Alla scoperta dei laghi intorno a Ivrea

Un ferragosto alternativo, alla scoperta dei laghi intorno a Ivrea ma anche della città stessa.

  • Il viaggio è durato 2 Giorni
  • Budget speso Da 1€ a 250€
  • Ho viaggiato Da solo
  • Continenti visitati: Europa
  • Stati visitati: Italia
  • Viaggio fatto in estate
  • Scritto da Andrea Pistoia il 27/12/2023
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  1. Giorno 1 - 15/08/2023

    15/08/23 martedì
    Avendo due giorni di riposo programmo qualcosa di alternativo al solito Ferragosto al ristorante, quindi decido di andare per laghi (o meglio, per gli “Anelli dei cinque laghi”) e di visitare un paio di città (Biella e Ivrea).
    Quindi parto questa mattina e in primis mi fermo a Biella.
    Parcheggio in Via Alfonso Lamarmora (in quanto oggi, essendo Ferragosto, tutti i parcheggi sono gratuiti) anche perché sulla strada, accanto ai giardini Zumaglini, c’è l’infopoint (aperto dalle 9:00 alle 13:00 e dalle 13.30 alle 17.30) dove recupero qualche cartina della città e dei luoghi limitrofi. Poi parto all’esplorazione della città.
    Da qui attraverso i giardini fino a raggiungere Piazza Vittorio Veneto e poi attraverso tutta via Italia (la quale è piena di negozi, anche se ovviamente la maggior parte chiusi). Giunto alla fine della via, torno indietro e prendo via Duomo per raggiungere la chiesa: internamente è veramente bella, specialmente perché mi ricorda certe atmosfere da libri fantasy. Foto di rito e poi vado a ovest attraversando via Amendola fino a giungere alla funicolare che porta alla città vecchia. Peccato che questa sia chiusa per manutenzione, quindi per raggiungere la cima dovrei salire a piedi facendo un giro lungo (via Costa delle Noci e poi Costa San Sebastiano in perenne salita) ma dato che non ho voglia di disperdere energie per un posto già visitato in passato (e che già oggi mi aspettano camminate potenzialmente impegnative tra i boschi) lascio perdere e torno all’auto.
    Parto così da Biella e in mezz’oretta giungo a Cascinette d'Ivrea, dove alloggerò.
    Tempo di lasciare giù la valigia e poi vado a esplorare il primo lago che ho in lista.

    Però, prima di proseguire col mio diario di viaggio, per fare chiarezza apro una parentesi sugli Anelli dei cinque laghi.
    Innanzitutto vi consiglio di scaricare la cartina e le altre info dal sito del comune di Cassinette d’Ivrea: Anelli dei 5 laghi - Comune di Cascinette d'Ivrea (o, nel caso non si aprisse questo link, cercando su google “Cartina Anelli cinque laghi”) per capire meglio le mie spiegazioni ma soprattutto come muoversi quando si è lì.
    Scaricata? Ok, allora adesso proseguite la lettura.
    Innanzitutto i cinque laghi sono: di Campagna, Pistono, Nero, di Montresco e Sirio (dove si trovano le Terre Ballerine). Ogni anello è contrassegnato da un colore diverso, in modo da non sbagliare direzione agli incroci (troverete dei cartelli con, oltre al suo nome, anche un bollino del colore corrispondente) o sui sentieri sterrati.
    Molto importanti sulla cartina sono i percorsi tratteggiati, i quali collegano due Anelli (infatti sono tratteggiati alternativamente con i colori dei due). Questo può essere molto utile per ottimizzare il tempo se volete visitare più laghi senza dover iniziare per forza dal punto di partenza “ufficiale” di entrambi i percorsi. Mi spiego meglio con un esempio (che è poi quello che ho fatto io): per il lago Pistono si parte dalla chiesa di San Rocco. A un quarto di sentiero c’è il “percorso tratteggiato” che conduce al lago Nero in pochi minuti. Se si dovesse partire dal punto iniziare dell’Anello del lago Nero a Bienca/Tornalino ci s’impiegherebbe almeno un’ora e mezza per giungere al punto dove interseca il percorso tratteggiato.
    E ancora, come detto prima, ogni anello ha un punto di partenza da un paese (o poco fuori) e da lì (eccetto di Campagna) si percorre un percorso più o meno lungo immerso nei boschi, su strade a volte asfaltate a volte sterrate. Di base bisogna seguire le indicazioni sui cartelli che troverete agli incroci (ma non si trovano a tutti, sappiatelo) o le frecce del colore dell’anello che state percorrendo dipinte sulle pietre a lato della strada o per terra. Vedrete anche a volte le indicazioni di un viandante perché qui passa la via Francigena.
    La segnaletica sui cartelli agli incroci è particolare. Troverete un cartello bianco con riportato: il nome dell’anello, la direzione e la località di partenza (esempio “Anello del Lago Pistono Direzione: Lago Pistono Località di partenza: Montaldo Dora) e accanto un piccolo cartello con: un colore generico e all’interno un pallino del colore dell’Anello (esempio, quello del lago Pistono è arancione).
    Occhio perché a volte la destinazione “da interpretare” (ad esempio, se percorrete l’anello del Lago Sirio e delle Terre Ballerine troverete a un bivio la stessa indicazione su entrambe le direzioni ma, leggendo meglio, una raggiunge la Cappella di San Pietro Martire mentre l’altra la Regione Bacciana. In pratica, la prima vi fa proseguire per l’anello mentre la seconda vi porta fuori dal sentiero verso il paese che è il punto di partenza alternativo di questo Anello (il primo è appunto dalla Cappella).
    Sui siti ufficiali vi dicono che la segnaletica è ovunque chiara e precisa: non sono d’accordo, in quanto a volte non c’è o è poco chiara (quindi vi consiglio vivamente di stampare la cartina con i percorsi: vi chiarirà certi passaggi nebulosi).

