Ritorno nelle Langhe

Ritorno nelle Langhe, ma questa volta percorrendo sentieri alla scoperta della natura ma anche dei borghi adorabili.

  • Il viaggio è durato 6 Giorni
  • Budget speso Da 251€ a 500€
  • Ho viaggiato Da solo
  • Continenti visitati: Europa
  • Stati visitati: Italia
  • Viaggio fatto in primavera
  • Scritto da Andrea Pistoia il 20/05/2025
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  1. Giorno 1 - 31/03/2025

    Inizio del cammino: Guarene, Sentiero dell'Acino, Castagnito e Alba

    Lunedì 31 marzo 2025
    Parto con calma da casa e alle 11:00 sono a destinazione: Guarene, da cui parte un sentiero ad anello di un paio di ore. Trovo un parcheggio sulla strada provinciale 50.
    In primis vado in esplorazione del paese: scendo fino a trovarmi in piazza Roma, dove c'è il comune, una chiesa ma soprattutto un bel panorama sulle langhe e sulle montagne. Trovo anche varie chiese, un bar e un ristorante (ma sono tutte chiuse). Poi torno sui miei passi perché voglio andare al castello. Per raggiungerlo non posso sbagliare perché è la parte più alta del paese, quindi qualsiasi strada mi conduce lì. Peccato che, giunto all'ingresso, scopro che il castello non è diventato un hotel (tra l'altro il castello è lontano rispetto al cancello d’ingresso quindi non riesco a vederlo). Quindi torno indietro fino in via Bouillargues da dove parte il “Sentiero dell'acino”. Arrivo all’incrocio appena dopo il campo da calcio; a sinistra c'è una stradina che diventa presto sterrata, la quale è l'inizio del sentiero. Lo percorro e subito dopo seguo le indicazioni per raggiungere il lago di Guarene (il quale in realtà è piccolo e abbastanza insignificante).
    Da qui si alternano strade asfaltate e sterrate fino a raggiungere la mia destinazione: il paese di Castagnito. Volendo potrei anche evitare questo paese e proseguire per il sentiero ma, visto che ci sono, vado a visitarlo (e a fare una sosta cibo).
    Così prendo la salita perché voglio andare fino in cima al paese. Qui trovo due chiese (chiuse) e il palazzo comunale. Alla sinistra del palazzo c'è una breve salita sterrata che mi conduce a un punto panoramico. Pochi secondi di salita e sono in questo piccolo spiazzo da cui si vedono le langhe a trecentosessanta gradi (devo ammettere che è un bello spettacolo).
    Poi torno sui miei passi per ricongiungermi al “Sentiero dell’acino” e da qui è ancora un susseguirsi di strade sterrate e asfaltate (non ci sono indicazioni quindi vi consiglio di scaricare la mappa riportata tra qualche riga del diario altrimenti diventa complesso comprendere quale sia la direzione da seguire).
    La fine del sentiero è praticamente il “parco d'arte Sandretto Re Rebaudengo” dove si trovano, poste su più piani, sculture, installazioni luminose e quadri. Non sono molte ma alcune sono veramente curiose e meritano una foto. Da qui raggiungo il campetto sportivo a Gaudene e il parcheggio dove si trova la mia auto. In totale ho compiuto il sentiero in due ore camminando con calma, facendo foto e sostando qualche minuto per mangiare.

    Giudizio sul sentiero: il paesaggio sulle langhe è spettacolare (perché si è circondati dalle colline e dai vigneti) anche se è sotto il sole. Dato che si costeggia il paesino di Castagnito, tanto vale darci un'occhiata, specialmente per ammirare il panorama dall'alto. E anche il parco d’arte merita un'occhiata.
    la mappa gpx del sentiero che ho affrontato oggi è a questo indirizzo: Itinerario - Guarene e Castagnito, Sentiero dell'Acino

    Tornato alla mia auto vado nel mio appartamento a scaricare i bagagli e poi faccio un salto ad Alba (o meglio all'infopoint in piazza Risorgimento). Parcheggio l'auto in piazza Urbano Prunotto (occhio perché i parcheggi sulla strada sono a pagamento ma dietro gratuiti). Poi prendo via Cavour fino ad arrivare in piazza Risorgimento e all'infopoint. Dato che ad Alba c'ero già stato altre volte non m’informerò su quali siano i monumenti e chiese più famose da visitare ma cercherò qualcosa di un po' più particolare.
    Mi danno le informazioni necessarie (ma non li riporterò qui perché spiegherò tutto quando andrò a visitarle mercoledì e sabato) e infine torno al mio appartamento.

