Due giorni alle terme di Lazise, godendoci non solo queste ma anche ben altro!
Domenica 05/02/2017
Quando l’inverno, e il freddo, è ormai parte integrante della propria vita, quale miglior modo per ribellarsi se non andando alle terme?
Ecco perché io e i miei baldi amici, muniti di camper, partiamo alla volta del lago di Garda per un due giorni di relax.
Ci mettiamo in viaggio a mattino inoltrato con previsioni meteorologiche pessime: sia oggi che domani pioggia a iosa.
Avevamo pianificato di visitare oggi alcuni paesini caratteristici mentre lunedì l’avremmo riservato alle terme ma, vista la pioggia inclemente, decidiamo di invertire gli itinerari, sperando che domani possa essere almeno un poco più sereno.
Valutiamo così le terme che Garda offre. Ce ne sono svariate e per tutti i gusti: Villa dei Cedri, Aquardens, il Caesius Termae resorts, le terme di Sirmione e le Garda Termae.
Alcune sono troppo a nord, ergo valutiamo quelle più pratiche da raggiungere: scegliamo Villa dei Cedri, a Lazise, in quanto ci sono piscine e spa immerse in un parco.
Dopo aver parcheggiato il mezzo in un luogo adibito alla sosta di auto e di camper (se raggiungete l’ingresso delle terme troverete il cartello alla destra per il parcheggio. Dista alcune centinaia di metri).
Dal parcheggio (5euro per 5 ore), raggiungiamo a piedi l’ingresso principale. Qui il receptionist c’informa delle varie possibilità: con 24€ si possono fare la piscina scoperta mentre con 25€ quella interna (con annesso centro benessere, ovvero con bagno turco, sauna, zona relax, ecc ecc). Considerate però che i prezzi cambiano sensibilmente a seconda dell’orario, del giorno e delle promozioni (visitate il sito ufficiale per farvi un’idea).
Pur essendo la piscina esterna riscaldata, optiamo per la spa, la quale si raggiunge uscendo dall’ingresso e costeggiando il parco alla sinistra. Si percorre la strada in salita per alcune centinaia di metri finché non si raggiunge un portone. Dopo aver citofonato, entriamo: ci troviamo alla sinistra la Villa dei Cedri mentre alla sua destra il centro benessere e dietro di esse il parco.
Entriamo e paghiamo il pattuito.
Saliamo poi con l’ascensore al primo piano dove ci sono gli spogliatoi. Per fortuna ci siamo portati tutto l’occorrente (ovvero ciabatte, costume e accappatoio) altrimenti avremmo dovuto pagare un supplemento di quattro euro per l’accappatoio. Ci sono degli armadietti con chiave annessa (che ovviamente resterà a noi per l’intera permanenza nel centro) mentre alla reception ci sono delle piccole casseforti dove depositare gli oggetti di valore.
Cambiatici, partiamo alla scoperta della spa. Questa è dislocata su due piani: al piano terra c’è il bagno turco, la piscina termale, la doccia tiepida, la crioterapia e la vasca con acqua termale mentre al primo piano un bagno turco dove ci si può fare lo scrub con il sale rosa dell’Hymalaya, una biosauna e una doccia fredda. In entrambi i piani c’è la sauna finlandese e quella relax.
Volendo si può seguire un percorso (stampato su alcuni opuscoli ad uso del cliente) dove si consiglia cosa fare, in che ordine e per quanto tempo. Oppure si può fare da ‘autodidatta’ e decidere di propria volontà ogni cosa (tanto non si ha un tempo massimo di permanenza: una volta entrati nella spa si può restare fino a chiusura).
Abbiamo sfruttato appieno ogni sala, alcune facendo persino doppietta!, spingendoci anche a provare la sauna esterna con tanto di immersione nella vasca gelata mentre la pioggia scendeva senza sosta… un’esperienza da veri uomini!). Tra una sala e l’altra ne abbiamo approfittato per goderci un meritato riposo nelle sale relax, dove abbiamo trovato acqua e arancia o limone per dissetarci e qualche mela da addentare.
Pur essendo domenica per fortuna non c’erano tante persone, ergo è stato un piacere goderci questo spaccato di riposo assoluto, tra docce fredde, sauna a ottanta gradi e zone relax in cui sprofondare in una piacevole pennichella.