    Chiusa la spiegazione, torniamo al mio viaggio.
    Essendo il lago di Campagna vicino a dove alloggio, imposto googlemaps su “via lago di Campagna”, cosicché in un paio di minuti raggiungo un piccolo parco con un'area attrezzata e un parcheggio dove ci possono stare solo poche auto.
    Lascio il mio mezzo a bordo strada e poi attraverso l'area attrezzata fino a giungere davanti al lago. Alla sua sinistra c'è un sentiero che lo costeggia (con tanto di logo del pellegrino). Lo prendo e m’incammino.
    Il primo tratto è quello più bello perché costeggia fedelmente il lago, quindi fioccano le foto.
    Nel secondo ci si addentra nel bosco fino a che, seguendo le indicazioni, si raggiunge la statale.
    La percorro per qualche minuto fino a ritrovarmi dalla parte opposta dell'area attrezzata da cui sono partito.
    Soddisfatto della visita, recupero l'auto e mi dirigo verso la mia prossima destinazione: lago Pistono, il quale si trova a una ventina di minuti da qui.
    Imposto sul navigatore “chiesa di San Rocco” a Montalto Dora. Ingenuamente lascio l’auto poco prima di questa chiesa in un parcheggio a lato della strada, scoprendo poco dopo che col mezzo potevo superare la chiesa e raggiungerne uno ben più grande.
    Comunque, da qui m’incammino per la strada in salita fino a trovare a destra la chiesa di San Rocco (minuscola e non visitabile). Proseguo in salita e poco dopo trovo appunto alla sinistra un grosso parcheggio con un'area attrezzata, una fontana e delle panchine. Vado oltre, seguendo i cartelli della via Francigena e/o quelli per l’Anello del lago Pistono e/o le frecce arancioni sull'asfalto. In pochi minuti giungo a un ristorante: “La monella”. Essendo aperto ne approfitto per rilassarmi sedendomi su uno sdraio e godendomi il panorama del lago dall'alto. Poi, soddisfatto della pausa relax, proseguo prendendo il sentiero in salita alla sinistra del ristorante (con tanto d’indicazione per la via Francigena ma anche per la Big Bench, la panchina gigante che dà sul lago).
    Infatti, dopo qualche minuto, scorgo a destra un sentiero in discesa e il cartello “Balneazione non controllata”. Scendo incuriosito e mi trovo a un bivio: proseguendo dritto raggiungerei una piccola spiaggia mentre a destra, attraverso una stradina sterrata, arriverei alla panchina (da cui si ha un bel panorama del lago con tanto di castello che domina dall’alto). Visito entrambe e le foto fioccano a iosa.
    Poi torno sulla strada principale e proseguo alla destra costeggiando sempre il lago finché a un certo punto, tra sali e scendi, arrivo alla diga (che è poi quella che si vede in lontananza già dal ristorante). Qui le indicazioni si fanno un pelo confuse. Per fortuna dei ragazzi mi danno le informazioni necessarie per proseguire il mio giro. Infatti, dando le spalle alla diga, prendo il sentiero in salita che la costeggia e, dopo aver attraversato un tratto di bosco e alcune case, mi ritrovo di nuovo al famoso parcheggio con l’area attrezzata.
    Infine torno alla mia auto.
    Dato che è ancora presto (ma soprattutto che ci passo proprio accanto per tornare al mio appartamento) decido di andare a Ivrea per visitarla.
    Sfruttando di nuovo i parcheggi gratuiti di Ferragosto, lascio l’auto in piazza del Rondolino e da lì m’incammino per corso Botta e via Palestro (piena di negozi) fino a passare accanto a piazza Ottinetti. Proseguo fino a che via Palestro diventa via Arduino. La percorro tutta e poi da qui prendo corso Garibaldi per raggiungere il castello. Peccato che questo sia chiuso.
    In compenso il Duomo lì vicino è aperto, quindi vi entro. Devo ammettere che l’interno è imponente e la cripta sotterranea fa un certo effetto (anche se onestamente ho preferito di più la chiesa “fantasy” di Biella).
    Poi faccio un po’ di zig zag tra le viuzze del centro (essendo Ferragosto sono deserte e i negozi chiusi; ciò non mi dispiace affatto) fino a trovarmi di nuovo in via Palestro. Infine recupero l’auto e torno al mio appartamento, soddisfatto di questa prima giornata.

