Cuba, Sconcertante Cuba! 7° Tappa: Bayamo

Bayamo
Bayamo “la ribelle”. La tradizione ribelle di questa città è molto antica: gli indios di questo territorio opposero una strenua resistenza agli spagnoli e anni dopo quando il Vescovo dell'isola di Cuba Don Giovanni della Altamirano Cabezas, in visita alle aziende agricole, fu rapito dal corsaro francese Gilberto Girón, con l'intenzione di chiedere un riscatto enorme alla città. Nell'effettuare lo scambio scoppiò una lotta sanguinosa durante la quale i pirati furono sconfitti e lo schiavo Salvador Golomon decapitò il corsaro esponendone la testa nella piazza principale. Ma la pagina più gloriosa è quella per delle lotte per l'indipendenza dagli spagnoli dopo le quali la città fu liberata e dichiarata capitale della repubblica. Mesi dopo per evitare che potesse essere riconquistata i suoi abitanti decisero di incendiarla! Alla luce di questi eventi l'inno La Bayamesa fu scelto come inno nazionale:
¡Al combate corred bayameses,
que la patria os contempla orgullosa;
no temáis una muerte gloriosa,
que morir por la patria es vivir!

En cadenas vivir es vivir
en afrenta y oprobio sumido.
Del clarín escuchad el sonido;
¡a las armas, valientes, corred!

Alla lotta correte bayamesi,
che la patria vi guarda orgogliosa;
non temete una morte gloriosa,
ché morire per la patria è vivere!

Vivere in catene è vivere
sottomessi all'affronto e alla riprovazione.
Ascoltate il suono del bugle;
alle armi, valorosi, correte!

  • Il viaggio è durato 1 Giorno
  • Budget speso Da 1€ a 250€
  • Ho viaggiato In coppia
  • Continenti visitati: America
  • Stati visitati: Cuba
  • Viaggio fatto in primavera
  • Scritto da tripfactor (Carlo Amato) il 30/08/2017
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  1. Giorno 1

    5 marzo
    La visita parte dal parque Céspedes, la piazza principale della città, dominata dalla statua di Carlos Manuel de Céspedes, un rivoluzionario cubano che ha guidato Cuba all'indipendenza. La Plaza de l'Himno così chiamata perché qui il 20 ottobre 1820 fu intonata per la prima volta la Bayamesa, l'inno nazionale. A ricordare l'episodio un complesso scultoreo comprendente lastre di bronzo con incisi i versi e la musica di Perucho Figueredo.
    Lungo il cammino, curiosando nelle case al pianterreno, si colgono bei personaggi. La Iglesia Parroquial de San Salvador è particolarmente importante in quanto in essa furono messe in salvo le immagini sacre quando i patrioti incendiarono la città. Ma senza successo in quanto dalle fiamme si salvarono solo il fonte battesimale e la Capilla de los Dolores. Dinanzi alla chiesa facciamo simpatici incontri. In piazza facciamo tanti incontri: un gruppo di ragazzini ed uno strano tipo (sordomuto) che indica il mio ventre prominente alludendo con ampi gesti alla mia voglia di mangiare molto. E ancora ragazzini che intonano l'inno nazionale. Ora appuntamento musicale alla Casa de la Trova.
    Edificio di grande valore architettonico risalente alla fine del XVIII secolo e l'inizio del XIX secolo, è stato uno degli edifici sopravvissuti al fuoco della città e attualmente conserva le sue soffitti e pareti, esponenti fedeli dell'architettura Bayamesa. Nel cortile musica a go-go, Bianca balla ed io bevo un doppio mojito!
    Ci rimettiamo in viaggio e dopo pranzo sosta al Santuario della Virgen del Cobre. Il villaggio del Cobre a circa 20 km da Santiago era famoso per le miniere di rame (cobre) in cui lavoravano numerosi schiavi. E' la chiesa più famosa di Cuba e vi si conserva la statua di una Madonna mulatta adornata riccamente un po' come la Macarena andalusa. Secondo una leggenda tre schiavi furono salvati in un naufragio dall'immagine della Madonna che galleggiava sulle onde. Per maggiori notizie:
    https://it.wikipedia.org/wiki/Nostra_Signora_della_Carit%C3%A0_del_Cobre

    Arriviamo a Santiago e alloggiamo al Gran Hotel Escuela in pieno centro.

    VEDI ANCHE: Cuba Sconcertante, ottava tappa

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