3 giorni a Istambul: guida della città

Istanbul fu un viaggio incredibile, uno di quelli difficili da descrivere perché scatena in te stati d'animo differenti. Andai ad Istanbul con la mia famiglia circa tre anni fa, nel 2014, durante le feste di Natale e passammo lì il Capodanno. Fu forse il primo viaggio davvero significativo per me, che fino ad allora ero rimasta tra le mura di quell'Europa di cui si legge nei libri e che in fondo non è poi così distante da casa, mentre in quel momento mi stavo per scontrare con qualcosa di davvero nuovo. Istanbul arricchì il mio bagaglio di nuovi concetti, di nuove immagini, profumi, sensazioni, di nuove informazioni. Una cultura così distante, del tutto diversa e nuova, ma che cattura e che mi catturò dal primo istante. Come dicevo la permanenza in città fu di circa tre giorni: arrivammo la sera del 30 dicembre 2014 e ripartimmo il primo dell'anno. E questa è la mia breve guida (principalmente fotografica) di quello che abbiamo visto...

  • Il viaggio è durato 3 Giorni
  • Budget speso Da 501€ a 1.000€
  • Ho viaggiato Con la famiglia
  • Continenti visitati: Europa
  • Stati visitati: Turchia
  • Viaggio fatto in inverno
  • Scritto da The Patched World il 19/12/2017
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  1. Giorno 1

    Partenza alle ore 17.00 e arrivo circa per le 19.30.
    Check-in in hotel: abbiamo alloggiato all' Hilton Garden Inn Istanbul Golden Horn. Era leggermente decentrato ma raggiungere il centro culturale fu davvero molto facile e veloce.
    Passeggiata per la città, cena in un localino di cucina tipica e assaggio (obbligato) del Dondurma.


    Il Dondurma è il tipico gelato turco e il suo nome significa letteralmente "congelamento". E' famoso per la sua consistenza e resistenza alla fusione: caratteristiche dettate dalla presenza del salep, una farina ricavata dalla radice della Purple Orchid, e del mastice, una resina che conferisce masticabilità. Negli ultimi anni si è fatto conoscere attraverso web grazie a dei video diventati virali che mostrano i negozianti turchi mentre lo servono. Quest'ultimi, infatti, durante la preparazione del gelato si divertono e divertono il "pubblico" facendo fare acrobazie ai coni prima di darli ai clienti.

  2. Giorno 2

    Il secondo giorno, ma primo ed effettivo, ad Istanbul iniziò nella piazza di Sultanahmet Meydani dove la prima cosa che mi colpì, oltre alla sua strabiliante architettura, furono i suoi rumori: dei rumori quasi assordanti, fastidiosi, che sembravano provenire da lontano, poi dall'alto, sembravano prima vicini e poi lontani, che a poco a poco finivano per ricoprire tutti gli spazi. Sembravano una grande onda rumorosa sopra tutti noi, ed ogni volta che arrivano facevano saltare in aria tutti. Rumore dopo rumore ci si abituò quasi da non accorgersene più e quelli che erano per me solo rumori capì in seguito che non lo erano affatto: erano un invito, un invito alla preghiera, a fermarsi un attimo e dedicare, quei minuti che sarebbero arrivati, a qualcos'altro.
    Da quella piazza partirono tutte le nostre visite e la prima è stata quella di Sultanhamet Camii, comunemente conosciuta anche come la Moschea Blu, che deve il suo nome ai suoi interni decorati interamente, o quasi, da piastrelle di ceramica di Iznik. Questa moschea, inoltre, è l'unica a poter vantare sei minareti, superata solo dalla moschea della Ka'ba a La Mecca che ne ha sette.

    Dopo questa immersione nel blu ci siamo diretti a Santa Sofia, al Grand Bazaar e alla Cisterna di Yerebat, per poi dare addio all'anno che passava difronte ai fuochi d'artificio che illuminavano la Moschea Blu.

    La Cisterna di Yerebat è davvero qualcosa di unico e scendere li sotto è un qualcosa da non perdersi assolutamente: luci soffuse e uno spettacolo che al suo ingresso non ci si può aspettare. Per accedere alla cisterna, infatti, si deve passare attraverso una piccola porta, una porta del tutto anonima che non lascia di certo presagire tutto ciò che c'è oltre: la più grande cisterna bizantina di Istanbul, più simile a una cattedrale che a un deposito d'acqua. Una serie di passerelle ti conducono tra immense colonne illuminate che fuoriescono dall'acqua, in cui nuotano grandi pesci: 12 file di 28 colonne alte 8 metri con capitelli bizantini. La cisterna fu scoperta nell'ottocento, ma fu costruita sotto il regno di Costantino il Grande e restaurata da Giustiniano nel 542.

  3. Giorno 3

    Partendo sempre dalla piazza di Sultanhamet Meydani, questo terzo ed ultimo giorno ci siamo concentrati a vedere delle cose che non potevamo certo perderci come: la Piccola Santa Sofia, la Moschea Nuova, per poi salutare Istanbul con un giro in battello sul Bosforo e cena sotto il ponte di Galata.

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