  2. Giorno 2 - 16/08/2023

    16/08/2023 mercoledì
    Nuovo giorno e nuovi laghi.
    Il mio obiettivo oggi è innanzitutto quello di percorrere l’anello del lago Sirio in quanto lì si trovano le famose Terre Ballerine (nate da un lago prosciugato e riempito di torbe che col tempo hanno reso il terreno così morbido ed elastico da poterci saltare sopra).
    Quindi parto dal mio campo base e arrivo in pochi minuti alla cappella di San Pietro Martire di Ivrea. Di fronte a questa c'è la strada da cui sono arrivato: anche se non ci sono le righe che contrassegnano i parcheggi, posso comunque lasciare l’auto qui, sul ciglio della strada (quelli del posto mi hanno assicurato che non c'è pericolo di multe o altro; l’importante è non intralciare il passaggio).
    Una volta parcheggiato, prendo la strada in salita alla destra della Cappella e la percorro fino a che, superando varie abitazioni, per la prima e ultima volta scorgo il lago Sirio (in quanto il resto dell’Anello si mantiene distante dal lago).
    Come detto in precedenza, i cartelli non sono così chiari come dicono (ad esempio, a un incrocio trovo lo stesso cartello “Anello del lago Sirio e delle Terre Ballerine” per entrambe le direzioni. In realtà i cartelli riportano semplicemente il nome dell’Anello. Per fortuna qualcuno ha scritto sui cartelli delle indicazioni più precise per venire incontro agli avventori: su quello di destra “No Terre Ballerine in questa direzione” mentre nell’altro, accanto alla scritta “Terre Ballerine”, ha scritto “15 minuti”). Per la cronaca, ho seguito le indicazioni a penna e mi hanno condotto a destinazione. O meglio, a un cartello esplicativo riguardante le Terre Ballerine. Queste in realtà sono alla destra del cartello, giù da una discesa sterrata. Così scendo fino a trovarmi in questo spiazzo immerso nel bosco. Le Terre Ballerine le riconosco perché in alcuni punti la terra sembra umida (rispetto al resto, più secco e chiaro). Queste sono al massimo di un paio di metri e dislocate in vari punti. Vado sopra a una di esse e ci salto sopra. È effettivamente “morbida” e ho l’impressione di essere su un materasso duro (ma se ci saltate in due o tre il terreno si muove ancora di più, al punto che persino chi sta al limite della “pozza” sente la terra muoversi). Ammetto che è un’esperienza molto particolare, insolita e spiazzante. Merita decisamente di essere compiuta.
    Soddisfatto dell’esperienza, torno sui miei passi fino a giungere nuovamente davanti al cartello delle Terre Ballerine e proseguo per il percorso che non avevo ancora compiuto (tradotto: avendo il cartello di fronte a me, vado a sinistra).
    Ciò mi conduce poco dopo a costeggiare il lago Pistono (scoprendo che è lo stesso pezzo di tragitto che avevo fatto ieri, ovvero quello dove si trova la panchina gigante e la piccola spiaggia). Da qui proseguo fino alla chiesa di Santa Croce ma questa volta, al bivio, invece di andare a destra (che mi condurrebbe alla chiesa di San Rocco, punto di partenza dell’Anello del lago Pistono) prendo il sentiero di sinistra, in salita. Dopo svariati minuti mi ritrovo al parcheggio dove avevo lasciato l’auto.
    Per la cronaca, quando ero giunto alle Terre Ballerine volevo tornare sui miei passi in modo da prendere il sentiero di sinistra che mi avrebbe condotto a “Regione Bacciana” (se guardate la cartina capirete meglio il mio discorso) in quanto volevo da lì costeggiare il lago Sirio dall'altro versante (quello a est) ma mi sono accorto che quella parte di percorso è su una strada asfaltata (in quanto provinciale) e l’idea di percorrerla con le auto che mi sfrecciavano accanto mi ha demotivato, quindi ho deciso di percorrerla con il mio mezzo.