  2. Giorno 2 - 01/04/2025

    Diano d'Alba, Sentiero del Curtin, Panchina Gigante 65 e Serralunga

    Martedì 01 aprile 2025
    Giornata uggiosa con qualche nuvola ma ciò non mi fermerà dal fare il prossimo sentiero di tre ore con partenza a Grinzane Cavour.
    In un quarto d'ora da Alba arrivo a destinazione.
    Anche questo paese è su una collina con il castello a dominare il tutto. Una volta arrivato, vado ad ammirare quest’ultimo.
    Sotto il castello c’è una fila di parcheggi (ma sappiate che solo sei sono gratuiti mentre gli altri sono a pagamento al prezzo di 1€ all’ora o 5€ giornaliero). La strada per il castello è accanto ma prima di raggiungerlo c’è una chiesa piccola e sotto ristrutturazione. Dopo averla visitata (niente di che), raggiungo il castello vero proprio (è imponente, fa anche da museo delle langhe e da enoteca regionale piemontese, aperto da lunedì a domenica dalle 10:00 alle 18:00). Oggi è chiuso ma non è un problema perché la mia priorità è il sentiero, quindi ammiro il castello dall'esterno e poi mi appropinquo verso l'inizio del sentiero, ovvero in via IV Novembre, la quale porta fuori dal paese. Camminando per qualche metro su questa strada, alla destra c'è una deviazione per l'itinerario panoramico Belvedere Vigna Gustava, il quale presenta un breve tragitto in mezzo alle vigne e conduce a questo balcone panoramico sulle langhe. Lo percorro: paesaggio d’impatto, quindi sosta e foto di rito.
    Poi, tra strade sterrate, vigne e strade asfaltate (e dopo un’ora e mezza di cammino), arrivo a destinazione: Diana d’Alba.
    Raggiungo la cima del paese dove si trova la chiesa parrocchiale San Giovanni Battista (è antica e buia; a me non piace però una visita ci sta). Poi esco dalla chiesa e salgo sul belvedere che è una piazzetta che dà su tutte le langhe (è veramente un paesaggio spettacolare). C'è anche un monumento ai caduti e scopro per caso che c'è anche la panchina gigante numero 65 (peccato che per raggiungerla ci vuole un’ora a piedi, tra andata e ritorno, quindi lascio perdere).
    Alle 12:15 riparto e torno sui miei passi, ma invece di prendere il sentiero San Rocco prendo il Sentiero del Curtin (in quanto, essendo la camminata di oggi ad anello, percorro il sentiero in senso antiorario per vedere la parte mancante). È praticamente tutto in discesa e la maggior parte sull’asfalto. Dopo un’oretta di camminata, e dopo un ultimo tratto in salita, giungo alla mia auto.

    Giudizio sul sentiero: il sentiero in sé non offre nulla di particolare (anche perché è per lo più sull'asfalto, quindi per chi punta a fare una camminata in mezzo al verde o tra i vigneti resterà deluso). Ci sono tante salite ma per nulla faticose, quindi non c’è bisogno di bastoni (ma non vi aspettate neppure una strada pianeggiante).
    Se voleste fare il sentiero sappiate che la segnaletica è veramente minima e in tanti punti non si capisce che direzione prendere, quindi vi consiglio di usare mapy e la traccia a questo indirizzo: Itinerario - Tra Grinzane Cavour e Diano d'Alba altrimenti rischiereste di perdervi.
    Il punto di forza è sicuramente Grinzane Cavour e soprattutto Diano d'Alba (per il panorama spettacolare sulle langhe).
    Se però volete fare anche una visita al castello di Grizzane Cavour ricordatevi di non andarci al martedì perché è chiuso.
    Per la cronaca, col senno di poi avrei evitato tempo e fatica a fare il sentiero e sarei andato direttamente in auto a visitare entrambi i paesi.

