nona Strada. Pancakes americani e danesi, e una pressochè infinita scelta di topping; difficile scegliere!
    Erano squisiti ed enormi, tanto che per la prima volta nella mia vita non riuscii a finire la colazione; Marlene ovviamente si!
    Passeggiata lungo la "Nine Streets", qualche capatina nei negozietti vintage, che poi si trovano davvero ovunque in città. Occasione perfetta per qualche regalino agli amici al ritorno a casa.
    Prossime tappe: Rijkmuseum and the Van Gogh Museum.
    Lungo la strada fui rapita da un gruppo di musicisti che suonava un'aria di Vivaldi, davvero incantevole.
    Il museo di Van Gogh era probabilmente la mia parte preferita di tutto il viaggio. E' il mio pittore preferito, non deve sfuggirmi!
    Comprammo i nostri biglietti, posammo le nostre borse e... dritti nella galleria.
    Si, non me ne vergogno: ho pianto praticamente un quadro si e uno no.
    Che meraviglia... i contrasti di colori così selvaggi, il tocco così inconfondibile; davvero toccante.
    Ma dopo un pomeriggio così emozionante al museo di Van Gogh, urgeva un ritorno al distretto a luci rosse.
    Marlene mi convince a provare il Dim Sum, così andammo al ristorante Dim Sum Court, per il nome ovviamente, e perché c'era un sacco di gente.
    Non mi stancherò mai di dirlo: esperienza pessima!
    Se mai andrete ad Amsterdam, fermatevi ovunque a mangiare ma non qui!
    Io ho ordinato un ramen di pollo e ho iniziato a mangiare quando mi accorsi che ancora c'era un sacco di cartilagine attaccata al pollo, non una grande esperienza per il palato... Marlene ha preso riso al pollo fritto, secondo lei "passabile". Comunque, non ci tornerò mai più, e onestamente, spero che il vero Dim Sum sia ben altra cosa.
    E così, girando un po' qui e un po' lì, tra un acquisto e l'altro, praticamente il terzo giorno sfuggì via dai nostri orologi senza neppure avvisarci.

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