La benefica acqua di San Gerolamo e il Castello dell'Innominato

E' il 14 agosto. La giornata è splendida, calda ma non afosa, con un brillante cielo azzurro. "Preparati: gita a sorpresa" - mi dice il mio compagno - "ti porto in un posto dove non siamo mai stati. Vestiti comoda e mettiti le scarpe da ginnastica". Ok!
Incuriosita vago alla ricerca d'indizi e pongo domande che non trovano risposta. La mia ricerca prosegue invano anche durante il tragitto.
Dopo un po' d'insistenza, finalmente scopro qualcosa: stiamo andando ad ammirare un castello "famoso". Mmm… un rinomato castello e stiamo andando verso Lecco… non mi viene proprio in mente nulla! Continuo a riflettere, immersa nel paesaggio che diventa via via più montuoso e verde. All'improvviso mi appare un imponente indizio: nel bel mezzo di una strada, una statua raffigurante i Promessi Sposi accoglie i visitatori che si recano nei pressi del bellissimo lungolago pedonale e ciclabile, attrezzato e perfetto per rilassarsi. Provo anche un po' d'invidia osservando pigra le persone distese al sole e i bambini che giocano sulle rive erbose dove l'acqua scherza con il sole. Ma non ci fermiamo e proseguiamo il viaggio andando sempre più verso l'alto e di castelli nemmeno l'ombra.

  • Il viaggio è durato 1 Giorno
  • Budget speso Da 1€ a 250€
  • Ho viaggiato In coppia
  • Continenti visitati: Europa
  • Stati visitati: Italia
  • Viaggio fatto in estate
  • Scritto da Sarah R. il 21/07/2017
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  1. Giorno 1

