Lago Trasimeno. Tra il silenzio e il medioevo

Un anfiteatro collinare che ne incornicia la superficie, una estensione che spazia fra parchi e borghi tanto da farne il lago più esteso dell'Italia peninsulare. È il Trasimeno, pittoresco specchio d'acqua che può vantare addirittura tre discusse ipotesi sulla sua origine.
Il lago Trasimeno è sicuramente uno dei tanti luoghi dove il tempo non basta mai per poterlo visitare interamente.

  • Il viaggio è durato 2 Giorni
  • Budget speso Da 1€ a 250€
  • Ho viaggiato Con la famiglia
  • Continenti visitati: Europa
  • Stati visitati: Italia
  • Viaggio fatto in estate
  • Scritto da I viaggi della famiglia Castelnuovo il 08/07/2020
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  1. Giorno 1

    Da posizione agiata nei pressi di Panicale, uno dei borghi più famosi d'Italia, alloggiamo in un appartamento il cui nome sembra già il simbolo di antiche residenze. "La Pietraia". Affacciati alle finestre e immersi nel verde degli ulivi circostanti, il panorama non manca di instillare un incantevole sobbalzo nel nostro petto e rimaniamo un tempo imprecisato a perderci nel suo spazio infinito riempito di monti, boschi e rive dai colori variegati.
    Il sole scotta in questo giorno d'estate e la fresca grotta di un ristorante offre un lieto sollievo. Si tratta de "Il Masolino", un luogo di ristoro che ci accoglie a Panicale e placa amabilmente i nostri stomaci anche per la cortesia di chi ci lavora. Finito il lauto pasto a base di piatti tipici, ci viene offerta la possibilità di entrare nella grotta del ristorante e carpire meglio la sua storia, fatta di segreti pontifici discussi al suo interno dai vescovi del 1300.
    Intrigante è la particolarità sonora della sua costruzione, fatta in modo tale che si senta ogni più piccolo rumore che proviene dalla strada ma nulla di ciò che si dice al suo interno esce da quell'anfratto.
    Lasciando il borgo, ci risuonano nella testa le trame di chissà quali arditi pensieri possano essere rimasti intrappolati tra le sue mura e affrontiamo la prima tappa. Castiglione del lago. Uno dei tanti piccoli comuni che si affacciano sullo specchio d'acqua che da vita alla valle.
    Piccole stradine con case in pietra che si fanno proteggere dalla vecchia fortezza con annessa antica dimora del marchese dei Della Corgna.
    È facile perdersi a rimirare l'artigianato locale e nelle sale del Palazzo della Corgna, unica piccola "reggia" esistente in Umbria, ammiriamo le bellissime sale affrescate dal Pomarancio e Salvio Savini.
    Si conclude il primo giorno tra i nostri passi che risuonano nella Rocca del Leone, la cui torre triangolare, voluta da Federico II di Svezia, è collegata al palazzo ducale da un suggestivo camminamento in pietra con feritoie che permettono di crogiolarsi dell'incanto di tutto il lago Trasimeno.
    Mentre lasciamo il borgo,
    i colori di un tramonto che sembra dipinto da antiche mani, salutano lo sparire di questo primo nostro giorno.
    La notte e il suo silenzio sono un chiaro invito a prepararsi per le scoperte del secondo giorno.

  2. Giorno 2

    L'alba è già sorta da un po e Siamo tornati a Castiglione del Lago per imbarcarci in un giro panoramico del lago con arrivo in uno dei tre piccoli promontori naturali di terra che spuntano dalle acque.
    Spruzzi di schiuma sfiorano il battello sul quale ci troviamo per raggiungere l'Isola Maggiore.
    Mezz'ora di navigazione sono una splendida occasione per sentire tutta la serenità di un lago placido le cui rive pullulano di vita. L'indaco predomina dentro alle nostre pupille rischiarando un paesaggio tutt'altro che monotono. L'Isola, invece, è tutto un susseguirsi di stradine in terra battuta fra ulivi, lecci, pini e pioppi. Un vero assaggio di pura clorofilla e un piccolo luogo di rinfresco dal battente sole d'estate. Oltre un piccolo paese con vari ristoranti, ci si inerpica su promontori fino a raggiungere la chiesa e il convento voluti dai frati francescani a ricordo del periodo in cui San Francesco d'Assisi si fermò in solitudine per lunghi giorni a meditare. Secoli più tardi, il marchese Giacinto Guglielmi di Civitavecchia, acquistò il convento dei francescani e la chiesa annessa, per trasformarlo in castello privato che, purtroppo, a seguito di lavori di restauro mai portati a termine, giace su quel miscuglio di erba e terra in un totale stato di abbandono, come un gigante dimenticato.
    Il troppo turismo rende inaccessibile mangiare al ristorante senza aver prenotato e optiamo per una struttura in legno vicino al luogo dove siamo sbarcati. È la nostra opportunità per assaggiare le specialità locali da street food.
    Mentre accaldati turisti bagnano caviglie e ginocchia immergendosi dalle rive balneabili, noi proseguiamo il cammino tra le poche case dell'abitato. Un piccolissimo borgo di circa 15 anime appena, composto da albergatori, ristoratori e pescatori. La vita sembra scorrere lentamente tra le pietre che compongono gli alti muri delle abitazioni e, forse, i tanti messaggi che si leggono su placche appese ai lati delle porte, sono stati creati apposta per far intuire al visitatore il pensiero degli abitanti proprio su questo loro modo di vivere un po isolato.
    Questo piccolo assaggio di Trasimeno giunge così al termine, lasciandoci con la certezza di voler ritornare. Quasi come a invitarci nuovamente fra le sue acque, il lago ci regala ancora un'altro strabiliante tramonto proprio nel momento in cui arriviamo al nostro appartamento a Panicale.
    Acqua, terra e cielo non hanno mai smesso di farci sentire la loro pace, offrendoci una sensazione che andrebbe portata sempre con sé in ogni luogo: il sentirsi in simbiosi.

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