La spa chiudeva alle 20.30 ma già alle 20 le addette iniziavano a pulire, al che abbiamo fatto una doccia veloce (il bagnoschiuma lo offriva la struttura) e via verso il camper, rilassati e soddisfatti. Ci siamo poi spostati a Peschiera del Garda in un parcheggio gratuito e poi ci siamo preparati per la sera: sempre con la pioggia a farci compagnia ceniamo per poi dedicarci ad un gioco di società scaccia-noia e ad un meritato riposo.
Tirando le somme, Villa dei Cedri mi ha soddisfatto pienamente: belle stanze, ricco assortimento di bagni e sale, addetti veloci, gentili e professionali, ottimo rapporto qualità/prezzo e il fatto di non avere limiti di tempo gioca a favore del giudizio generale.
Ero già venuto un’altra volta anni addietro e ho provato, oltre alla spa, anche le piscine scoperte: meritano. Tempo permettendo, vi consiglio di provare entrambe le alternative, facendo da mattina a sera (tanto c’è un ristorante e un bar all’interno).
Lunedì 06/02/2017
La pioggia che non ci dà tregua neppure questa mattina. Colazione al volo e poi, affrontando freddo, pioggia e vento, andiamo all’esplorazione di Peschiera del Garda.
Ciò che attira di più di questo borgo è la fortezza: oltre la cinta di mura troviamo una città nella città, fatta di viuzze, case e palazzi antichi. Zizzagando tra le vie siamo giunti fino al lungo lago e ci siamo riparati in un bar raffinato.
Giunta l’ora di pranzo, torniamo al camper e s’incomincia a cucinare.
Intanto il tempo passa e non solo ha smesso di piovere ma il cielo preannuncia bel tempo.
È così che, nelle prime ore del pomeriggio, decidiamo di andare a Ponti sul Mincio, un paesino a pochi chilometri da Peschiera del Garda, famoso per il suo castello.
In effetti il castello svetta sul piccolo paese. Trovare la strada per raggiungere l’ingresso è semplice. Sfortunatamente è chiuso ai turisti ma ci consola da qui il panorama del paese con le valli a circondarlo.
Dopo questa toccata e fuga si decide di andare a Sirmione, ad ovest di Lazise.
Il paese si distingue per la lingua di terra sul lago. Parcheggiamo e poi ci avviamo a piedi ad esplorarla. Si cammina tanto in quanto la lingua è più lunga del previsto, ma il panorama compensa la fatica. In primis perché raggiungiamo un punto dove abbiamo su entrambi i lati vista-lago a fare da cornice e poi per il famoso castello scaligero, il quale è l’unica via d’accesso al centro storico.
Foto di rito e poi entriamo.
Ci si para davanti un dedalo di stradine adorabili. Esploriamo la zona apprezzando la tranquillità del luogo (essendo pieno inverno ci sono pochi turisti e tanti negozi chiusi).
Ci spingiamo ancora più a nord, raggiungendo così le terme Aquaria: per quanto le piscine che danno sul lago siano uno spettacolo non indifferente, nel complesso ho trovato più allettanti quelle di Lazise (soprattutto per il rapporto dimensioni/prezzo/tempo, dato che quelle di Sirmione costano dalle 39€ alle 43€ per cinque ore).
Usciti dalle terme, alla sinistra dell’ingresso , scorgiamo un cartello indicante le grotte di Catullo. Incuriositi, c’incamminiamo. Nel tragitto passiamo accanto alla chiesa di san Pietro in Mavino (antica e spartana; proprio per questo da visitare) con tanto di cannone all’ingresso e monumento ai caduti.
Proseguendo raggiungiamo le grotte, che sfortuna vuole siano chiuse di lunedì! Per chi ci volesse andare: il biglietto d’ingresso costa sei euro.
In compenso il cielo tempestato di nuvole con il sole che tramonta sul lago offre uno spettacolo meraviglioso. Le foto fioccano.
Ammiriamo il panorama per alcuni minuti e poi torniamo indietro.
Prima di uscire dalle mura troviamo un bar aperto. Aperitivo in riva al lago e poi via verso il camper. Per la cronaca, esisterebbe una navetta che gratuitamente porta dal castello alla periferia della città. Peccato che, suppongo a causa del fatto che siamo in bassa stagione, non ne abbiamo vista l’ombra. Poco male: una passeggiata sul far della sera non ha mai ucciso nessuno!
Infine giungiamo al nostro mezzo e si parte: destinazione casa.