    Dato che sono solo le 14:30 decido di andare a vedere la panchina gigante numero 65. Questa dista in auto dal castello dieci minuti, quindi parto subito. Faccio praticamente la stessa strada asfaltata che ho fatto prima a piedi perché bisogna attraversare Diano D'Alba e proseguire oltre per poi prendere una strada sterrata che conduce alla cantina Fratelli Aimasso (a destra di questa c'è una collina sulla cui cima si trova la panchina). Non si può parcheggiare accanto all’azienda ma sulla strada sterrata ci sono alcuni posti.
    Raggiungo la panchina a piedi e da qui il paesaggio è decisamente d'effetto perché dà sulle langhe. Resto seduto un po’ a gustarmi il panorama, dopodiché torno all’auto e decido, dato che è ancora presto, di andare a visitare anche Serralunga d’Alba dove si trova anche un castello.
    In un quarto d'ora giungo a destinazione.
    Girando intorno al paese arrivo a un parcheggio gratuito.
    Lascio qui il mio mezzo e poi visito il paese giungendo fino a piazza Maria Cappellano. Prendo da qui la prima strada in salita che trovo, la quale mi porterà al castello. Dopo vari zigzag tra le strade di questo piccolo borgo giungo al castello. Anche questo è chiudo (è aperto solo nel weekend e tra l'altro il castello è in fase di ristrutturazione, quindi l’impatto visivo non è dei migliori). Ne approfitto per dare anche un'occhiata alla chiesa accanto (nulla di particolare).
    Poi me ne torno al mio appartamento.

  3. Giorno 3 - 02/04/2025

    Distilleria Santa Teresa e Wall of Sound Gallery

    Mercoledì 2 aprile 2025
    Il tempo è pessimo, dato che continua a piovere, quindi ho già preparato un piano B che consiste nel stare al mattino in appartamento mentre al pomeriggio andare a visitare la distilleria Santa Teresa dei fratelli Marolo in Corso Canale 105 ad Alba. In primis però devo prenotarla sul sito Marolo | Lo spirito del territorio.
    Ci sono varie abbinate ma io scelgo tour più degustazione a 20€ alle 14:00, quindi prenoto e all’ora pattuita raggiungo il parcheggio della distilleria. Nella saletta mi raggiunge Enrico, colui che mi condurrà nella visita.
    Il ragazzo mi spiega approfonditamente come funziona la distilleria, sia internamente che esternamente (devo ammettere che la visita è molto interessante perché scopro cose sulle grappe di cui non sapevo neppure dell'esistenza). Stiamo circa un'ora a fare il tour e poi ci spostiamo nella stanza adibita alla degustazione dove ci sono molte grappe. Enrico me ne fa assaggiare alcune (con tanto di spiegazione che mi permette di apprezzarle ancora di più). Decisamente buone.
    Alle 15:20 finisco il tour più degustazione quindi, essendo presto (e il tempo ancora pessimo), decido di visitare la Wall of Sound gallery in via Italo Gastaldi 14 (aperta dalle 10:30 alle 12:30 e dalle 15:30 alle 19:00) ma giuntovi scopro essere semplicemente un atelier di due fotografi che hanno appeso alle pareti foto di cantanti famosi. Io pensavo ingenuamente fosse tipo un museo e non un semplice negozio, quindi do solo un'occhiata dall'esterno e poi mi dirigo alla Fondazione Ferrero che è in via Vivaro n.49 (aperta mercoledì, giovedì e venerdì dalle 15:00 alle 19:00 e sabato e domenica dalle 10:00 alle 19:00, orario continuato) in quanto ho letto che durante l’anno ci sono delle mostre. La raggiungo. Peccato che scopro non esserci nessuna mostra in questi giorni, quindi torno al mio appartamento.
    Per la cronaca, m’incuriosiva (per lo più per la semi sfera di vetro in cui poter stare ma è chiusa, quindi lascio perdere) anche a Ceretto l’azienda vinicola (a San Cassiano 34 ad Alba, aperta dalle 10:00 alle 18:00) e l’Alba sotterranea (ma francamente ho già visto altre aree sotterranee in giro per l’Italia e l’Europa quindi questa posso evitarla).
    Almeno la visita alla distilleria ha dato un senso a questa giornata, quindi mi ritengo soddisfatto.