    Giungiamo in un paese (Vercurago) e lasciamo l'auto nel parcheggio di una grossa chiesa dalle lussureggianti aiuole. E' il luogo ideale in cui parcheggiare perchè poi iniziano una serie di sensi unici per le strade piuttosto strette del paese, quindi meglio andare sul sicuro. Facciamo qualche metro e mi accorgo della costante presenza di un tale San Gerolamo, uomo generoso che dedicò la sua vita in favore dei piccoli orfani.
    Giungiamo ad una sorta di porta in pietra che apre la via verso un curato sentiero in leggera salita, immerso nel verde. Leggo il pannello informativo: il Castello dell'Innominato. Aspettate un attimo: chi era questo San Gerolamo? E cosa c'entrano i manzoniani Promessi Sposi e il perfido Innominato?
    San Gerolamo fu un religioso italiano, fondatore dell'ordine dei Chierici Regolari di Somasca. E' venerato e rispettato in quanto patrono universale degli orfani e della gioventù abbandonata. Comprendiamo meglio la sua vita percorrendo il sentiero alberato detto Via delle Cappelle. Venne realizzato nel '700 per i tanti pellegrini che qui giungevano. Sul lato destro, infatti, sono collocate diverse cappelle che riproducono i momenti più importanti della vita del santo, grazie a semplici ma chiare ambientazioni con statue.
    Giungendo a circa metà del percorso vi è la Scala Santa, una ripida salita con gradini scavati nella roccia che conducono al luogo in cui il santo era solito recarsi in preghiera. Una lapide promette anche l'indulgenza, ma francamente con questo caldo facciamo volentieri a meno della sfacchinata e proseguiamo. Non mi aspettavo decisamente di dover affrontare un percorso religioso per pellegrini, ma devo ammettere che è una passeggiata piacevole in cui s'incontrano diverse persone, di tutte le età e molte con il proprio cane. In effetti è un ottimo sentiero, perfetto in estate: completamente lastricato con ciottoli piatti, ombreggiato e senza nessuna pretesa di essere in possesso di un fisico sportivo. Anche se si tratta di una rilassante passeggiata, affrontata da alcuni tranquillamente in infradito e sandali, consiglio delle comode scarpe da ginnastica. Ciottoli, erba e leggere salite sono decisamente più agevoli da affrontare con scarpe chiuse e confortevoli. Vi suggerisco anche di portare con voi una bottiglietta d'acqua: anche se il sentiero non è impegnativo, soprattutto in estate è bene averne sempre una con sè.
    Devo ammettere che è anche divertente curiosare nelle cappellette e osservare i tratti della vita di San Gerolamo. E' un percorso interessante, anche per chi non è minimamente attratto dal compiere una sorta di pellegrinaggio.
    Arrivati sulla cima, si giunge ad un pittoresco spiazzo con alcuni edifici religiosi immersi nel verde ed una bella vista sul lago.
    Si tratta della Chiesa della Risurrezione e della Cappella di San Gerolamo, una grotta naturale che un tempo fungeva da eremo e attorno alla quale è stata costruita la chiesa stessa. Qui troviamo una curiosa sorpresa: su un lato della cappella vi è la Sala della Fonte. Al suo interno si trova una sorta di grande lavandino dal quale sgorga acqua di sorgente. State bene attenti: non si tratta di banale acqua. Secondo la tradizione qui avvenne un miracolo e la stessa acqua ne è parte. San Gerolamo, toccando la roccia, fece scaturire acqua viva per gli orfanelli durante un periodo di siccità. Pare che quest'acqua possieda anche proprietà benefiche. Approfittiamone!
    Beviamo entrambi una fresca sorsata rigenerante e ci bagniamo un po' il capo.
    Proprio bello questo posto! Questo mix di natura, cultura, leggenda, simbolismo religioso e acqua miracolosa è davvero interessante, con un'aura decisamente esoterica. Ma il castello dov'è?!
    Proseguiamo il cammino lastricato in uno scenario davvero suggestivo e dopo qualche minuto notiamo una trattoria e un cartello che indica il castello.
    Facciamo una piccola salita ed eccolo finalmente apparire tra il fogliame. Il suo ingresso è decisamente misterioso: un cancelletto si apre apparentemente sull'infinito.
    Un'entrata d'indubbio fascino, quasi esoterica, con il sole che illumina potente noi ed il cielo, in contrasto con il fresco e ombroso sentierino che lì conduce. Sembra quasi di essere in un racconto fantasy e a momenti mi aspetto di trovare un cavaliere sulla soglia ad accoglierci; anche se sarebbe più opportuno parlare di un Bravo, visto il luogo di manzoniana memoria.
    Tutti conoscono I Promessi Sposi, anche solo per (spesso noiosi) ricordi scolastici. Sottovalutiamo, però, il fatto che si tratti di un'importantissima opera letteraria ottocentesca, unica nel suo genere, e basata su di un'accuratissima ricerca storica. E' una vera e propria pietra miliare per la letteratura del nostro Paese e anche per la nascita della lingua italiana. Tra i suoi personaggi, il terribile e temibile Innominato è sicuramente tra i più interessanti. E' il misterioso e supremo antagonista, un tiranno che è tale per potersi far rispettare. Vive isolato in un paesaggio che è una suggestiva mescolanza di arte e fantasia. E noi ora ci troviamo nel suo castello, proprio dove tenne prigioniera la povera Lucia.
    Ai tempi di Federico il Barbarossa pare venisse già usato come presidio di controllo contro i Visconti per il dominio del Ducato di Milano.
    Dal 1454 il territorio della rocca passò sotto il dominio della Repubblica di Venezia e l'Adda divenne e rimase il confine naturale con la Serenissima fino al 1797.
    Nel 1509 la fortezza venne distrutta per ordine dei Francesi, dopo averla sottratta ai Veneziani. La cinta muraria venne in seguito squarciata dai cannoni russi nel 1799, durante lo scontro tra le truppe di Napoleone e gli Austro-Russi.
    Ora ne rimane la cinta muraria dalla quale ammirare un panorama fantastico, spaziando sul lago di Lecco e sulle catene montuose, a nord, e sul corso dell'Adda verso la Brianza, a sud.
    Probabilmente non era il vero castello dell'Innominato, ma è divertente crederci; anche perché l'Innominato non era un personaggio reale, anche se ispirato da concrete persone dell'epoca (la teoria più accreditata lo vede incarnarsi nella figura di Francesco Bernardino Visconti). Ad ogni modo, non nominiamolo troppo come la storia di Renzo e Lucia insegna, meglio essere prudenti vista l'aura che circonda tutto questo piccolo viaggio tra i misteri di questo paese.
    Dopo aver esplorato in lungo e in largo le rovine, scendiamo verso la trattoria dagli intensi gerani rossi alle finestre. Prendiamo un caffè ed un ghiacciolo e decidiamo di portarci a casa un grande biglietto da visita con l'intero menu che ci ispira visite future, magari più autunnali. Bello! Tra i piatti ci sono cose che posso mangiare anche io che sono vegetariana! Fantastico! M'invogliano molto i "Pansotti in salsa di noci" e gli "Gnocchetti di castagne al pesto"... ma anche il "Riso ai funghi porcini" o quello alla trevisana non sarebbe male... Ah, beh, ma fanno anche i "Pizzoccheri"! Io li adoro, ne mangerei a quintali! Anche i dolci della casa non mi sembrano affatto male, soprattutto la "Rustica al Lampone". Si, direi che un pranzo autunnale sarebbe proprio carino qui, tra il verde che si tinge di rosso e succulenti piatti caldi della tradizione locale. Selvaggina e opulenti primi piatti si prestano decisamente di più ai climi freddi, piuttosto che alla piena estate.
    Ripercorriamo il percorso al contrario e facciamo un'altra sosta alla fonte. Le bottigliette sono ormai vuote e se quest'acqua è davvero così benefica e dalle preziose virtù perché non riempirle? Visto che è un ottimo consiglio averne sempre una con sè?!
    Riprendiamo l'auto e scendendo decidiamo che non è ancora il momento di tornare a casa. La giornata è bellissima e il caldo non opprimente. Facciamo quindi una lunga passeggiata sul lungolago.
    E' un luogo calmo, nonostante la presenza di numerose persone distese al sole, ragazzini in bicicletta e cani a passeggio con i propri padroni. Notiamo anche la presenza di un bel chiringuito "beach style" e di diversi campeggi praticamente occupati solo da stranieri. Ci diciamo anche che è un vero peccato che gli italiani non si godano nè approfittino di questo splendore e si rechino a cercare quello che, in fin dei conti, hanno sotto casa;

    Come arrivare
    - Santuario di San Gerolamo: Via alla Basilica, 1 - 23808 Vercurago - Lecco
    - Castello dell'Innominato: Via Don Serafino Morazzone, 23900 Vercurago - Lecco
    - Trattoria La Rocca: Via Rocca Innominato 2, Chiuso di Lecco (San Gerolamo) - Tel: 0341.420133 - Email: trattorialarocca.vigano@gmail.com - Chiuso il lunedì - Gradita prenotazione
    - Chiringuito: Via Venezia 30, 23900 Vercurago

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