    Così con la mia auto raggiungo Regione Bacciana scoprendo che la strada in realtà non costeggia quasi mai il lago e che tutti i (pochi) parcheggi sul lungo lago sono occupati. Quindi mi limito a dare qualche fugace occhiata al lago dall'auto e infine torno indietro, dato che ora il mio obiettivo è fare l’Anello del lago Nero.
    Prima però una precisazione: come detto in precedenza, la partenza ufficiale per raggiungerlo è a Bienca-Tomarino. Da lì si fa un lungo tratto in mezzo al bosco fino a giungere al sentiero ad anello che costeggia tutto il lago. Per compiere l’intero percorso ci vogliono almeno due ore e mezza.
    Ora, essendo già provato dalla sfacchinata di questi due giorni (e considerato che da dove mi trovo io ci vuole circa un’ora in auto per arrivare a Bienca-Tomalino), decido di fare un percorso alternativo, sfruttando il collegamento tra l’anello del lago Pistono e quello Nero (per capirci, se guardate la cartina è la zona tratteggiata arancione/blu che unisce la parte nord del lago Pistono con quella sud del Nero).
    Quindi torno in auto al parcheggio vicino alla chiesa di San Rocco a Montaldo Dora (che, vi ricordo, è il punto di partenza dell’Anello del lago Pistono). Poi m’incammino seguendo per un pezzo lo stesso itinerario di ieri, fino a che a un certo punto trovo un incrocio con alcune indicazioni: a me interessa quella a sinistra, dov’è riportato “lago Nero” e “collegamento tra Anello del Lago Pistono e Anello del lago Nero”). Quindi prendo quel sentiero fino a trovare un altro incrocio. Seguo ovviamente sempre per il lago Nero. Ogni tanto trovo anche delle frecce blu che mi rassicurano di star percorrendo il sentiero giusto (dato che l’Anello del lago Nero è contrassegnato da questo colore).
    A un tratto trovo un bivio in cui entrambe le direzioni portano al lago Nero (dato che una lo percorre in senso orario e l’altra antiorario). Prendo quella di sinistra. Indi per cui m’immergo nel bosco per alcuni minuti e di colpo mi trovo alla destra il lago. Lo costeggio fino a che non giungo a una strada asfaltata che mi conduce infine all'incrocio dove si trova il sentiero “tratteggiato” (e le indicazioni per il lago Pistono). Constato così che per compiere l’intero Anello ho impiegato circa un'oretta (contro le due ore e mezza se avessi percorso il sentiero “ufficiale” del lago Nero da Bienca-Tomalino). Soddisfatto, torno alla mia auto.
    Dato che è ancora presto per tornare a casa e mettere la parola fine a questa breve vacanza, decido di andare a vedere cosa offre Montalto Dora. Faccio un breve giro ma scopro che in realtà non c’è nulla degno di nota.
    Infine, dato che s'è fatta una certa ora, riparto. Destinazione casa.


    Per info: durante la pianificazione di questa minivacanza ho trovato anche altri itinerari degni di nota. Seppur non avendoli fatti, ve li riporto perché potrebbero interessarvi.
    -Stagno di Prè: partenza da Broglina-palazzo canavese (mettete sul navigatore “Golf club le betulle”). Un quarto d’ora d’auto a est da Ivrea. Il sentiero si percorre in tre ore circa. Consigliano bastoni e scarpe da trekking.
    -Cascata di Fondo e Tallorno: partenza da Fondo, Traversella. Passeggiata poco impegnativa. Un’ora per percorrere questo sentiero ad anello. L’ho scartata perché è a 50 minuti a nord-ovest da Ivrea.
    -Punta Penna: partenza da strada fontana Sistina, Monastero di Lanzo. Il sentiero si percorre in circa due ore. Ne parlano bene ma da Ivrea è 1.15h a ovest.
    -Lago di Pratofiorito: partenza da “Locana”. 3.30h di percorso. Viene giudicato faticoso e sono necessari i bastoni perché alcuni tratti sono in pendenza. Oltretutto, questo dista 1h a ovest da Ivrea.

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