  4. Giorno 4 - 03/04/2025

    Dogliani, percorso San Giorgio Pamparato, Santuario Madonna delle Grazie

    Giovedì 3 aprile 2025
    Dato che è una bella giornata (anzi, splendida) faccio un nuovo sentiero, quindi arrivo in 40 minuti a Dogliani. Parcheggio accanto a piazza San Paolo dove c'è una chiesa imponente (ristrutturata e luminosa all'interno, quindi fa un certo effetto).
    Alle 10:00 parto all'avventura, quindi dalla piazza mi dirigo verso il castello. Faccio prima la via dei negozi e trovo già delle indicazioni per il sentiero del Dogliani.
    Dopo qualche minuto di salita arrivo in cima; qui trovo il castello, una piccola chiesa e una piazzetta dove ci sono nelle sculture in metallo e una panca gigante che dà sul paese. Quindi foto di rito e poi proseguo la mia camminata.
    Da piazza Belvedere seguo le indicazioni per il sentiero del Dogliani. Anche su questo sentiero a volte ci sono indicazioni e a volte no, quindi vi consiglio sempre di usare mapy e la traccia a questo indirizzo: Itinerario - Dogliani, Percorso San Giorgio Pamparato.
    Il sentiero si alterna tra asfalto e sterrato con sporadiche case, cappelle con dipinti e langhe immerse nei vigneti. Rispetto al sentiero di martedì questo ha decisamente più cartelli con le indicazioni del sentiero.
    Apro parentesi: in alcuni punti mapy mostra che c'è una strada (asfaltata) con una accanto secondaria (tratteggiata) che fa passare attraverso strade sterrate e vigneti. Ovviamente io quando posso, scelgo la seconda. Chiusa parentesi.
    Sul sentiero raggiungo anche il santuario Madonna delle Grazie, il quale è veramente particolare dall'esterno. Il portone è chiuso ma per entrare c’è alla destra, accanto alla finestra, un tasto che apre la porta. Quindi entro e l’interno è ovviamente piccolo ma con dei dipinti interessanti. L’impressione è che abbiano costruito una chiesa barocca intorno a una antica.
    Poi proseguo per la strada in discesa, in mezzo al bosco, e arrivo al cimitero di Dogliani. Da qui, seguendo le indicazioni per il sentiero, torno al punto di partenza, ovvero al parcheggio dove ho lasciato l’auto.
    L'unico mio consiglio: non andate in questo sentiero (come negli altri) dopo una giornata di pioggia altrimenti troverete le strade sterrate in pessime condizioni (col rischio di far male o quantomeno di sporcarvi molto).
    Comunque, alle 12:10 arrivo alla mia auto, quindi per compiere l’intero sentiero c'ho messo circa due ore.

    Giudizio finale: il borgo di Dogliani è carino sia per la grande chiesa che per il castello con le sculture ma soprattutto per la panchina gigante. Quindi una sosta in questo paese ci può stare.
    Il sentiero è a tratti su strada asfaltata e a tratti tra i vigneti, intervallato da cappelle e santuario. Si percorre tutto in un paio di ore senza bisogno di bastoni (perché, pur essendoci saliscendi, non sono così difficoltosi, inaccessibili o stancanti). Diciamo che rispetto al sentiero di martedì, questo è migliore.

    Dato che è poco meno delle tredici decido di percorrere anche il percorso ad anello di circa 12 km/h “Percorso delle cappelle di Cigliè” (qui non ho traccia gpx perché mi affido a un altro sito il quale, però, è a pagamento, quindi mi accontento della spiegazione a questo indirizzo: Percorso delle cappelle di Cigliè | Cuneotrekking).
    Cigliè è un paese che dista una mezz'oretta da dove mi trovo adesso, quindi parto con la mia auto e vi giungo.
    All'ingresso del paese, alla sinistra, c'è un parcheggio sotto la chiesa parrocchiale San Pietro e Paolo, quindi lascio qui l'auto e incomincio a camminare. Peccato che, interpretando erroneamente le indicazioni, sbagli direzione: me ne accorgo mezz'ora dopo, quindi devo tornare in paese e ricominciare da capo (anche perché, non essendo un sentiero ufficiale, non ci sono cartelli segnaletici). Cerco di regolarmi anche con Google Maps ma le indicazioni di chi ha concepito questo sentiero sono diverse da quelle del navigatore (anche questo mi mette in confusione facendomi sbagliare strada varie volte). Quindi, dato che il tempo passa, decido a piedi di visitare solo la Cappella di San Sebastiano e il panoramico crinale (in effetti ci sono degli scorci molto carini). Raggiunto il punto più alto del panorama e poi decido di tornare indietro perché da qui per farmi l’intero sentiero ci avrei impiegato troppo tempo. Quindi torno all'auto e raggiungo quello che del sentiero mi aveva incuriosito di più, ovvero il sacrario partigiano di San Bernardo (il quale in auto si raggiunge in cinque minuti). Non ci sono parcheggi, quindi, giuntovi, lascio l’auto a lato della strada dove c'è lo spazio giusto per tre auto e, dopo una breve salita, arrivo al sacrario, ovvero un sentiero di ciottoli bianchi con ai lati delle lapidi con i nomi dei caduti di guerra e le salme di otto partigiani. In fondo alla strada si trova la chiesa. La raggiungo. Peccato che sia chiusa. Poco male perché anche solo esternamente è decisamente spettacolare e d'impatto con la vista sulle langhe (ci sono anche delle panchine in cui sedersi e ammirare il paesaggio).
    Resto qui a godermi per qualche minuto il silenzio di questo luogo sacro.
    Poi inizia a farsi tardi, quindi torno all’auto e in una cinquantina di minuti raggiungo Alba.

  5. Giorno 5 - 04/04/2025

    Da Bossolasco a Serravalle: arrivo a La Morra

    Venerdì 4 aprile 2025
    Questa volta il nuovo sentiero incomincia a Bossolasco, a una quarantina di minuti da Alba. Entro in paese in auto e trovo una fila di parcheggi. Lascio l’auto qui e poi mi incammino per fare il sentiero Bossolasco-Serravalle Langhe (mappa gpx a questo indirizzo: Itinerario - Da Bossolasco a Serravalle Langhe).
    Dopo un inizio su strada asfaltata, diventa un sentiero in mezzo ai boschi e alle colline ed è tutto un saliscendi ma non faticoso.
    Anche se la pioggia c'è stata due giorni fa, tutt’ora il sentiero è fangoso, quindi se dovesse capitare anche voi, preparatevi a infangarvi le scarpe.
    Dopo circa un’ora e mezza di cammino, arrivo a Serravalle Langhe. Da qui inizio la salita per andare a vedere la chiesa e a visitare il borgo. Arrivo fino al centro del paese, il quale è sopraelevato e presenta una chiesa e una piccola piazza. Foto di rito (anche perché c'è un bel balcone panoramico che dà sulle colline) e poi torno in paese perché la mia intenzione è fare il ritorno in pullman in quanto (non essendo un sentiero ad anello) non m’interessa perdere tempo percorrendo lo stesso tragitto dell’andata. Peccato che il pullman (il 120) passa alle 14:02 ma ora sono solo le 12:40. Quindi ci metterei meno tempo a tornare a piedi che ad aspettarlo. Tra l'altro, il barista del bar che c'è davanti alla fermata dell'autobus mi ha detto che facendo la statale invece della strada sterrata arriverei a Bossolasco in una mezz'oretta. Quindi mi avvio seguendo il consiglio del barista (non si sa mai che facendo un altro percorso rispetto all'andata non trovi qualche scorcio incantevole…). M’incammino e, poco prima di entrare a Bossolasco, sulla strada statale trovo la fontana Azzurra (riconoscibile perché c'è questa parete azzurra che circonda la fontana di sorgente naturale). L'assaggio ed effettivamente ha un gusto particolare. Poi proseguo e raggiungo Bossolasco (quindi da Serravalle Langhe c’ho messo quarantacinque minuti in totale).
    Dato che non avevo visitato, Bossolasco lo faccio adesso.
    Inaspettatamente il paese è più interessante di quanto avessi previsto. In primis perché salendo verso la chiesa di San Giovanni Battista (che domina il paese) ci sono dei dipinti sulle cassette del gas e una fila di dipinti che la costeggiano ma soprattutto, raggiuntala, c'è “l'Angelo dell'Alta Langa”, un imponente monumento che merita un sacco di foto artistiche. Quindi foto a iosa e poi prosegue il mio giro visitando l'interno della chiesa di San Giovanni Battista (è piccola ma ristrutturata e con dipinti vivi che le fanno guadagnare punti).
    Di fronte all’ingresso della chiesa c’è una via che mi conduce fino al municipio in piazza Roberto dove c'è anche una mostra gratuita di foto. Poi proseguo oltre ma non c'è molto da vedere (dato che sono alla fine del paese) quindi torno indietro e, in zona Comune, trovo una via che porta in discesa al “parco delle rose”. Peccato che non essendo periodo non ci sia nessuna rosa. Quindi torno all’auto per spostarmi verso la mia nuova destinazione: La Morra.

    Tirando le somme: è il sentiero più nella natura che ho fatto fino ad ora, quindi è quello che ho apprezzato di più. Di contro non è ad anello come gli altri, quindi o mettete in conto di tornare indietro rifacendo la stessa strada (o la statale come ho fatto io) oppure calcolate i tempi in modo tale da prendere l'autobus per evitare la sfacchinata.
    Bossolasco merita sicuramente una visita anche solo per fare le foto con l'angelo mentre invece Serravalle Langhe ha un bel balcone panoramico.

    In una quarantina di minuti arrivo a La Morra.
    Parcheggio nel primo posto libero fuori dalle mura e poi entro in paese.
    Incomincio la salita verso il centro che, come per tutti i borghi visitati fino ad ora, è sopraelevato. Qui trovo una chiesa ma soprattutto una piazza con un balcone panoramico spettacolare che dà sulle langhe: le foto fioccano. Poi vado nella cantina comunale: qui si può fare degustazione oppure bere solo un bicchiere di vino. Guidando, opto per il secondo e mi accontento di bere un Barolo chinato (che costa solo due euro ed è buonissimo). Poi giro per il paese random e torno nella piazza che dà sulle langhe in quanto il panorama mi dà pace. Peccato che il tempo è tiranno, quindi torno alla mia auto per andare al mio appartamento. In venti minuti sono a destinazione.

  6. Giorno 6 - 05/04/2025

    Asti e ritorno a casa

    Sabato 5/4/2025
    All'infopoint di Alba avevO chiesto informazioni per la passeggiata con gli alpaca. Mi avevano dato due alternative: una era al Podere del Vescovo Country House a Lequio Tanaro in via Costamagna n.5 (online si può prenotare a 30€ per un'ora e mezza, dista mezz’ora da Alba ed è prenotabile solo per il mattino) mentre l’altra è alla tenuta Alpaca Madre Terra in località Viatosto, n.91, vicino ad Asti, che costa 25€ per due ore. Dato che quest'ultima è sulla strada di casa, e che avevo in previsione di visitare Asti, ne approfitto.
    Vado sul loro sito e prenoto la visita per questa mattina alle 10:30.
    Raggiunta la meta, parcheggio nel campo fuori dalla tenuta e infine entro. Resto ad ammirare le decine di alpaca nel recinto e poi, all’ora pattuita, io e altre persone iniziamo il tour che consiste in primis in una spiegazione su questi animali. Poi ne scegliamo uno a testa e facciamo una passeggiata in mezzo alle colline e ai boschi portandoli a passeggio.
    Raggiunta la cima di una collina ci fermiamo in questo prato dove loro mangiano e si rilassano mentre chi ci accompagna ci fornisce altre interessanti informazioni e curiosità su di loro. Poi torniamo indietro e giungiamo alla tenuta alle 12:30.
    Devo ammettere che è stata un'esperienza molto divertente e tenera perché sono animali adorabili, mansueti, morbidi e buffi.
    Pranzo e, dato che sono a pochi chilometri da Asti, decido di andare a visitarla. Lascio l'auto in via Pietro Micca (dove si trovano dei parcheggi gratuiti) e poi prendo corso Dante Alighieri fino ad arrivare in piazza Vittorio Alfieri (esteticamente bruttina). Qui si trova l'infopoint (dove prendo la cartina della città) e poi vado in perlustrazione.
    Visito in primis il parco della Resistenza, che è dietro piazza Alfieri, e poi piazza Campo del Palio (dove trovo un mercato enorme). Da qui torno sui miei passi e prendo corso Vittorio Alfieri (pieno di negozi) fino ad arrivare a piazza Roma dove c'è la Torre Comentina ma soprattutto un palazzo che mi ricorda un castello rinascimentale (decisamente carino). Poi proseguo trovando altri palazzi ma soprattutto la Torre Rossa e la chiesa di Santa Caterina. Da qui prendo via Francesco Caracciolo fino a giungere alla cattedrale (decisamente imponente e maestosa. Peccato che l'altare lo stiano ristrutturando, quindi non riesco a vederlo). Uscito, prendo via Cattedrale fino a piazza Catena e piazza Medici per poi tornare in piazza Vittorio Alfieri e da qui all'auto.
    A questo punto sono ormai le 16:00, quindi decido di tornarmene a casa.

    Che dire di questa città di più di 70.000 abitanti? Diciamo che, venendo dai bordi delle langhe, Asti non m'è piaciuta perché non ho trovato che ci fosse qualcosa di veramente interessante da ammirare. È una città a tutti gli effetti (anche se l'ho trovata vivibile e con poca gente, quindi tutto di guadagnato). Diciamo che ci può stare come meta di passaggio per andare nelle langhe ma non è paragonabile a certi borghi.

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